Nicola Cacudi (Monteroni di Lecce, 26/6/1882-Bari, 8/7/ 1963), da Monteroni di Lecce a Parigi, passando per Bari: appunti per una biografia

di Armando Polito

Di Nicola Cacudi mi sono già occupato su questo blog (https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/01/29/nicola-e-maria-cacudi-ovvero-una-memoria-sonora-salentina-di-100-anni-fa-fissata-e-custodita-in-francia/) quasi dieci anni fa e, a distanza di tanto tempo, il caso, come già allora, mi ha offerto il destro per un’integrazione di quel lavoro tutto incentrato su una testimonianza sonora. Non sarebbe successo se non mi fossi imbattuto, oziando sul web, in un’affermazione pomposa, come sa esserlo la pubblicità, che mi è apparsa lesiva della verità, anche storic ed ho sentito perciò il bisogno di applicare il principio dell’unicuique suum o del dare, in questo caso restituire, a Cesare, anzi a Nicola, quel che è, forse, di Nicola. In https://journals.openedition.org/studifrancesi/ si legge: “Studi francesi”  fondata da Franco Simone nel 1957, è la più antica e prestigiosa rivista italiana di studi sulla letteratura francese. Pubblica studi storici e critici, testi e documenti inediti finalizzati a una conoscenza sempre più approfondita della civiltà letteraria francese e al rinnovamento delle prospettive critiche.

Non giungo ad affermare che la  Rassegna di studi francesi, fondata e diretta da Nicola dal 1923 al 1940, trimestrale il primo anno, bimestrale nei successivi, organo della sezione pugliese dell’Union  intellectuelle franco-italienne di Parigi, che si avvalse della collaborazione di illustri letterati, filologi e critici italiani e stranieri, abbia tout court  il diritto di vedersi rivendicare, da me poi …, un prestigio, se non maggiore, almeno pari e non affermo nemmeno che essa è la più antica, ma è incontrovertibile che è più antica di Studi francesi.

Archiviato questo dettaglio non indotto, come ben sa chi mi conosce, da risentimenti di natura campanilistica in senso estensivo, continuo con altre testimonianze ed immagini, quasi un quaderno di appunti utili, credo, per chi vorrà cimentarsi in un lavoro ben più colplesso, qual è quello evocato dall’ultima parola del titolo.

Per una ricostruzione della sua carriera:

Bollettino periodico settimanale del Ministero dell’educazione nazionale, anno XV, n. 10, 11 marzo 1937, p. 603 (Dall’Elenco dei professori idonei all’ufficio di preside dei Regi Istituti di istruzione media classica, scientifica e magistrale dal 16 settembre 1936 al 15 settembre 1937Idonei all’ufficio di preside nei regi ginnasi.

Nel n. 20 del 20 maggio 1937 dello stesso bollettino a p. 1333 (Dalla Relazioine della commissione giudicatrice del concorso a professore straordinario alla cattedra di lingua e letteratura francese del Regio Istituto superiore di scienze economiche e commerciali di Venezia (sezione filologica):

Mi lascia perplesso in questo giudizio, che sostanzialmente è una stroncatura, quel possesso pratico della lingua (avrà saputo usare merde! al momento opportuno?) e ancor più quel difetto di spirito critico sia gli smilzi saggi con quel che segue, quasi a confermare il triste nemo propheta in patria, vista la considerazione di cui Nicola godeva proprio nella patria degli autori che, secondo il parere della commissione, aveva trattato smilzamente.1 Come dire, ribaltando la trita locuzione di cui sono intrisi i muri di tutte le aule scolastiche  il ragazzo s’impegna ma non è intelligente

Tornando cronologicamente indietro, ecco il primo contatto di Nicola con Parigi (diploma di studi universitari rilasciato dalla Sorbona). Nell’elenco gli unici cognomi italiani sembrano essere il suo e quello di M. Ungarelli. Da Le matin del 4/6/1914:

La tappa successiva, dieci anni dopo, da Le Petit Comtois  del 18 giugno 1924

(COMUNICATI DIVERSI Facoltà di Lettere- Discussione di tesi. Il signor Cacudi, direttore degli studi francesi a Bari (Italia), discuterà, lunedì 23 giugno 1924, alle ore 11, 30, una tesi in vista del dottorato dell’Università di Besançon. La tesi ha per titolo: “La Fontaine imitateur de B occace”. Questa discussione avrà luogo nell’aula magna della facoltà di Lettere, in via Mégrevand)

E, dopo quasi vent’anni dai primi passi registrati nell’articolo del 1914, a ruoli questa volta invertiti, da Lèclair Comtois del 5/8/1932

(RICEVIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI DAGLI ALUNNI DI BESANÇON

Giovedì pomeriggio, alle ore 16, nei pressi della sede dei nostri alunni in via Laconée, presentavano una vivace e gioiosa animazione gli alunni di Besançon, con la loro cortesia e la loro amabilità consueta, ricevendo degli alunni stranieri venuti per seguire i corsi estivi delle nostre facoltà. Numerose personalità erano presenti a questa manifestazione che fu tanto affascinante quanto cordiale. Si distinguevano in particolare i Signori: Van Daèle, decano di Lettere, vicepresidente dell’Istituto di Lingua e Civiltà francesi; Maugras, direttore dei corsi; Seignier, segretario delle facoltà; Fournaud, presidente dell’assemblea; Vercier, tesoriere; Piquet, Gallot, Dupré, Cacudi, Beckér, Nicolas, professori …)

Per l’anno successivo, , da  Dépêche républicaine del 28/7/1933

(Besançon. Il signor Cacudi, anche nostro ex allievo, dottore della nostra Università, fondatore e direttore della rivista franco-italiana “Rassegna di studi francesi”, che è al suo decimo anno di vita prospera e conta numerosi lettori in tutti i paesi, il signor Cacudi terrà anche in agosto , come gli anni precedenti, lezioni sempre godibilissime sulla letteratura francese).

Seguono ora le immagini relative alle pubblicazioni, a cominciare da l n. 1 dell’anno XV (1936) della rivista da lui fondata e diretta (come si legge nel sommario, alle pp. 30-46 uno dei suoi abituali contributi).

Tra le sue pubblicazioni alle quali la commissione giudicatrice di cui sopra applicò,  non senza ombra di supponente disprezzo,  l’etichetta di scolastiche (come se un testo destinato ai giovani fosse a priri meno pregevole di un saggio destinato, forse, ad essere letto solo dai non più giovani), spicca quel corso di francese, precoce applicazione del metodo globale (soppiantato solo decenni dopo da quello fonetico), tutt’altro che spregevole, come inequivocabilmente dimostra l’elevatissimo  numero di edizioni2; di seguito quella del 1957 con dedica alla moglie Maria  (A Te, Maria, che il mio insonne lavoro sorreggesti sempre col Tuo sereno profondo amore ed oggi conforti e illumini con la luce del Tuo Spirito eletto).

Delle altre innumerevoli pubblicazioni3 riproduco per brevità solo due frontespizi:

Dieci anni fa, col post all’inizio segnalato, ho potuto ascoltare e far ascoltare la voce di Nicola Cacudi e di sua moglie Maria nella registrazione datata 17/3/1914 (25 anni Maria, 31 Nicola), oggi di Nicola sappiamo qualcosa in più sulla sua carriera, sull’impegno culturale e sulla produzione letteraria, ma non abbiamo nulla che ci restituisca il suo aspetto fisico, anche se per gli uomini di un certo livello (tra gli andati e tra chi, almeno per ora, resta …) questo conta poco. Non so se avrò il tempo di colmare questa lacuna, ma lascio, comunque, una traccia.

Dalla Gazzetta ufficiale della repubblica italiana, a. 107° n. 22 del 7/9/1966:

Non sarebbe bello se da Bari, che a Nicola ha intitolato una via,qualche volenteroso desse notizia, dopo averla acquisita sul campo, e dei 1502 volumi e del ritratto ad olio?

_________________

1 La commissione era composta da Giulio Bertoni (vedi i8l penultimo dato della nota successiva)  della R. Università di Roma (Presidente), Luigi Sorrento dell’Università cattolica<di Milano, Alfredo Schiaffini della R. Università di Genova, Carlo Pellegrini della R. Università di Firenze e Francesco Picco della R. Università di Genova. Il concorso fu vinto da Italo Siciliano, mentre Nicola Cacudi si piazzò al sesto posto su nove concorrenti.

2 Oltre ai saggi nella Rassegna:

Nuovo metodo di lingua francese : testo unico per le scuole medie. Società Editrice Tipografica, Bari, 1931

Nuovo metodo di lingua francese : testo unico per le scuole medie, Società Editrice Tipografica, Bari, 1932

Nuovo metodo di lingua francese : testo unico per le scuole medie, Società Editrice Tipografica, Bari, 1938

Nuovo metodo di lingua francese : fonetica, letture, morfologia, sintassi, lingua : volume unico per l’intero corso di studio, Società Editrice Tipografica, Bari, 1946

Nuovo metodo di lingua francese : volume unico completo per l’intero corso di studio, Società Editrice Tipografica, Bari, 1955 

Nuovo metodo di lingua francese : volume unico per l’intero corso di studio, Società Editrice Tipografica, Bari, 1957 

 Nuovo metodo di lingua francese : volume unico per le scuole di ogni ordin e grado, Tipografia Resta, Bari, 1960

Nuovo metodo di lingua francese : volume unico per le scuole di ogni ordine e grado, Resta, Bari, 1964

3 Alfred De Musset e I suoi canti di dolore, Tipografia A. Trani, 1905

La quistione del metodo nell’insegnamento delle lingue moderne, Paravia & c., Torino, 1906

La révolution au pensionnat: pièce en un acte pour les enfants, Paravia & c., Torino, 1906

La coniugazione dei verbi francesi. Studio analitico per le scuole medie, con l’aggiunta di un dizionarietto dei verbi irregolari, Paravia, Torino, 1907

Le verbe francais dans la proposition et la periode, a l’usage Des ecoles superieures d’Italie, E. Pantaleo & C., Torre del Greco, 1910

Psychologie de deux ames [W. Goethe et H. Foscolo], E. Pantaleo & C., Torre del Greco 1910

Impressions de lecture, Tipografia E. Capelli, Rimini, 1913

La Fontaine imitateur de Boccace, Accolti, Bari, 1924

Alphonse de Lamartine Graziella, Le Monnier, Firenze, 1924, 1931, 1938 e 1964

Molière,  L’avaro, Le Monnier, Firenze, 1926 e 1927

Spunti letterari, Società Editrice Tipografica, Bari, 1931

Gabriel Faure, Società Editrice Tipografica, Bari, 1933

Gabriel Faure, Autunno, Società Editrice Tipografica, Bari, 1933

Il nuovo progetto italo-francese di Codice delle obbligazioni e dei contratti : testo definitivo approvato a Parigi nell’ottobre 1927, anno VI, Società Editrice Tipografica, Bari, 1936

Alexandre Dumas fils. Les idées de madame Aubray, comédie en quatre actes, en prose, Adriatica Editrice, Bari, 1949

Un innamorato dell’Italia: Gabriel Faure, Alfredo Cressa, Bari, 1952

La Biblioteca Estense Universitaria di Modena custodisce (Carerteggio Bertoni, fascicolo Nicola Cacudi) una lettera inviata Il 2/12/1934 da Nicola Cacudi a Giulio Bertoni.

La Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi di Bari custodisce (Epistolario Fiore, lettera n. 082) inviata  a Nicola Cacudi il 20/6/1950

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