2 febbraio, la “Candilora”.

di Armando Polito

(la seconda immagine è mia; la prima e l’ultima sono tratte rispettivamente da:  http://www.salentiamo.it/wp-content/uploads/2012/02/candelora-260x195.jpg http://www.dolmenhir.it/melpignano/menhir-candelora.html)
(la seconda immagine è mia; la prima e l’ultima sono tratte rispettivamente da:
http://www.salentiamo.it/wp-content/uploads/2012/02/candelora-260×195.jpg
http://www.dolmenhir.it/melpignano/menhir-candelora.html)

E, dopo il parziale ravvedimento (eccezionale in passato …) per una severità sentita, forse, eccessiva e il conseguente zuccherino della concessione di uno strascico festivo alle ragazze (i ragazzi, invece non erano mai camasci ma, tutt’al più ca…maschi), passiamo alle previsioni del tempo con un iniziale invito a non farsi troppe illusioni metereologiche.

E poi:

Qui il principio che la moderna climatologia chiama persistenza del fenomeno viene annientato da quello dei contrari, forse nato dalla considerazione consolatoria: peggio di così non può andare, perciò domani il tempo sarà senz’altro migliore. Ma il principio dei contrari viene applicato parzialmente, cioè  solo quando fa comodo pensare ad un futuro climatico più favorevole, perché ignoro l’esistenza del gemello Candilora chiara, mese trubbu che, fra l’altro, sarebbe stato  stata quasi una parafrasi dei latini (di origine, comunque, non classica) Palmae ut plurimum in nivibus, si purificatio in floribus4 (Le Palme tanto più nella neve se la purificazione [la Candelora] tra i fiori) e Sole micante/die purificante,/peior erit hiems quam ante5(Sole splendente nel giorno che purifica [la Candelora], l’inverno sarà peggiore di prima).

Che i salentini  siano più furbi dei loro progenitori latini e degli inglesi per i quali, a scanso di equivoci, reticenze e omissioni, If Candelmas Day be fair and bright/winter will have another fight,/if Candelmas Day bring clouds and rain/winter is gone and won’t come again6 (Se il giorno di Candelora sarà chiaro e luminoso tornerà di nuovo l’inverno, se il giorno di Candelora porta nuvole e pioggia l’inverno è oramai finito)?

Nel proverbio finale che segue tra gli uccelli sono comprese pure le galline, anche se i mutamenti climatici da qualche anno a questa parte le hanno scombussolate, a meno che i problemi di … ovulazione non riguardino solo le mie.

 

 

 

Nel dialetto neretino candilora indica pure la parte apicale, formata da tre foglioline, del lampascione7, quando essa è appena emersa dal terreno (seconda foto: le tre foglioline evocano i tre bracci di un candeliere, la parte sotterranea il fusto): è quello il momento di raccoglierlo, anzi cavarlo …

Chiudo ricordando che Candelora è pure il nome di un menhir nei pressi di Melpignano (terza foto).

____________

1 Camàscia potrebbe essere forma aggettivale dal greco κάματος (leggi càmatos)=spossatezza.

2 Alla lettera: servizi.

3 Mancano più di quaranta giorni all’arrivo della primavera. Il quarantale era propriamente un’estensione di terreno pari a circa 913 m2 e traeva il nome dal fatto che esso costituiva un appezzamento quadrato con quaranta viti per lato (1600 in tutto, ad una distanza l’una dall’altra di circa 75 cm.). Qui mi pare che la voce presenti uno slittamento dal concetto di spazio a quello di tempo.

4 In Odilo Schreger, Studiosus iovialis, seu auxilia adiocose et honeste discurrendum, Gafil, Monaco, 1749, pag. 652

5) In Giuseppe Toaldo, Completa raccolta di opuscoli, osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici dall’anno 1773 sino all’anno 1798, Francesco Andreola, Venezia, 1802, v. III, pag. 60. Al proverbio in questione sembra alludere, dimostrandone l’inadeguatezza, un passo della Cronaca di Fra Salimbene de Adam (alias Adami) da Parma (cito dall’edizione a cura di Ferdinando Bernini, Laterza, Bari, 1942, v. II, pagg. 357-358 : Anno Domini millesimo CCLXXXVI, indictione XIIII, facta sunt hec subscripta. In isto anno fuit inordinata hyems. Nam omnia proverbia antiquorum falsa reperta sunt preter unum, quo consuevit dici: “Febrarius curtus, peior est omnibus” (subintelligitur “mensibus anni”; proverbium hoc verissimum fuit hoc anno,  plus quam viderim toto tempore vite mee. Nam in isto Februario septem vicibus dedit Deus nivem sicut lanam, et nebulam sicut cinerem sparsit; et fuit validum frigus et gelu, ita ut illud propheticum putares impletum Zacharie ultimo: “In die illa non erit lux, sed frigus et gelu”…. Revertamur ad principium hyemis, quae tota fuit pulcra et temperata a principio usque ad Purificationis festum, quo die descendit pluvia grandis, nec sic proverbium antiquorum locum habere potuit, ut dici posset illud Cant. II: “Iam hyems transiit, hymber abiit et recessit” sed magis illud Ps.. “A facie frigoris eius quis sustinebit?”. Et in vere isto anno optime arbores floruerunt, sed descendit pruina, que flores amigdalarum et aliarum arborem pomiferarum nec non et palmites vinearum in multis locis pro magna parte destruxit. Et ita spes de fructuum abundantia quasi frustrata et desperata fuit (Nell’anno del Signore 1286, indizione XIV, avvenne quanto di seguito è descritto. In quest’anno ci fu un inverno straordinario; infatti tutti i proverbi degli antichi si rivelarono falsi eccetto uno col quale si soleva dire: “Febbraio corto è peggiore di tutti” (sottinteso: i mesi dell’anno). Questo proverbio fu verissimo in quest’anno più di quanto abbia visto in tutto il tempo della mia vita: infatti in questo febbraio Dio diede sette volte neve come lana e sparse nebbia come cenere e furono intensi il freddo e il gelo, sicché avresti pensato che si fosse compiuta la profezia finale di Zaccaria: “In quel giorno non ci sarà luce ma freddo e gelo” … Ritorniamo al principio dell’inverno che fu tutto bello e temperato dall’inizio fino al giorno della purificazione, nel qual giorno discese una gran pioggia e così il proverbio degli antichi non potè avere conferma, sicché non si sarebbe potuto citare quel cantico II: “Ormai l’inverno è passato, la pioggia si è ridotta ed è cessata” ma piuttosto quel salmo: “A questa specie di freddo chi resisterà?”. E quest’anno in primavera gli alberi fiorirono ottimamente, ma discese il gelo  che in molti luoghi distrusse in gran parte i fiori dei mandorli e degli altri alberi da frutto, nonché i tralci delle viti. E  così la speranza di frutti abbondanti fu quasi frustrata e delusa).

6 In George Latimer Apperson, Dictionary of proverbs, Wordshort Editions limited, Londra, 2006, pag. 82.

https://www.fondazioneterradotranto.it/2011/03/05/il-lampascione-in-quattro-puntate-1-4/

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6 Commenti a 2 febbraio, la “Candilora”.

  1. Un articolo che può rientrare, a pieno diritto, in quel tentativo che Wikipedia (realtà virtuale non amata e aporezzata dall’autore, secondo sue precedenti affermazioni) conduce nel far chiarezza nei termini che hanno più significati e che chiama “disambiguazione”.
    Felice Candelora

  2. In piemontese si chiama sia “Candlòra” che “Candlera”, ma i proverbi sono gli stessi e riguardano la metereologia, come i vostri “Se a fa brut a la Candlòra dl’invern i soma fòra” (se fa brutto alla Candelora dall’inverno siamo fuori); ma c’è anche una constatazione sull’allungarsi delle giornate “A la Candlera n’ora antera, mesa a la matin e mesa a la sera” (alla Candelora un’ora intera, mezza alla matina e mezza alla sera). Le date, le festività erano i termini per valutare le previsioni metereologiche e le variazioni della luminosità delle giornate. I contadini, la civiltà agricola!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Sergio

  3. Caro Sergio, a proposito delle tue considerazioni (che sono anche le mie) sulla civiltà contadina e del vostro secondo proverbio sulla Candelora, noi abbiamo:

    Santa Lucia:
    ‘ncurtesce la notte e cresce la tia
    quantu lu pete ti la iaddhina mia.

    (Santa Lucia:
    si accorcia la notte e cresce il dì
    quanto il piede della gallina mia).

    Astronomicamente non è così (bisogna attendere il 21 dicembre), ma è pur vero che il 13 dicembre il sole tramonta prima di ogni altro giorno dell’anno …

    • Prima della riforma del calendario Gregoriano del 1582 il 13 dicembre, festività di Santa Lucia (morta il 13 dicembre del 304 all’età di 21 anni), coincideva con il giorno del solstizio d’inverno dell’epoca. Successivamente il calendario fu modificato, il solstizio d’inverno fu spostato al 21 dicembre, ma la festività di Santa Lucia rimase al 13 dicembre, insieme alle vecchie tradizioni orali che consideravano quel giorno come inizio dell’allungamento della giornata, cosa che in realtà avviene dal 21 dicembre.

  4. La versione catalana è molto simile a quella piemontese: “Si la Candelera riu, l’hivern és viu. Si la Candelera plora, l’hivern és fora”. Penso che non ci sia bisogno di traduzione.

  5. DOC.: LA “CANDILORA” E IL GIORNO DELLA MARMOTTA. Un omaggio al brillante lavoro (https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/02/02/2-febbraio-la-candilora/) del prof. Armando Polito *

    Usa: la marmotta Phil esce dalla tana, sarà ancora inverno

    In Pennsylvania ‘meteorologo’ reso celebre da film Bill Murray

    di Redazione ANSA *

    Anche quest’anno la marmotta Phil ha emesso il suo verdetto: la primavera può attendere, ci aspettano ancora sei settimane d’inverno. Da Punxsutawney, in Pennsylvania, è andato in scena – come ogni due febbraio – il giorno della Marmotta: una vera e propria festa che inizia a notte fonda, ormai meta di turisti negli Stati Uniti, e che alle prime luci dell’alba culmina con la previsione di Phil.

    La marmotta meteorologa più famosa del mondo predice l’arrivo precoce o meno della primavera secondo una tradizione che va avanti dal 1887. Si pensa che Phil sia in grado di fare previsioni meteorologiche …
    La tradizione di seguire la marmotta che per tutti si chiama ‘Punxsutawney Phil’ …
    * http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2018/02/02/usa-la-marmotta-phil-esce-dalla-tana-sara-ancora-inverno_633a2e66-df57-4ef0-8a10-3fef07a30fb4.html

    Federico La Sala

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