Il culto di santa Maria Maddalena e l’istituzione della fiera a Castiglione d’Otranto (prima parte)

di Filippo Giacomo Cerfeda*,

 

L’identità di Santa Maria Maddalena [1]Il Vangelo

Alcuni dati fondamentali

L’identità di Santa Maria Maddalena, così come si rappresenta generalmente, è costituita dagli elementi complessi che si trovano sparsi qua e là nel Vangelo.

Statua di S. Maria Maddalena a Castiglione d’Otranto (foto G. Chiarillo)

 

PECCATRICE ANONIMA

San Luca narra la conversione di una donna, di cui non fa il nome, la quale durante il banchetto offerto al Signore in Galilea da Simone il Fariseo, entrò nella sala per ungere i piedi del Maestro, asciugarli con la copiosa capigliatura e riceverne in cambio la remissione dei peccati (Lc. 7, 36-50).

MARIA DI BETANIA

C’è poi una Maria, sorella di Marta, che contrariamente a questa, affaccendata nei lavori materiali, si preoccupa unicamente della parola del Maestro ed è da questo lodata per aver scelto la ”parte migliore” (Lc. 10, 38-42). È la stessa Maria, sorella di Lazzaro, dolente per la morte del fratello, che sparge in un omaggio solenne alla sua morte futura, un prezioso profumo sul capo del Signore nel corso della cena a Betania.

MARIA DI MAGDALA

C’è anche una donna che si chiama Maria Maddalena, “liberata da sette demoni” (Lc. 8,2; Mc 16,9), che si mise al servizio del Salvatore, seguendolo fino in Giudea per assistere alla sua morte, e, alla mattina di Pasqua, venuta con le compagne per imbalsamarne il cadavere trovo il sepolcro vuoto e meritò di essere la prima a vedere il Risorto e di informare gli Apostoli.

Queste informazioni evangeliche si riferiscono tutte alla stessa donna o invitano a distinguerne diverse? La questione è controversa e diverse sono le soluzioni proposte nel corso dei secoli; infatti, i Padri della Chiesa e gli autori ecclesiastici non hanno dato al problema una risposta uniforme e universale.

I Padri, la liturgia e gli autori greci e orientali, fino ai giorni nostri, tendono a distinguere tre donne diverse, mentre nella Chiesa latina, il papa Gregorio Magno fu il primo a identificarle in una sola che chiama Maria Maddalena e tutti gli autori latini dipendono da lui.

Lidia Sebastiani, nel fare una conclusione provvisoria del primo capitolo del suo libro, relativo ai dati evangelici sulla Maddalena, dice: “Che cosa sappiamo veramente della Maddalena?”, sintetizzando in alcuni punti le scoperte più essenziali:

  • Maria di Magdala è la donna più importante più presente nei Vangeli.
  • Veniva come Gesù dalla Galilea.
  • È discepola di Gesù fin dai primi tempi del ministero.
  • Prima di incontrare Gesù era stata vittima di misteriose sofferenze psicosomatiche.
  • Si ha l’impressione che Maria di Magdala non avesse una situazione familiare regolare (nel senso di “tipica” per il suo tempo).
  • È possibile, anche se non certo, che appartenesse ad una famiglia molto agiata.
  • Dopo la conclusione della vicenda terrena di Gesù, la vicenda della Maddalena è avvolta nel mistero.
  • Maria Maddalena e discepola ed Apostola del Maestro Salvatore e, adottando a un criterio paolino, dovremmo ammettere che nessuno è tanto apostolo quanto Maria di Magdala che per prima vede Gesù Risorto, che lo riconosce quando è da lui chiamata per nome, che è incaricata di recare l’annuncio della risurrezione al gruppo degli Undici ancora in preda all’incredulità e alla paura.

 

Maria Maddalena la “mirrofora”

Il più antico culto della Maddalena non è individualizzato. Si svolge all’interno della memoria pasquale. I greci ricordavano nella seconda domenica dopo Pasqua, chiamata appunto domenica delle mirrofore (= portatrici di unguento), l’apparizione di Gesù Risorto alle sante donne che andavano al sepolcro. Lo stesso si faceva anche in Occidente nell’ottava di Pasqua. Nel sinassario costantinopolitano la notizia del giorno 30 giugno (dedicato alla memoria della Santa) è dedicata a una commemorazione collettiva dei dodici apostoli e dei settanta discepoli ed è ispirata dal libello apocrifo dello pseudo-Doroteo: in appendice a questo elenco, l’autore aggiunge l’elogio delle mirrofore.

Ad un osservatore distratto può sembrare non esserci relazione tra la cripta dello Spirito Santo di Castiglione e la erezione della cappella quasi adiacente dedicata a Maria Maddalena, la Mirrofora. Alla luce di queste poche riflessioni, però, ci accorgiamo che il legame oltre che intimo ed intrinseco è quasi consequenziale. Maria di Magdala è tra quelle donne che si recano al sepolcro per ungere con la mirra il cadavere di Gesù. Ma proprio da quel sepolcro si manifesta la potenza e la gloria del Risorto che promette di inviare lo Spirito capace di rendere nuove tutte le cose.

 

CONCLUSIONE PRIMA PARTE

Da quanto finora detto risulta quindi che Santa Maria Maddalena è una santa autentica, la cui figura è stata però travisata dagli esegeti e dagli agiografi. Per renderle la sua vera fisionomia, occorre, pertanto, liberarla da tutte le aggiunte dei commenti omiletici o dei racconti agiografici. Ella riapparirà allora come la donna privilegiata, che vide per prima il Signore Risorto e lo annunziò agli Apostoli. È questo ancora oggi il suo titolo di gloria.

(segue)

 

*Dal libro Andrano e Castiglione d’Otranto nella storia del Sud Salento, a cura di Filippo G. Cerfeda, Salvatore Coppola e Luigi Moscatello. Ed. Pubbligraf, Alessano 2010.

[1] Per tutti i riferimenti evangelici e un approfondimento biblico e teologico sulla figura della Santa rimando ai pregevoli contributi di Victor SAXER, Santa Maria Maddalena, in Biblioteca Sanctorum, Istituto Giovanni XXIII, Roma 1968; Lilia SEBASTIANI, Tra/Sfigurazione – il personaggio evangelico di Maria di Magdala e il mito della peccatrice redenta nella tradizione occidentale. Ed. -Queriniana, Brescia 1992

 

 

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2 Commenti a Il culto di santa Maria Maddalena e l’istituzione della fiera a Castiglione d’Otranto (prima parte)

  1. Questo scritto di Filippo  Cerfeda viene pubblicato nel 2010 nel volume “Andrano e Castiglione d’Otranto nella storia del Sud Salento”, curato dallo stesso Filippo, da Salvatore Coppola e Luigi Moscatello ( Ed. Pubbligraf Alessano), che raccoglie gli atti di un convegno.
    Tutto parte da un precedente lavoro in cui Filippo aveva pubblicato il corpus delle Epigrafi di Andrano e Castiglione. Di queste Epigrafi lo aveva particolarmente interessato l’epigrafe della chiesa di Santa Maddalena che dava diversi spunti di ricerca.
    L’epigrafe diceva quando era stata istituita e da chi, parlava di una figura: il magister nundinarum che era un vero e proprio magistrato con pieni poteri per il periodo della fiera.
    Tutto questo suscitava la sua curiosità e da lì partiva una ricerca sulla figura di Santa Maddalena, sulla fiera a lei dedicata, con paragoni con altre fiere locali simili, sulla figura di Carlo di Borbone che l’aveva istituita in tempi in cui farlo era un privilegio, ma soprattutto un modo per stimolare gli scambi e l’economia, sulla figura del magister nundinarum, sulla peculiarità di quello di Castiglione e infine sulla storia di questa cappelletta.
    Ecco, questo era Filippo, che da uno spunto, ricercando la Storia, ci raccontava una storia avvincente, istruttiva e utile.

  2. L’errore che ancora si ripete ….la peccatrice ??!! Gesù, disse…liberata dai sette demoni…( che non ha nulla a che vedere col peccato).

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