Prima ce lo chiedeva solo l’Europa, ora lo fa pure l’Istat …

di Armando Polito

Il comune di Roma ha recentissimamente deliberato che nella toponomastica viaria, laddove compaiano dei numeri romani, questi dovranno essere sostituti da lettere. L’innovazione riguarderà le nuove targhe e quelle vecchie ogni volta che si renda necessario sostituirle per deterioramento (il che, si sottolinea dagli autori dell’annuncio, rende l’operazione a costo zero) e risponde ad un’indicazione dell’ISTAT in ossequio a principi di standardizzazione.

Lascio immaginare al lettore quanti secoli ci vorranno perché tale processo (riguardante, come credo, tutti i comuni italiani) giunga a conclusione … a meno che qualcuno, fiutando l’affare, non metta su una bella società a qualsiasi titolo o una cooperativa (in certi casi è difficile individuare ciò che le distingue da un’associazione a delinquere …) che almeno per venti anni potrà dedicarsi alla lucrosa attività di danneggiamento o, meglio ancora, distruzione, di vecchie targhe viarie, assicurandosi l’esclusiva della realizzazione e/o sistemazione delle nuove …

Un esempio pratico: prendiamo il corrispettivo del signor Rossi, Via XXIV Maggio. Avrei da ridire già per quello che si vede scritto oggi, in quanto tutti i nomi dei mesi sono degli aggettivi e, quindi, andrebbero scritti con l’iniziale minuscola. Sulle nuove targhe si leggerà tutto in lettere, ma rimane la spasmodica attesa: troveremo scritto Via ventiquattro maggio oppure Via Ventiquattro maggio oppure Via ventiquattro Maggio oppure Via Ventiquattro Maggio?

Non è finita: anche le abbreviazioni dovranno essere sciolte. In questo caso mi chiedo: per esempio, Via S. Anna sarà Via Santa Anna oppure Via Sant’Anna oppure Via santa Anna oppure via sant’Anna (propongo il santa in minuscolo perché, secondo me, il rispetto è dovuto non in base al colore della religione; quindi, almeno per la par condicio, siccome santa è un semplice aggettivo e, per giunta, non derivante da nomi propri di divinità pagane, com’è per quasi tutti i nomi dei mesi, …).  Come giustificare, in questo caso, a parte tutto, il ribaltamento della tendenza all’abbreviazione ormai imperante negli acronimi, negli sms, nel linguaggio televisivo ed in quello comune, dove la frase non viene completata perché il cervello è già in fiamme dopo le prime tre parole?

Se a cose fatte, poi, un’apposita circolare dell’ISTAT, i cui burocrati difficilmente avranno tenuto conto delle anzidette varianti, scioglierà il dilemma, la società o cooperativa di cui sopra potrà esercitare la sua benemerita attività per un altro secolo …

Tutto questo a chi ha ancora un minimo di buon senso può apparire demenziale e, forse, lo è. Tuttavia, anche se così fosse, non mi preoccuperei più di tanto, perché i pazzi si possono pur sempre controllare e rendere inoffensivi. Purtroppo credo che quest’ultima (magari lo fosse veramente …) invenzione, con l’alibi della modernizzazione e dell’adeguamento alle nuove tecnologie, (la locuzione fa sempre un effettone …) sia una, pur parziale, ratifica di un vergognoso processo, un ulteriore tassello aggiunto a quel mosaico, la cui subdola confezione dura da almeno un trentennio, ormai in fase di ultimazione e che avrà per titolo  Morte della cultura e trionfo dell’ignoranza. Ma siamo veramente sicuri che le nuove generazioni di postini, tassisti, turisti, semplici passanti (tutti esclusivamente italiani …) saranno tutti in grado fra qualche anno di leggere le nuove targhe, sia pur tutte scritte in lettere, quando già oggi anche in un liceo classico non dico che la numerazione romana è un oscuro oggetto del desiderio ma che la stessa  ortografia è un’opzione?

Io, intanto, per evitare che prima o poi l’UE mi tiri un orecchio e l’ISTAT l’altro, ho già messo in regola il busto (non so se al momento dell’esecuzione, visto il colore quasi paonazzo del marmo della testa, era più ubriaco il modello dello scultore …) che campeggia in funzione scaramantica nel mio studio, come testimonia la prova fotografica comparativa.

E per la via oppure per il viale oppure per il corso oppure per la piazza oppure per … il vico? Voglio essere scaramantico a metà: per qualcuno di loro, se ci sarà, diamo tempo al tempo …

 

 

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2 Commenti a Prima ce lo chiedeva solo l’Europa, ora lo fa pure l’Istat …

  1. la Sua vivacità e attenzione ci aiutano a guardarci attorno :sorte nostra-sorte nostra,la speranza è che non sia il fondo, oppure l’inizio di una notte culturale e morale?!.
    grazie sempre-peppino.

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