di Massimo Vaglio
La Salicornia glauca (Arthrocnemum macrostachyum) è una parca pianta alofita, ossia amante del sale, appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae. Si presenta come un cespuglio, dalla base legnosa, portamento cespitoso, fittamente e irregolarmente ramificato fin dalla base e con le estremità formate da foglie cilindriche articolate di consistenza erbacea e succulenta, con articoli lunghi circa 1 cm.
L’altezza, è in genere di pochi decimetri, ma in particolari condizioni può raggiungere facilmente gli 80-100 cm. L’habitus della salicornia glauca, ossia il suo aspetto, è molto simile a quello delle sue congeneri e di altre Chenopodiaceae alofile che vivono nel suo stesso ambiente.
Si confonde infatti facilmente con l’Arthrocnemum fruticosum, da cui differisce per pochi caratteri e con il quale è spesso associata.
Durante la piena attività vegetativa, in inverno e primavera, la pianta ha una colorazione verde glauca (da cui il nome), mentre in estate e in autunno ha una colorazione con tinte rossastre. Le foglie sono opposte; apparentemente assenti, sono in realtà ridotte a squame carnose saldate a formare una guaina che avvolge il ramo. I fiori, sono poco appariscenti e riuniti in spighette di tre elementi, di colore all’inizio giallastro poi scuro in corrispondenza della maturazione dei frutti. Le spighette sono inserite in fossette formate negli articoli, da cui però sporgono vistosamente, e sono portate dai rami fertili inseriti sui rami dell’anno precedente. Il frutto è leggermente allungato, di colore nero e lucente.
Si può sicuramente definire una pianta eroica, infatti, fa parte di quella ristretta schiera di essenze che hanno scelto un ambiente estremo per prosperare. Vegeta benissimo, ed è comunemente diffusa, sulle nude scogliere, ma anche nelle paludi costiere su suoli salini presso lagune e stagni