Erna Fergusson, l’ideatrice della guide turistiche femminili

Albert Einstein nel Grand Canyon,1931, Collection, Museum of New Mexico – photo archives

di Daniela Bacca*

Nel mese in cui si celebra la “Giornata Internazione della Guida Turistica” il viaggio della memoria e della riconoscenza si incammina lungo i sentieri di  Erna Fergusson, donna animata da straordinaria intelligenza e sensibilità e la mia “antenata” collega che, con il suo impetuoso amore e talento per la storia e le storie, la cultura e le tradizioni, il turismo ed il viaggio, ideò nei primi anni del Novecento il modello professionale della guida turistica femminile. Erna incarna, con i suoi molteplici carismi caratteriali, attitudinali e professionali, la figura contemporanea della guida turistica, una chiamata vocazionale verso una professione che richiede un intimo dialogo con il territorio, la sensibilità di scoprirlo, conoscerlo ed apprezzarlo, la facoltà di saperlo raccontare profondamente, e l’amorevole ospitalità nei riguardi del turista nell’accompagnarlo verso lo stupore e la ricerca delle specificità e tipicità locali. Molti sono a sottolineare il suo aver “sintetizzato la fiera indipendenza e la pista sfolgorante della donna moderna del XX secolo”, inventando, soprattutto in quel momento storico, in cui erano limitate le scelte lavorative per la donna, una professione che avrebbe offerto indipendenza personale ed economica nella sfera del sociale, della cultura e del turismo.

Beautiful Swift Fox Erna Fergusson and the Modern Southwest, di Robert Gish

Erna Fergusson nacque ad Albuquerque il 10 gennaio 1888 da una ricca, conosciuta e distinta famiglia del New Mexico, trascorse i suoi anni formativi a Washington, si laureò in Pedagogia, conseguì il Master in Storia presso la Columbia University di New York, ed insegnò nelle scuole, per diversi anni, manifestando la sua predisposizione alla divulgazione ed alla comunicazione. Durante la sua vita tantissimi furono i suoi interessi e le sue occupazioni, che denotano un animo generoso, introspettivo, avventuroso ed intraprendente, e sebbene abbia viaggiato molto, ha mantenuto come residenza permanente la sua città natale, avvertendo il forte impegno ed amore per il proprio luogo d’origine. Durante la seconda guerra mondiale, Erna lavorò con la Croce Rossa, viaggiando nei villaggi più sconfinati e nelle città  e nelle zone rurali di tutto lo Stato del New Mexico, ed aiutando le famiglie dei soldati. Dopo che furono terminati i conflitti militari, scrisse, come reporter, diversi articoli su Albuquerque. La passione per la scrittura, legata soprattutto al racconto delle identità e delle culture dei siti in cui visse, verso i quali si sentiva legata da un profondo senso e sentimento d’appartenenza, fu una delle sue più intense occupazioni. In tutta la sua esistenza, infatti, il suo inchiostro ha scritto pagine meravigliose, affermandosi come scrittore regionale, dando vita ad un piacevolissimo, scorrevole, pittoresco, ed accattivante linguaggio, stile e tecnica “colloquiale”. L’autore Paul Horgan, suo amico e collega, disse che nessun’ altra città ebbe la fortuna di avere come biografo Erna Fergusson e che “nessuno è più qualificato di lei per disegnare la storia, le attitudini e l’atmosfera della sua città”. While working on the Herald, Fergusson formed a partnership in the “dude wrangling business” with Ethel Hickey, at one time a faculty member of the University of New Mexico.

Una delle prime brochure Indian Detour

Nel 1921 Erna Fergusson, durante il suo incarico di cronista nell’ “Herald Albuquerque“, fondò al fianco dell’amica  Ethel Hickey la Compagnia di viaggi  “Koshare Tours”, con la volontà di effettuare visite guidate ai turisti per introdurli alle culture native, promuovendo un tour pionieristico nell’Arizona, nel New Mexico e tra i cerimoniali indigeni, narrate con quella passionalità analitica capace di spiegare significati spirituali, mitologici, antropologici, etnografici e culturali.

Cerimoniali indiani del New Mexico e dell’Arizona, di Erna Fergusson, 1931, Dancing Gods

Lei stessa spiegò che “quando la guerra finì…ho trascinato turisti di tutto il New Mexico, Southern Colorado e Arizona per vedere gli indiani e cerimoniali indiani. They blamed me bitterly for almost everything, but some of them liked it and came again.” The two young women named their company Koshare Tours after the Pueblo dancers who were emissaries of the gods.Mi hanno accusato duramente per quasi tutto, ma ad alcuni di loro è piaciuto ed è venuto di nuovo.” Le due giovani donne realizzarono opuscoli promozionali sui quali, con un innovativo, fresco e lungimirante messaggio ed invito, atto a veicolare e sensibilizzare i turisti alla conoscenza dei luoghi, scrissero: “Koshare Tours sono stati creati per rivelare a voi i piaceri di una terra ancora poco conosciuta al viaggiatore, per invitarvi a uscire dalla ferrovia e stringere la mano a un migliaio di anni.” Fu così che Erna ed Ethel, con le loro escursioni, condussero i turisti e gli ospiti per tutto il Sud-Ovest del deserto, fornendo loro tutti i confort e le comodità della vita moderna. Su una rivista dell’epoca si legge una significativa descrizione della Fergusson e della sua attività: “”Fornisce ai turisti, tutte le sere, i migliori letti disponibili: in un hotel se ce n’è uno a breve distanza, o un materasso gonfiabile sotto il cielo o una casa indiana..; li nutre con melone ghiacciato e insalate croccanti nel bel mezzo del bollente deserto in estate, e tè caldo e panini nei pomeriggi di fine inverno, … And she tells them more than they can possibly remember about the history, folk lore, and customs of the people they visit.” E lei dice loro, più di quello che può eventualmente ricordare, la storia ,le tradizioni popolari e i costumi della gente che visita “. Erna Fergusson, nel New Mexico, ebbe accesso a tutti quei siti, lontani ed inediti, che un estraneo non avrebbe; grazie alla sua personalità attraente, spontanea, garbata e rispettosa riuscì ad entrare in amicizia con tutti gli abitanti dei villaggi indigeni americani, e gli indiani la denominarono “beautiful swift fox”, come ricorda Robert Gish in una biografia a lei dedicata . Erna organizzava visite guidate turistiche nei dintorni di Santa Fe, in pullmino a sette posti, programmando l’arrivo e la partenza nella capitale. Faceva da guida lei stessa ai suoi clienti viaggiatori, e pian piano assunse altre donne, denominate “couriers” a svolgere l’attività turistica e culturale.

Automobili dell’ Harvey Indian Detour in attesa dell’arrivo del treno, 1930 circa, Palace of the governors – photo archives

Il successo della “Fergusson’s Tours Koshare” fu vista come una delle esperienze più autentiche e diverse per i viaggiatori, i quali nella maggior parte delle visite guidate avevano come guida “l’uomo con il megafono”. Secondo la regola istituita da Erna, le “couriers” dovevano essere “giovani donne istruite e con quale grazia sociale” e “sufficientemente intelligenti da imparare molti fatti relativi a questa terra e da presentarli in modo da interessare i viaggiatori intelligenti. Vengono selezionate anche tenendo conto della conoscenza dei luoghi, dello spagnolo e di qualsiasi altra conoscenza o abilità particolare che le aiuti a presentare questa terra in modo adeguato”.

Personale ed equipaggiamento dell’Indian Detours,1927 circa,Palace of the governors – photo archives

I viaggi organizzati guidati  ebbero talmente tanto successo che, tra il 1925 e il 1926, la Compagnia di Fred Harvey, noto imprenditore nell’ambito della ricettività e della ristorazione, acquistò la “Koshare Tour”, avendo compreso l’attività pionieristica della Fergusson in merito al turismo culturale ed alle visite guidate condotte da donne.  Erna fu assunta per dirigere il “Detour Service” della Società Harvey, il cui fondatore operò, dal 1876 con la sua prestigiosa catena di ristoranti ed alberghi lungo la ferrovia di Santa Fe. L’ascesa ed attività di Harvey si fondono con l’intento e l’impresa di incentivare i turisti in ferrovia, offrire ad essi servizi d’accoglienza e ristoro efficienti e qualitativi, e di sviluppare il West americano.

New Mexico A Pageant of Three Peoples, di Erna Fergusson

La Fergusson, ancora una volta, all’interno della “Harvey Company”, operando con la “Indian Detours Company”, fondata da R. Hunter Clakson, si attivò a formare ed assumere un gran numero di guide turistiche femminili, per effettuare i tour culturali dai depositi ferroviari ai villaggi indigeni. Ormai lontani i tempi dei “ciceroni” improvvisati, le “couriers” volute da Erna erano “donne di carattere”, preparate, sensibili ed educate alla cultura dell’accoglienza, dell’assistenza e della divulgazione turistica, pronte e capaci a condurre gli itinerari turistici.

Opuscolo descrittivo dell’Indian Detours, 1930

Utilizzando il modello di immagine, di business e di successo delle “Harvey Girl”, nacquero le “Indian Detour couriers”. Le aspiranti guide turistiche furono sottoposte a una rigorosa istruzione in storia, cultura, ambiente ed archeologia del Sud-Ovest in modo tale da poter guidare personalmente i turisti negli angoli più suggestivi del territorio, a contatto con le tradizioni culturali, le terre degli indiani e la vita del paese. Le “couriers” indossavano delle divise di guida, bellissime uniformi di gita, il cui stile southwestern era un incrocio tra quelle delle guardie forestali ed i costumi indigeni: pantaloni marrone chiaro su misura, o lunghe gonne di lana, camicetta-casacca di velluto navajo, cintura concho, monili e collane d’argento martellato e turchesi, e stivali di pelle. Per ripararsi dal sole caldo, Erna pensò di proteggere le guide con un cappello stetson a tesa stretta. Le “couriers” accoglievano e salutavano gli ospiti in arrivo con il treno e svolgevano il duplice ruolo di piacevoli e cordiali hostess e di valide e colte guide turistiche; le loro informazioni non erano intrusive e monotone, ma costituivano un “archivio di fatti estremamente interessanti” capaci di “sviluppare il pieno interesse di un paese inedito”.

Mappa Indian Detours, 1926, Biblioteche University, University of New Mexico

 

I “Detours” indiani, quindi, progettati per i viaggiatori dei treni, accompagnavano con le visite guidate i turisti nei luoghi remoti del New Mexico e dell’Arizona. Le “couriers” e confortevoli carovane di automobili, guidate da un “cocchiere” vestito da cowboy, seguivano gli itinerari ed i luoghi del “Grand Canyon”, “Rainbow Arch”, “Foresta Pietrificata”, “Deserto Dipinto” e di tante altre terre “incognite” degli indiani d’America, per poi tornare negli hotel e ristoranti sulle linee ferroviarie. Il progetto di Erna Fergusson e le attività di Fred Harvey sono da inserirsi nell’epoca in cui si assistette alla realizzazione ed al miglioramento delle infrastrutture e dei trasporti; nel 1885 fu ampliata la linea ferroviaria, e l’invenzione della macchina a motore favorì l’accessibilità ai posti lontani dalle stazioni.

Fred Harvey pullman turistici parcheggiati di fronte al Desert View Watchtower, circa 1938, Grand Canyon National Park

Adeguati mezzi di trasporto e gli innovativi servizi turistici, promossi anche dalla Fergusson, permisero ai viaggiatori ed agli americani di fruire dei luoghi fino ad all’ora non praticati ed inesplorati. A tal proposito, Clarkson, disse, riferendosi alle visite guidate, ideate da Erna, ed integrate nella società di Harvey e nell’“Indian Detours Company”, che l’ “idea non è solo quella di permettere alle persone di sapere cosa c’è nel nord del New Mexico, ma di dire loro che cosa è quando lo vedono”.

Per promuovere i tour, sulla scia dei primi “Koshare Tours”, continuarono ad essere realizzati, negli anni 20 e 30 del Novecento, tantissimi e colorati opuscoli informativi e pubblicitari, che illustravano la complessità e le caratteristiche degli itinerari, la durata dei percorsi e la facilità d’accesso che le nuove rotte erano in grado di offrire al viaggiatore. Infatti, per la “Harvey Company”, l’informazione e l’educazione del turista sono state fondamentali nel progetto del marketing turistico, tanto da pubblicare non solo depliant con la proposta dei tour, ma anche molti libri sui luoghi, sul popolo e sui paesaggi del Sud-Ovest, i quali erano realizzati con la collaborazione di artisti, fotografi, archeologi ed etnologi.

These tours, known as Indian Detours and Off the Beaten Path, were chauffeured and guided motor car tours which swept people away from the familiarity of the train into remote places of New Mexico and Arizona. La conoscenza profonda delle culture autentiche e delle tradizioni cultuali ed arcaiche che Erna Fergusson aveva per la sua terra, la condusse a tramandare e veicolare i suoi amatissimi luoghi, con la voce e con la penna. Erna fu guida turistica di carne e di penna. Nel 1931 pubblicò il suo libro tematico “Dei Dancing” sulle danze e sui cerimoniali indiani, caratterizzato dalla sua personale scrittura vigorosa, simpatica, narrativa ed accessibile, con il quale guadagnò una reputazione nazionale come esperto del Sud-Ovest, oltre una dozzina di libri di viaggio e per bambini, e circa cinquanta cronache-racconti ed articoli in grado di catturare il mistero e la magia del territorio, il senso del luogo e delle sue specificità.

Era Fergusson, con i suoi tour prima e con i suoi passionali racconti, i suoi documenti etnografici ed antropologici, e le sue intriganti cronache, simili a diari e libri di viaggio dopo, incoraggiava le persone a visitare quei luoghi, che il lettore, grazie ai suoi bellissimi testi, riusciva ad immaginare e sentirsi coinvolto. Introdusse una generazione di americani all’antica terra che lei amava, descrivendo la grandiosità del paesaggio, sostenendo la comprensione inter-culturale, incentivando la conoscenza di ogni risorsa storica, culturale, antropologica, gastronomica e tradizionale del New Mexico, e promuovendo il Sud-Ovest come destinazione turistica. Infatti, fino alla fine del XIX secolo, raramente gli americani si avventuravano negli angoli più nascosti e misteriosi del New Mexico e dei territori dell’Arizona.

Dancing Gods Indian Ceremonials of New Mexico and Arizona, di Erna Fergusson

Erna, seguendo la tendenza culturale verso le ricerche e gli studi legati all’interesse etnografico dei popoli indigeni, che coinvolsero, nella prima parte del Novecento, diversi studiosi ed artisti locali, contribuì, pertanto, con le sua attività turistica, giornalistica e letteraria ad diffondere le meraviglie ambientali, le rovine delle antiche culture, l’esotismo indigeno, l’identità dei popoli e degli insediamenti coloniali, rendendo il Southwest una destinazione attraente.

La Fergusson fu Throughout her years Erna had various other occupations.Erna’s father, Harvey Fergusson came to New Mexico, from Alabama, in 1882 as a young lawyer representing a client on a mining claWhen WWI began, Fergusson took a job with the Red Cross as the Home Service Secretary and State Supervisor for New Mexico. Sempre molto attiva nella sua comunità locale: nel 1935 fu direttore del “The New Mexico TM trimestrale Pearce”; nel 1942 contribuì a fondare la “Albuquerque Historical Society”; partecipò attivamente ai progetti per la conservazione del patrimonio ambientale e culturale del suo territorio e sostenne molti programmi ed attività presso l’Università del New Mexico, che nel 1943 le conferì la Laurea ad Honorem in Lettere; nel 1962, Clark Powell soprannominò la Fergusson “First Lady of New Mexico Letters” in un articolo su di lei nel “New Mexico Magazine”.

Erna Fergusson morì ad Albuquerque il 30 luglio 1964 e venne ricordata come una donna divertente che “è sempre stata un piacere sentirla nella splendida cornice parole-aneddoto, una voce di timbro fine, teneva i palmi delle mani verso l’alto come se portasse il suo parere e compiendo gesti di appoggio circolare per la sua storia”.

 

*  Guida Turistica Regionale di Puglia

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2 Commenti a Erna Fergusson, l’ideatrice della guide turistiche femminili

  1. Complimenti…Bell’articolo…qual è la fonte principale o un testo facilmente reperibile per approfondire la figura di erna fergusson?

  2. Articolo davvero interessante. Ma la fonte principale è in inglese? Potrei saperne il titolo?Sto scrivendo la mia tesi di laurea sulla professione di guida turistica e i vostri articoli mi sembrano molto dettagliati.

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