Ludopatie e giochi d’azzardo

LUDOPATIE E GIOCHI D’AZZARDO

CONVEGNO ADOC A LECCE

Venerdì 13 dicembre ne parliamo con gli esperti

in un appuntamento organizzato in collaborazione con Libera

 

 

ludopatia

            Il gioco d’azzardo è ormai una realtà della quale non si può evitare di parlare. Una piaga sociale vera e propria, gestita anche dallo Stato che diventa biscazziere.

L’Italia, con il suo 1% della popolazione mondiale, rappresenta il 15% del mercato europeo del gioco d’azzardo e oltre il 4,4% di quello mondiale. L’Italia è al primo posto per la vendita di gratta e vinci, (il 19% dei biglietti venduti al mondo è italiano). Il 23% dei giochi on-line parla italiano. Nei primi otto mesi del 2012 ogni cittadino maggiorenne del Bel paese ha speso mediamente 1703 euro, ma non sempre questi soldi finiscono in mano pubblica, ma spesso ingrassano gruppi economici privati.

Da ricerche curate da alcune associazioni si rileva che chi ha la sola licenza elementare gioca di più di chi ha un diploma ed una laurea, che gioca di più il lavoratore precario di quello con posto fisso. Soprattutto si nota come i minorenni, nonostante i divieti, abbiano giocato almeno una volta l’anno nel 75% dei casi.

Ad oggi si stima che 1,7 milioni di italiani siano a rischio ludopatia, 500 mila rispondono a criteri diagnostici certificati come patologici. Calcolando i costi diretti (medico di base, ambulatori psicologici, ricoveri sanitari, cure specialistiche), indiretti (perdita di reddito, perdita di performance lavorativa) e della qualità della vita (problemi familiari, violenza, depressioni, ansie, idee suicidarie, ossessione da gioco) la società ha un costo complessivo che oscilla dai 5 ai 6 miliardi di euro annui.

Il tutto sebbene le possibilità di centrare un sei al superenalotto sono di una su 622 milioni. Per dirla con la voce di un matematico che studiò il problema “le possibilità di fare sei sono identiche a quelle di alzare la cornetta, fare un numero ad occhi chiusi e parlare con Sharon Stone”.

E a Lecce? Davvero il cielo della nostra città è sempre e solo blu? O esiste un problema anche nella nostra città e per le nostre famiglie?

Nell’imminenza dell’approvazione della legge regionale, di tutto ciò si parlerà venerdi 13 dicembre dalle ore 16,00 all’Open Space in Piazza Sant’Oronzo a Lecce in un incontro di studi organizzato dall’ADOC, in collaborazione con Libera e col Patrocinio del Comune di Lecce. Interverranno: Pino Salamon e Alessandro Presicce (presidenti rispettivamente di ADOC regionale e provinciale), Catiuscia Quarta, legale e delegata ADOC Lecce, Maria Iolanda Distante, psicologa, Gianni Ferraris per Libera, Rachele Cantelli, Direttore generale AAMS Puglia, Carmen Tessitore, vice sindaco e ass. ai Servizi Sociali di Lecce, Loredana Capone, Ass. regionale Sviluppo economico e consumatori. Il convegno sarà moderato da Paola Ancora, giornalista di Nuovo Quotidiano di Puglia.

 

L’associazione è via P. Palumbo, n. 2 (nei pressi di viale dell’Università) e riceve dalle 11,30 alle 13,00 tel. 0832.246667, lecce@adocpuglia.it

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