di Armando Polito
Non vorrei che qualche ricercatore di questa o quella università americana (in Italia, forse, qualcuno l’avrebbe già fatto, se non fosse finito il periodo delle vacche grasse …) si ispirasse a questo post e, affascinato dalle sue risultanze pseudoscientifiche, iniziasse qualche studio piegando ad arte i dati alla conferma di un’ipotesi dalla quale non sa o non gli conviene distaccarsi.
Se avesse un fondo di verità (magari, dico io!) il detto latino nomina omina (i nomi sono presagi), potremmo dire che la provincia di Lecce è quella che gode di ottima salute con Alessano, Arnesano, Corsano, Montesano Salentino, Taurisano e, lo colloco alla fine per metterne in evidenza la straripante presunta condizione, Supersano.
Usando il metro calcistico e guardando al resto del Salento, dovremmo dire che la provincia di Lecce batte quelle di Taranto e di Brindisi con un tennistico (non si era parlato di metro calcistico?) 6-1 (1=Fasano per Brindisi e Pulsano per Taranto).
Possiamo, allora, noi della provincia di Lecce, dormire sonni tranquilli? Direi proprio di no. Se per un minimo di coerenza dovessimo credere al nomina omina, non dovremmo dimenticare che un numero impressionante di toponimi presenta una terminazione in -ano, in cui a risulta preceduta da vocale o da consonante diversa da s. Per la provincia di Lecce: Andrano, Carmiano, Carpignano Salentino, Casarano, Castrignano dei Greci, Castrignano del Capo, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Gagliano del Capo, Giurdignano, Guagnano, Leverano, Martano, Martignano, Melpignano, Miggiano, Morciano di Leuca, Neviano, Ruffano, Scorrano (con tutto il rispetto: qui si direbbe che si sia arrivati alla sintetica coerenza armonica tra le due componenti …), Sogliano Cavour, Spongano, Squinzano, Surano, Taviano, Tiggiano, Uggiano La Chiesa; per la provincia di Brindisi: Latiano; per la provincia di Taranto: Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Leporano, Lizzano, Monteparano e Palagiano. Il fenomeno, con tutta la sua valenza inquietantemente premonitrice, investe, come si vede, soprattutto il territorio di Lecce. Fino ad ora ci si consolava con la filologia, che considerava quasi tutti questi toponimi terminanti in -ano come forme aggettivali da un nome proprio di persona, cioè quello del proprietario di quel territorio, originariamente assegnato con la centuriazione a qualche legionario romano. I filologi chiamano questi toponimi prediali (dal latino praedium=podere, fondo rustico).
Alla luce degli ultimi sviluppi di sfruttamento del territorio con bieca, cieca e criminale sua svendita e le drammatiche statistiche epidemiologiche relative a certe malattie che solo un imbecille non porrebbe come effetto dell’inquinamento ambientale, penso che siamo già in una fase molto avanzata del passaggio dal prediale al prendiale … e il guaio è che il dettaglio anatomico per il quale quotidianamente i detentori del potere, a tutti i livelli, metaforicamente ci prendono non è più sinonimo di fortuna ma di disgrazia per noi e per coloro che verranno, ammesso che ce la facciano …
E allora, a chi ci crede, non rimane, per consolarsi, che la messe di toponimi che scomodano i santi: per la provincia di Lecce: S. Cesario di Lecce, S. Donato di Lecce, S. Pietro in Lama, S. Cesarea Terme, S. Cassiano; per quella di Brindisi: S. Vito dei Normanni, San Pietro Vernotico, Torre Santa Susanna, San Pancrazio Salentino, San Donaci, Cellino San Marco, San Michele Salentino; per quella di Taranto: San Giorgio Ionico, San Marzano di San Giuseppe (meglio abbondare che essere in difetto …).
Basterà, oppure tra poco saremo soffocati da nuovi insediamenti con toponimi tipo S. Euro, S. Profitto, S. Interesse o, per essere più concreti, San Twinga, Santa Tap o Santa Sarparea?
Ho sempre considerato il “gioco con le parole” uno dei giochi più intelligenti.E tu, caro Armando, ne hai dato un saggio alla tua altezza, Veramente eccezionale. Mi sono divertito tantissimo. Grazie.
Caro Sergio, ti ringrazio. Violentando (cosa non ci si inventa per farsi pubblicità! …) la serietà (non la seriosità …) di questo blog, ti segnalo che sul mio profilo Facebook, accessibile a tutti, troverai una vera e propria antologia (!), Dubito, però, che continuerai a divertirti …