La bicicletta ha un’anima

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di Giancarlo Leuzzi

Il mondo delle idee nella dimensione platonica dell’essere e la sua rappresentazione attraverso l’oggetto.

“Un oggetto che può essere posseduto da tutti non ha un’anima perché l’anima è ripartita tra mille oggetti”mi torna in mente questa massima di Maestro Carlo mentre mi accingo ad entrare nella sua officina. Raggi, ruote dentate, ticchettio allucinante, mi consegna a una pace mistica, sovrumana. Un paradiso di meccanica dai movimenti perfetti, che si apre in un prospetto scalcinato, attraverso una saracinesca che sembra l’ingresso di una crew di graffitari.

Disegni, progetti, lo studio di un ingegnere che non ha un computer e, sembra, nemmeno un tavolo da disegno, ma mille chiodi infissi alle pareti reggono una quantità di disegni ed elaborati grafici, un archivio che è solo un ponte, una passerella proiettata in un universo prodigioso.

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“Ogni capriccio che passa per la testa di un uomo può essere trasferito alla testa di una forcella”.

Maestro Carlo è un genio, la sua anima vive per strada, nei luoghi visitati con le emozioni del ciclista, nella sintonia con il mezzo. Persona assolutamente fuori dall’ordinario, la sua magia può essere sentita pedalando oppure può essere notata in dettagli tecnici prima che estetici di pregio, il suo incantesimo entra nell’anima di chi possiede una sua bicicletta e regala paesaggi ed emozioni, benessere e piacere.

“..alla bicicletta ci si affeziona. La bicicletta è la protesi meccanica e mentale di un uomo”.

La storia della bicicletta Carlà nasce con Gialma Carlà, che iniziò l’attività di costruttore di biciclette a Monteroni nel 1936.

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La figura paterna è sempre stata al centro di ogni cosa per Carlo. Dal padre, Gialma, Carlo apprese l’arte della costruzione di biciclette su misura iniziando a frequentarne l’officina già all’età di 6 anni. “Mio padre mi ha insegnato a mettere le toppe alle camere d’aria quando avevo sei anni. Il primo telaio avevo sedici anni, mio padre si metteva le mani nei capelli ma non volle darmi consigli affinchè imparassi a mie spese. Infatti, quel telaio si ruppe dopo quindici giorni. Quando avevo 18 anni costruivo già buoni telai”.

In una vita dedita alla ricerca ciclistica, realizza numerosissime invenzioni. La sua officina è testimone delle visite delle più importanti personalità del settore. Memorabile l’incontro con Tullio Campagnolo che rimane sorpreso ad osservare il suo Centraruote, un dispositivo meccanico destinato a chi si cimenta con il non facile esercizio di centrare le ruote di una bicicletta. Molti i prototipi di telai che aiutano il ciclista ad assumere una postura aerodinamica. Numerosi e ancora attuali i suggerimenti alle principali industrie di componenti ciclistiche per perfezionare i prodotti immessi sul mercato.

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Una cura maniacale dei particolari, sorprendenti finezze tecniche, soluzioni avanzate, rivoluzionarie, sono tratti distintivi ripercorribili su autentici gioielli cromati a due ruote.

Le attuali leggi sul lavoro e sulla sicurezza, il suo stesso laboratorio, non gli consentono di trasferire le sue infinite conoscenze ad alcun allievo.

Un uomo. Un oggetto. Unico come chi l’ha creato, pensato con l’anima, per l’anima di un uomo.

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4 Commenti a La bicicletta ha un’anima

  1. Cari lettori,
    lungi dal volermi appropriare delle massime, che sono solo di Maestro Carlo, nel mio racconto della visita alla sua officina, tra i tantissimi argomenti trattati, ho cercato di rintracciare la sua saggezza attraverso aforismi e assiomi, alcuni dei quali splendidamente raccontati nel cortometraggio realizzato da Roberto Capone e Marco Mazzotta, un documento che mi ha emozionato moltissimo e di cui conoscevo, mio malgrado, molti contenuti.
    Pur avendo a disposizione la sua biografia ed un’amicizia di venticinque anni infatti, ho voluto sicuramente ripercorrere uno scorcio della sua vita attraverso le sue frasi celebri.
    Certamente ho riportato espressioni da lui riferite in altri contesti, tanto che, solo per fare un esempio, quella riguardante il telaio me la raccontò, insieme a quella delle toppe, quando ci conoscemmo. Non essendo il sottoscritto un giornalista, nella certezza di non ledere i diritti di alcuno, tantomeno volevo sminuire la mia emozione con postille e rimandi.
    Il mio intento era di rimanere, con le sue parole, nella poesia di un uomo straordinario. Non ho citato il lavoro di Roberto, semmai volevo rimarcarlo, del resto la mia parte l’ho fatta tra le citazioni stesse, che non mi sono sentito di prendere da nessun altro se non dall’archivio degli aforismi, delle massime e degli assiomi del Maestro e con il suo espresso consenso.
    Devo pur dire che, proprio a riferimento dell’ottimo lavoro svolto durante il suddetto cortometraggio, in precedenza ho contattato anche Gianni Mazzotta, al fine di poter utilizzare le stesse foto pubblicate insieme al video, Gianni me le ha concesse ed io le ho inoltrate, con preghiera di menzione, insieme a quelle scattate col mio telefono a Marcello Gaballo, ma per un motivo non dipendente da me non sono state utilizzate.
    Attraverso il mio amico Mauro Rizzo ringrazio i tantissimi ciclisti e amanti della bicicletta che hanno fatto conoscere Carlo Carlà con l’unica vera passione che li accomuna e che ha divulgato il talento di questo grande uomo nel mondo.
    Dalla scorsa estate, ho contribuito alla diffusione cortometraggio di Roberto Capone, condividendolo con molti miei amici, pure non ciclisti, come il sottoscritto. Il mio modesto apporto è successivo e guarda solo a un uomo e le mie scuse, per codeste precisazioni meno trascendentali, vanno, in primis a lui, oltre che ai lettori.

    Giancarlo Leuzzi

  2. la storia di Maestro Carlo appartiene a tutti i cittadini Monteronesi orgogliosi di avere un genio della bicicletta e non solo,Io stesso ne possiedo una come un rarissimo gioiello,ancora oggi mi rammento le pagine di un noto giornale il quale il Maestro aveva evidenziato un difetto alla Campagnolo ove la stessa ditta lo ringraziava egregiamente e oltre a essere un’Uomo di una grande cultura e di una generosità senza limiti sono orgoglioso di aver conosciuto una persona come lui.GRAZIE MAESTRO CARLO. Angelo Rizzato

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