Su alcuni toponimi bizantini e longobardi in Terra d’Otranto: Marancicappa tra Sava e Fragagnano

di Gianfranco Mele

 

A sostegno della testi dell’esistenza del Limes bizantino altrimenti detto Limitone dei Greci, una serie di storici e ricercatori salentini della prima metà del Novecento indagano sulle località e sui toponimi a ridosso del tracciato di quella che era ritenuta la muraglia.

Così, ad esempio, il Racioppi e l’ Antonucci riferiscono sui toponimi Camarda e Camardella (due masserie nel territorio di Mesagne immediatamente a sud del cosiddetto Paretone o Limitone), di inequivocabile derivazione bizantina (καμάρδα = tenda, accampamento). Allo stesso modo, sia l’Antonucci che il De Giorgi notano l’esistenza in agro di Latiano, a nord di quello che era stato identificato come il Limitone, di un toponimo ritenuto di derivazione longobarda: Morgingappa (da Morgincap o Morgengabe) designante una masseria. Ancora, a nord di Mesagne, verso S. Vito, un esplicito riferimento ad un insediamento longobardo con il toponimo Campi dei Longobardi.[1]

Il tragitto del Limitone dei Greci nella ipotesi di Giovanni Uggeri

 

Anche il nome della masseria Guardiola nelle campagne di Francavilla Fontana è messo in relazione con  con utilizzi militari dei siti e delle strutture un tempo là presenti[2], mentre il già citato toponimo Camarda oltre che in territorio di Mesagne è presente anche in agro di Sava, proprio a ridosso di quel tratto di muraglia ancora presente e identificata come un residuo del cosiddetto Limitone.[3]

Analogamente, la contrada Farai in San Pancrazio Salentino è stata vista come di probabile derivazione da un termine longobardo, Fara, indicante un insediamento di tipo militare.[4] A sostegno di questa ipotesi, anche il fatto che in Italia sono numerosi i toponimi che riportano alla presenza documentata di insediamenti longobardi e che inglobano il termine Fara.

Tornando al termine Morgincap ed ai toponimi da questo probabilmente derivati,  oltre che in agro di Latiano è presente anche in agro di Francavilla Fontana (in questo caso con “Maraciccappa”, che dà nome ad una masseria ed una località individuata sempre in zona di confine tra Longobardi e Bizantini). Ne ho parlato dettagliatamente nell’articolo intitolato “Morgincap o “mar’a a ci ccappa”? Toponimi di confini, strade contrade e masserie tra interpretazioni storiche e tradizione popolare” pubblicato nel luglio 2020 sul sito web di Fondazione Terra d’Otranto, e a quello rimando per  approfondimenti (qui il link: https://www.fondazioneterradotranto.it/2020/07/04/confini-strade-contrade-e-masserie-tra-interpretazioni-storiche-e-tradizione-popolare/ ). Basti qui ricordare che, secondo il De Giorgi e l’Antonucci, che “Morgingappa” in agro di Latiano, riportato e “tradotto” (o meglio, storpiato secondo i due studiosi) anche con “Mar’a ci ccappa”, “Mali a ci ccappa”, “Malch’incappa”, deriverebbe dal longobardo  mongergabe  che sta a significare “dote”, “dono del mattino”: il riferimento è ad una tradizione, ovvero il regalo che il marito faceva alla sposa il giorno dopo la prima notte di nozze.[5] Della stessa opinione sono il Teofilato[6],  il Rohlfs[7] e il Pichierri[8] riferendosi alla omonima località in agro di Francavilla Fontana.

A distanza di pochi giorni dalla pubblicazione del mio sopracitato articolo su Fondazione Terra d’Otranto, mi ritrovai a parlare con un caro amico di Fragagnano[9] che mi segnalò l’esistenza, anche in agro fragagnanese, del toponimo Marancicappa, fornendomi anche copia di una mappa. Tale termine sta ad indicare una strada, più conosciuta oggi come “strada vecchia per Sava”, nei pressi della contrada denominata Pozzopalo. L’amico Gianni mi riferì anche che la strada era un tempo denominata anche, dai fragagnanesi, Marcincap, avvicinandosi così il toponimo ancor  più sorprendentemente all’etimo longobardo.

Stralcio di una mappa del territorio fragagnanese, in cui è riportata la strada comunale Marancicappa

 

La Marancicappa fragagnanese si trova anch’essa in prossimità del presunto tracciato del Paretone (o Limitone) cosiddetto Bizantino (a poca distanza da Agliano), e attraversa le località Pozzopalo e Acquacandida. Si trova dunque a ridosso di quel confine che, partendo da Borraco, risaliva attraversando il feudo di Maruggio e il monte Maciulo[10] per poi raggiungere la zona della cappella della SS. Trinità (agro di Torricella) e giungere sul monte Magalastro,[11]  Proseguendo, il confine andava da Magalastro verso il casale di Pasano[12], poi verso Agliano per proseguire verso il “castello Vecchio” di S. Marzano. Questo percorso corrispose anche (di sicuro e in epoca successiva) al confine tra Foresta Oritana e Principato di Taranto, come rilevato attraverso documentazione storica nel lavoro del Carducci.[13] E’ proprio nel mezzo del tratto che va da  Agliano verso la zona de il “castello Vecchio” di San Marzano, che si trovano le contrade fragagnanesi attraversate dalla strada “Marancicappa”.

Fragagnano, strada “Marancicappa”, scorcio

 

In rosso, un tratto del confine (delimitato dal “Paretone”) tra Principato di Taranto e Foresta Oritana nella mappa allegata al testo del Carducci: è visibile la strada vecchia per Sava, in zona Masseria Pozzuolo e Masseria Acquacandida (qui tratteggiata in giallo)

 

Fragagnano, scorcio della Masseria Acquacandida

 

Note

[1]Giovanni Antonucci,  Il Limitone dei Greci, Japigia Rivista Pugliese di Archeologia Storia e Arte, IV, 1, 1933,  pp. 79-80

[2]Gaetano Pichierri, Altre notizie sul “Limitone dei Greci” nell’agro di Sava, in: “Omaggio a Sava”, a cura di Vincenza Musardo Talò, Edizioni Del Grifo, Lecce, 1994, pag. 66

[3]Gaetano Pichierri,  Sava, il “Limitone dei Greci”, in: Giovanni Uggeri (a cura di), “Notiziario Topografico Pugliese I, Contributi per la Carta Archeologia e per il Censimento dei Beni Culturali”, Brindisi, 1978, pp. 152-153

[4]Cfr: https://it.wikipedia.org/wiki/Fara_(Longobardi)

[5]Giovanni Antonucci,  Il Limitone dei Greci, Japigia Rivista Pugliese di Archeologia Storia e Arte, IV, 1, 1933,  pp. 79-80

[6]Cesare Teofilato, Confine Longobardo di Terra d’Otranto e ‘Morgincap’ Francavillese nel secolo VIII, in: Libera Voce, Lecce 1947 (V, 20-21-22)

[7]Gerard Rohlfs, Vocabolario dei dialetti salentini (Terra d’Otranto) Volume Primo, Accademia bavarese delle scienze di Monaco di baviera, 1956, ristampa a cura di Congedo Editore, Galatina, 2007, pag. 322. Scrive qui il Rohlfs nel definire il vocabolo  Maru-c’incappa : “nome di una masseria tra Francavilla e Sava (‘povero chi ci capita’, deform. dal longob. morgengaba ‘dote’?)”.

[8]Gaetano Pichierri, Sava, il “Limitone dei Greci”, cit., pag. 152

[9]Ringrazio l’amico Gianni Bosco per la segnalazione e le informazioni fornitemi

[10]Gianfranco Mele, Monte Maciulo in agro di Maruggio e località viciniori. Tracciati storico-archeologici, La Voce di Maruggio, luglio 2020 https://www.lavocedimaruggio.it/wp/monte-maciulo-in-agro-di-maruggio-e-localita-viciniori-tracciati-storico-archeologici.html

[11]Gianfranco Mele, Monte Magalastro fra Sava e Torricella. Resti archeologici, ricerche, documentazione e fonti storiche, Fondazione Terra D’Otranto, aprile 2022 https://www.fondazioneterradotranto.it/2022/04/22/monte-magalastro-tra-sava-e-torricella/

[12]Gianfranco Mele, Pasano e dintorni: aspetti storico-archeologici, La Voce di Maruggio, Marzo 2019 https://www.lavocedimaruggio.it/wp/pasano-e-dintorni-aspetti-storico-archeologici.html

[13]Giovangualberto Carducci, I confini del territorio di Taranto tra basso medioevo ed età moderna, Mandese Editore, 1993

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