La maledizione del Travancore. Intervista a uno degli Autori

Ultime voci dai fondali profondi – La maledizione del Travancore. Intervista a uno degli Autori (Pier Francesco Liguori)

 

Come è nata questa storia che ci porta lontano nello spazio e nel tempo?

La storia prende spunto da un fatto realmente accaduto: il naufragio del piroscafo inglese Travancore, meglio noto genericamente come la “Valigia delle Indie” . Si trattava del servizio postale – ma che trasportava anche passeggeri e merci – sulla rotta che univa l’India a Venezia (a Brindisi un treno speciale imbarcava la posta e i passeggeri e attraversava l’Europa, passando da Torino fino a Calais e l’Inghilterra). Il naufragio che ebbe particolare risonanza sulla stampa dell’epoca, sia italiana che inglese, si verificò davanti al porto di Castro, a qui tempi – fino agli anni ’70 – frazione di Diso,  più precisamente davanti alla caletta dell’Acquaviva. Non vi furono vittime e il medico condotto del paese fornì assistenza ai naufraghi. In questo fatto di cronaca abbiamo innestato il mistero: cosa ha fatto naufragare il piroscafo in condizioni atmosferiche tutt’altro che sfavorevoli? Qual è l’origine della strana malattia di Miss Palmermoore (personaggio di fantasia) ospite-degente in casa del medico?

 

Sono almeno due le vicende principali che raccontate ed in fondo, mistero a parte, sono storie di persone e di luoghi…

Il naufragio è strumentale alla localizzazione iniziale dei fatti: si verifica davanti al promontorio di Castro, citato da Virgilio nell’Eneide come primo approdo di Enea in terra italica. Enea scorge sul promontorio un noto santuario dedicato alla dea Atena (il Castrum Minervae) che gli archeologi hanno puntualmente ritrovato negli ultimi anni. Si trattava di uno dei santuari principali del Mediterraneo, toccato dalle rotte dell’antichità.

Nel secolo scorso alcuni studiosi elaborarono la teoria della “geografia sacra” ovvero una serie di allineamenti dedicati alla stessa divinità, che seguivano particolari costellazioni e che avevano origine – per alcuni – a Delfi. Di questi allineamenti facevano parte, per esempio, i santuari dedicati a Zeus. Tra questi anche Siwa, in Egitto. Questo perché gli antichi identificavano Ammone con Zeus. Lo stesso avvenne per altre divinità, come Atena, che Erodoto e altri identificarono con la dea Neith di Sais, nel delta occidentale del Nilo. Attualmente vengono considerati allineamenti sacri quelli che uniscono i santuari dedicati a S. Michele: Monte S. Michele in Puglia, la Sacra di S. Michele vella Valle di Susa, Mount St. Michel in Francia…

Nel romanzo alcuni personaggi sono realmente esistiti e contemporanei all’incirca alla parte iniziale del romanzo, altri totalmente di fantasia. Tra i personaggi realmente esistiti ci sono il professor Lanzone, che possiamo considerare il primo direttore dell’Egizio di Torino, Sir William Matthew Flinders Petrie, uno dei più grandi egittologi del XIX secolo e Filippo Bottazzi famoso fisiologo salentino – nato a pochi chilometri dal luogo del naufragio – che insegnò a Napoli e a Cambridge.

Tra i personaggi di fantasia Michele, figlio di emigrati pugliesi che incontrerà il suo destino nella terra d’origine dei suoi genitori, spinto dal fato, che gli metterà praticamente in mano alcune lettere del carteggio Petrie-Lanzone. Poi c’è Eduardo Bromer che, spinto dal desiderio di riabilitare il nonno archeologo dalle macchie di un tragico passato, ripercorre le tappe dell’ultima missione del vecchio, che porteranno anche lui a Castro. Ultime ma non in ordine di importanza, Susy e Terry le due inseparabili amiche che involontariamente daranno una svolta all’intera storia.

 

Il rapporto tra Torino e l’antico Egitto è strettissimo. Qui avete inserito anche forti legami con il Salento…

Come già accennato, sono proprio Atena, la dea del promontorio, e la sua geografia sacra, il fil rouge che nel romanzo unisce l’Egitto e il santuario di Castro, attraverso il furto sacrilego di un antico mercante di Lesbo.

 

Curioso incontrare personaggi come Conan Doyle. Perché avete deciso queste ‘partecipazioni speciali’?

Nella primavera del 1880 si tenne a Londra l’udienza presso la Corte di Westminster per appurare le responsabilità del naufragio del piroscafo Travancore. All’udienza, pubblica, ho immaginato un giovane Arthur Conan Doyle alla vigilia della laurea in medicina, a caccia di notizie curiose o misteriose. Va ricordato che Conan Doyle nel 1879 aveva pubblicato un racconto del fantastico: “Il mistero di Sasassa Valley” e successivamente, “Il capitano della Stella Polare”, storia di un misterioso naufragio tra i ghiacci.

Successivamente faccio incontrare a Cambridge Conan Doyle e Filippo Bottazzi (chissà che non si siano realmente incontrati) nello studio del fisiologo professor Foster, anch’egli realmente esistito. Bottazzi insegnò a Cambridge per un semestre, poi ritornò in Italia. Tutti sanno che Conan Doyle fu un noto sostenitore dello spiritismo. Pochi sanno invece che Filippo Bottazzi, sulle orme di Cesare Lombroso, condusse nel 1908 a Napoli esperimenti sulla fisiologia dei medium, pubblicati poi nel 1909.

 

Scrivere a quattro mani non è mai facile. Come avete lavorato?

Sì, scrivere a quattro mani è veramente complicato, tant’è che per necessità – io vivo a Torino e Bucci nel Salento – non abbiamo potuto realmente lavorare a quattro mani, tantomeno in presenza: ognuno di noi ha sviluppato una parte del racconto. Ci siamo confrontati – eravamo in piena pandemia – anche più volte al giorno tramite telefono e e-mail. Una brava editor Heléna Paoli dell’Editore Les Flâneurs, ci ha aiutato a ricucire il tutto.

 

Pier Francesco Liguori (1959)

Salentino trapiantato a Torino, è autore di numerosi articoli specialistici e di alcuni saggi storici. Ha fatto parte del Comitato editoriale del Laboratorio di Sociologia dell’Editore Franco Angeli. Ha destato grande interesse il suo saggio Viaggiatori e Liberi Muratori – Una nuova interpretazione della veduta settecentesca di Maglie realizzata da Louis-Jean Desprez per il Voyage Pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile, pubblicato da Ananke nel 2016. Ha pubblicato anche due romanzi (Il Custode delle reliquie, del 2010, con lo pseudonimo di Vittorio L. Perrera, e La stanza del Naturalista, del 2012, entrambi editi sempre da Ananke, Editore in Torino) in cui archeologia, storia, scienze naturali e mistero si fondono per dar vita a incredibili avventure al limite del soprannaturale. Nel 2017 gli è stato conferito il Premio Meridiana.

Francesco Bucci (1961)

É nato a Maglie, nel Salento, dove è tornato a vivere da alcuni anni. Insegna in un Istituto Superiore della sua città. Ha scritto di musica e fatto traduzioni per le riviste Mucchio Selvaggio, Jamboree e Outsider. Negli anni Novanta del secolo scorso, ha realizzato la micro-rivista Doctor Sax (poesia-e-altre-storie-a-sorpresa). Ha pubblicato racconti e poesie su riviste, nonché due romanzi brevi: Se un pomeriggio d’estate una pompa di benzina (Doctor Sax, 2010) e I giorni perduti d’Inghilterra (Bookabook, 2018).

 

Pier Francesco Liguori – Francesco Bucci

ULTIME VOCI DAI FONDALI PROFONDI

La maledizione del Travancore

2021 Les Flâneurs Editore, Bari. Pagine  210, brossura. € 16,00

 

Distribuito da: Libro Co. Italia (www.libroco.it)

 

Acquistabile on-line presso l’EDITORE : www. https://www.lesflaneursedizioni.it/product/ultime-voci-dai-fondali-profondi/

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Disponibile presso alcune Librerie selezionate:

Libreria Belgravia – Via Vicoforte, 14/D -Torino

Libreria Campus – Via Toma 76 – Bari

Libreria Piccoli Labirinti – Via Gramsci 5 – Parma

Libreria Feltrinelli – Via Melo 119 – Bari

Libreria Laterza – Via Dante 53 – Bari

Libreria Quintiliano – Via Arcidiacono Giovanni 9 – Bari

Libreria Roma – Piazza Aldo Moro 13 – Bari

Libreria Quintiliano – Via Arcidiacono Giovanni 9 – Bari

Libreria 101 – Via Cairoli 101 – Bari

Libreria del Teatro – Largo Teatro 7 – Bitonto (Bari)

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