La strana forma di alcuni toponimi di Terra d’Otranto e dintorni in due mappe inglesi del XVIII secolo

di Armando Polito

In più di un post che comportava riscontri con documenti cartografici datati ho avuto occasione di mettere in risalto la forma strana di alcuni toponimi, dovuta certamente a deformazione di quella originale o, quanto meno, in uso al tempo della carta stessa. E se talora i cambiamenti sono così limitati (per esempio, cambio di una vocale, raddoppiamento o, al contrario, scempiamento di una consonante) da suscitare il dubbio che si tratti di un errore, per quanto veniale, in altri casi l’effetto finale, talora esilarante, non lascia adito ad altre ipotesi se non adattamento del nome indigeno alla nazionalità del cartografo e dei suoi informatori.

Credo che questo sia successo in due mappe del Mediterraneo del XVIII secolo (nelle immagini di testa tratte rispettivamente da http://bdh-rd.bne.es/viewer.vm?id=0000036428 e da https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/46/1745_Seale_Map_or_Chart_of_the_Mediterranean_Sea_-_Geographicus_-_Mediterranean-seale-1845.jpg).

Nella prima in alto a sinistra si legge: A NEW CHART of the MEDITERRANEAN SEA composed from the Draughts of the Pilots of Marseilles corrected by Astronomical Observations by order of M.GR Le Comte de Marepas … (Una nuova carta del Mar Mediterraneo composta dai disegni dei piloti di Marsiglia corretta con osservazioni astronomiche per ordine del Monsignore1 il Conte di Marepas2 … ).

Dopo altre informazioni di natura descrittiva che per brevità non riporto si legge:  Sold by William Mount & Tho.s Page Tower-Hill. LONDON (Venduta da William Mount & Thomas Page Tower-Hill LONDRA).

È giunto il momento di passare in rassegna i toponimi la cui stranezza di forma è da ascrivere nella prima mappa ai piloti di Marsiglia.

Tarenta perTaranto, ripetuto in G. of Tarenta.

Ostara per Ostuni.

C. Lucco Non essendo riuscito a trovare tale toponimo né in letteratura né in cartografia nonmi resta che supporre (sarò sicuramente accusato di fantasia trasbordante, ma non me ne importa più di tanto) che Lucco sia un errore di stampa (dovuto ad errata lettura dell’originale) per Cucco, la voce onomatopeica infantile sinonimo di uovo. A questa ipotesi sono giunto dopo aver notato che il capo in questione sembra coincidere perfettamente come dislocazione con l’attuale promontorio di Monte dell’Ovo (di seguito nell’immagine tratta da Google Maps)

già Capo dell’Ovo (nell’immagine successiva nel dettaglio tratto dalla  Provincia di Terra d’Otranto di Domenico De Rossi uscita a Roma nel 1714).

Tuttavia, la vicinanza (visibile nel dettaglio) di Torre di Castelluccio complica ulteriormente la questione legittimando l’ipotesi che C. Lucco sia deformazione di Castelluccio attraverso la lettura Castel Luccio e successiva abbreviazione di Castel in C. diventato nella mappa abbreviazione di Cap., mentre Luccio ha dato vita a Lucco.

Dalla deformazione si salvano solo Brindisi, Otranto, C. d’Otranto, C. S. Maria e Gallipoli.

Per quanto riguarda i dintorni (C. Lucco mi ha snervato …) la mia esplorazione si limita a:

1) I. Fanu: oggi Fanò) o Othoni, l’isola greca più vicina alle nostre coste.

2) I. Mandracha: il toponimo sembrerebbe deformazione spinta, anzi spintissima di Marlera oppure, come appare in mappe antiche, Meslera o Merlera o Marlora (oggi Ereicussa),  se non comparisse così registrato in AA. VV., Nuovo dizionario geografico portatile, Antonelli, Venezia, 1829, tomo I pare II, p. 903:

 

La posizione geografica che si vede nella mappa è quella indicata, a parte Ionia (che, com’è noto, è una regione costiera dell’Asia Minore) per Ionio.

La conferma che l’ipotizzata deformazione non ha fondamento viene dal Ditionaire universel de géographie maritime di L De Grandpré, tomo II, Delalain, Parigi, p. 3904:

(Mirlina, piccola isola tra Corfù e Mandracha). Ne consegue che, tutt’al più, Marlera, Meslerae Marlora saranno deformazioni di Mirlina), ma non Mandracha così definita in questo stesso dizionario geografico (p. 343):

 

(Mandracha, piccola isola a Nord-Ovest di Corfù).

3) Mariner sarà, per quanto detto sopra, deformazione di Marlera/Meslera/Merlera (oggi Ereicussa).

Passo ora alla seconda mappa, ove in basso a sinistra si legge for M.r Tindal’s Continuation of M.r Rapin’s History5.

Tarenta, ripetuto in G. of Tarenta, come nella prima mappa.

Ostani per Ostuni (Ostara nella prima mappa).

C. Lucca (C. Lucco nella prima mappa). Questa forma femminile sembra confermare la seconda ipotesi formulata per Lucco; attualmente il nome della torre è Castelluzza.

Otrante e C. de Otrante (Otranto e C. d’Otranto nella prima mappa).

Brindisi, I. Fanu, I. Mandracha e Mariner (come nella prima mappa); da notare l’assenza di Gallipoli.

________________

1 MGR è abbreviazione di Monseigneur, titolo spettante ai membri della famiglia reale e ad altri dignitari.

2  Jean-Frédéric Phélypeaux, conte di Maurepas (1701-1781); uomo politico francese. Fu segretario di stato alla Marina e alla Camera di Luigi XV dal 1718 al 1749) e ministro di Luigi XVI dal 1774 al 1781. La prima carica (assunta a soli 14 anni, ma assistito dal marchese de La Vrillière) indurrebbe a pensare che la carta sia da collocare nella prima metà del XVIII secolo.

3 https://books.google.it/books?id=D3Y6AQAAIAAJ&pg=PA90&dq=%22mandracha%22&hl=it&sa=X&ei=EhyUVZyzH4GtUaHal_AE&ved=0CC8Q6AEwAg#v=onepage&q=%22mandracha%22&f=false

4 https://books.google.it/books?id=vgGT-58lQQIC&pg=PA390&dq=%22mandracha%22&hl=it&sa=X&ei=PhWUVZmqJIX2UL76v5AD&ved=0CEAQ6AEwBTgK#v=onepage&q=%22mandracha%22&f=false

5 Dalla continuazione di Mister Tindal della Storia di Mister Rapin; Nicolas Tindal (1687-1774) fu il traduttore (il primo volume di questa traduzione uscì nel 1757) e il continuatore (con tre volumi che comprendevano la storia del regno da Giacomo II a Giorgio II) dell’History of England di Paul Rapin de Thoiras (1661-1725). Il Continuation della didascalia consente di collocare senz’altro questa mappa dopo il 1757. Essa, quindi, dovrebbe essere posteriore alla precedente che, come s’è detto, molto probabilmente è della prima metà del secolo XVIII.

 

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