Espiantiamo gli ulivi dalla terra o espiantiamo questi signori dalla poltrona?

di Pier Paolo Tarsi

Alcuni nostri politici regionali ci sorprendono con una nuova originalissima proposta di questi giorni, finalizzata a trarre finalmente la Puglia fuori dalla crisi economica che attanaglia la nazione e l’occidente tutto! Dopo attente e scrupolose analisi, questi geni non solo hanno individuato la causa frenante dello sviluppo nella nostra regione – ossia, tenetevi forte, gli ingombranti ULIVI SECOLARI – ma hanno, pensate, addirittura scovato la soluzione al problema: snellire le lungaggini burocratiche necessarie per espiantarli, proponendo il decentramento a livello comunale delle “competenze per il rilascio di autorizzazioni agli espianti e spostamenti di piante secolari”, oggi ancora di pertinenza della Regione. In quanto pugliesi ringraziamo sentitamente i detti signori per l’acume, lo sforzo ed il faticoso lavoro con cui mostrano di ricompensare le laute paghe ed i privilegi loro attribuiti: proposte come questa instillano serenità nei cittadini, accrescendo in loro la fiducia e la sensazione di essere in mani buone e sapienti, capaci di estirpare finalmente quelle radici secolari che ammorbano la nostra economia. Grazie signori, grazie di cuore!

Riportiamo di seguito la proposta di legge ( Fonte: http://www2.consiglio.puglia.it/Giss9/9PubbGiss.nsf/0/6B09FD5B3764D3B9C1257920002DF1DF?OpenDocument) e vi invitiamo, dopo la lettura del testo riportato – ammesso che sopravviviate alle amare risate – a firmare la petizione con cui proveremo a bloccare l’iniziativa e salvare gli Ulivi secolari dalle mire di questi…gentili signori! Sommergiamoli di sdegno!

per firmare la petizione:

http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=ulivi

Libri/ Piccoli seminaristi crescono

 
Copertina del volume edito da Besa Editrice di Nardò

Dal libro di ALFREDO ROMANO, nato ad emozionanti puntate su Spigolature ed ora finalmente fresco di stampa in edizione integrale, proponiamo l’introduzione di PIER PAOLO TARSI

 

Le forme e i contesti della produzione letteraria contemporanea non potevano non risentire strutturalmente della evoluzione storica che direttamente ha riguardato i media e che, attraverso questi, ha interessato negli ultimi anni le nostre esistenze: la rete Internet, gradualmente e in misura sempre maggiore, è giunta in modo palese a coinvolgere le nostre modalità del fare e usufruire di informazione, arte, spettacolo e, appunto, della stessa letteratura. Così, se in passato molti grandi e celebri romanzi sono nati proprio dall’esigenza di sposarsi con i metodi, gli spazi e i dettami della stampa e del suo pubblico, oggi è soprattutto il mondo dei blog, dei forum virtuali e del web a incanalare e stimolare in molti casi la scrittura, incentivandone la spontanea condivisione e la scoperta, alimentando il piacere del raccontare che incontra, quando l’incastro riesce, il correlato piacere della lettura. La dinamica sopra tratteggiata riguarda proprio il caso di questo ultimo libro di Alfredo Romano, nato appunto nel blog www.spigolaturesalentine.it, scritto dall’autore nella veste di blogger per altri blogger, a piccoli passi o episodi. Il tessuto della narrazione e della rievocazione di ricordi qui riproposta andava dunque affiorando nei giorni stessi della sua scrittura su quel blog, senza forse una intenzione complessiva o una visione chiara e totale alle spalle, sorgendo nell’incubatrice della semplice voglia di raccontarsi e maturando pennellata dopo pennellata. Ogni tassello del mosaico che si andava così componendo in un senso gradualmente emergente, veniva incoraggiato nel suo rivelarsi e sospinto nella sua costruzione da un coinvolgimento autentico e sempre più appassionato dei lettori stessi, i destinatari ultimi che, per tale via, vedevano e vivevano l’opera nel suo farsi, nel suo creativo processo di generazione. Tale dinamica descritta sopra non riguardava solo il comporsi di un intreccio

L’Inferno di Capitan Black a fumetti: una possibile proposta formativa per le scuole medie salentine

di Pier Paolo Tarsi

Premessa

Qualche giorno fa, proprio dopo aver scritto sul Capitano il brano che potete leggere qui, intenzionato a prendere parte alla presentazione di un libro recentemente pubblicato da Lupo Editore, mi sono recato nello spazio espositivo appena inaugurato dall’editore stesso nel centro storico di Copertino. Neanche a dirlo, avevo sbagliato giorno: la presentazione si sarebbe tenuta il giorno dopo! Ho approfittato a quel punto per curiosare un po’ tra gli scaffali colmi dei tanti testi pubblicati dall’editore, accompagnato dalla voce narrante del disponibilissimo signor Lupo in persona che mi introduceva con entusiasmo al contenuto di ogni libro sul quale mi soffermavo. Tra i tanti lavori di grande interesse, la mia attenzione è ricaduta ben presto su un prodotto dal formato grande, dalla copertina colorata e attraente, avvicinandomi alla quale ho letto a grossi caratteri neri: Nfiernu!

Felice coincidenza: avevo appena scritto sulla necessità di far riscoprire nell’ambito della scuola dell’autonomia risorse come questo poeta dimenticato della nostra terra e lì, davanti a me, campeggiava una versione a fumetti di una parte della grande opera del Capitano, una concreta e

Etnomusicologia in Terra d’Otranto: esce il primo “Dizionario dei temi musicali della tradizione salentina”

Copertina del Dizionario

L’impegnativa ricerca etnomusicale condotta da Luigi Mengoli, rifluita nell’Archivio Etnografico  dell’Università Popolare della Musica e delle Arti “P. E. Stasi” di Spongano, trova in questo Dizionario una ricognizione accurata dell’ampio repertorio di canti che la memoria di una molteplicità di soggetti ha restituito e consegnato alla possibilità della pubblicazione e dello studio da parte di quanti vogliono approfondire la straordinaria ricchezza culturale del Salento.

Nella lunga premessa che precede l’importante lavoro e che siamo lieti di offrire interamente qui in anteprima  agli Spigolatori, scrive il prof. Salvatore Colazzo dell’Università del Salento: «Il lavoro che presentiamo, un incipitario dei principali temi della musica salentina, costituisce il punto di arrivo di una lunga ricerca, i cui inizi sono da collocarsi sul finire degli anni Settanta del

SALENTO, LU SULE LU MARE E L’INQUINAMENTO!

Le mine antiuomo che costellano il Salento

 

di Pier Paolo Tarsi

Il Salento è colmo e costellato ovunque di maledette mine antiuomo. Non ci credete, lo so, eppure è proprio così! Pensate forse che queste infernali trappole siano problemi non riguardanti noi abitanti del mondo “opulento”? Siete forse convinti che il nostro non sia un territorio di guerra? Sbagliato, tutto sbagliato! Non c’è in realtà posto al mondo in cui non vi sia una guerra in corso, poiché anche laddove si siano deposti i fucili e le divise, le guerre si devono condurre contro nemici ben più terribili di ogni esercito armato: uno di questi è l’ignoranza.

Grazie a questo mostro ognuno di noi è circondato da un numero incalcolabile di mine, pronte a scoppiare non una ma infinite volte, ovunque e per secoli, finché non si provvederà. Il problema riguarda TUTTI, nessuno escluso: nella vostra stanza da letto, nel vostro salone, nella vostra cucina, nelle lenzuola di vostro figlio, nel piatto in cui mangiate, nei panni che stendete al sole, ovunque si può nascondere una letale mina antiuomo. Se non avete ancora compreso di cosa sto parlando, basta semplicemente uscire di casa, fare due passi verso una qualunque periferia dei nostri comuni ed eccole là, quasi sempre, le trappole antiuomo, sul ciglio della strada, visibili a tutti: cumuli di amianto nella forma di Eternit, micidiale amianto abbandonato ad ogni angolo delle nostre campagne, in ogni sentiero, tra gli alberi, tra i cespugli, tra le pietre. Non scandalizzano più nessuno questi cumuli di morte. Forse ci siamo persino assuefatti a incontrarli nel corso delle nostre passeggiate primaverili, quasi fossero ormai elementi caratteristici del paesaggio tanto quanto gli ulivi, i fichi d’india, i fiori spontanei,  i muretti a secco…

Ma è davvero tanto pericoloso l’amianto? Non è forse esagerato ed allarmistico il paragone con le infami mine antiuomo? Per rispondere a queste domande bastano pochi dati scientifici su cui ragionare.

1) Lo IARC (International Agency for Research on Cancer), agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) cui spetta il compito di classificazione del rischio relativo ai tumori di agenti chimici e fisici,  include

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