La riscoperta del frassino meridionale e del Bosco di Belvedere. La produzione della dolce manna salentina, dal marchio “Foresta Belvedere”. Il ritrovato Orniello, il Frassino orno, stretto cugino del Frassino meridionale!
di Oreste Caroppo
Ritrovai alcuni esemplari di Frassino ossifillo o meridionale (Fraxinus angustifolia), ancora perfettamente vegetanti, alcuni anni fa, nell’area dei Paduli-Bosco Belvedere, in particolare negli agri di Scorrano, Surano e Nociglia, lungo alcuni corsi d’acqua, dopo decenni di creduta scomparsa locale, di questa storica e ben nota specie autoctona igrofila dell’antica foresta chiamata “Bosco Belvedere”, che si estendeva in tutto il cuore del basso Salento. Il primo esemplare di un gruppo relitto di non più di 5 alberi, lo scovai con immensa gioia, nel pomeriggio del 10 agosto del 1995, protetto in una umida vallata tra gli ulivi, lungo un corso d’acqua nascosto da alte canne domestiche (Arundo donax L.), Pioppi neri (Populus nigra L.), e tantissimi Olmi campestri (Ulmus minor L.), dove anche viveva, e vive, qualche pruno selvatico e querce caducifoglie. Era lungo il Canale del “Fosso la Castagna”, così chiamato, non lontano da contrada Silva, nei Paduli, in agro di Scorrano.
“Paduli”, segno dell’atavica presenza di estese paludi, acquitrini, ancor oggi in quei luoghi persistenti nelle stagioni piovose per parecchi mesi all’anno. “Silva”, il nome della selva impenetrabile in latino, eco toponomastico dell’antica locale Foresta del Belvedere. Allo stesso modo il termine “Foresta” non è andato perduto, ma è passao ad indicare alcune voragini