CELEBRIAMO LA SANTITA’ DI BENEDETTO XIII
di Giuseppe Massari
Il 2 febbraio 1650, secondo gli storici accreditati e gli studiosi seri, e non il 1649, secondo una visione errata della lettura del calendario, nasceva a Gravina in Puglia, pur non essendoci nessun documento ufficiale che lo attesti e lo comprovi, Pierfrancesco Orsini, che sarebbe diventato successore di Pietro e vicario di Cristo con il nome di Benedetto XIII. Questa felice coincidenza ci permette di festeggiare un altro evento. Dopo che il Comune di Gravina in Puglia, nel mese di ottobre dello scorso anno, su proposta del sottoscritto, inoltrò al Comune di Roma la richiesta di intitolare una strada della capitale al nostro papa, la commissione capitolina preposta ha espresso il suo parere favorevole dandone ufficialmente notizia agli amministratori locali.
Così, Roma, che nella sua toponomastica comprende quasi tutti i nomi dei romani pontefici, d’ora in poi comprenderà anche il nome del nostro. Era un inciso doveroso, giusto per informare la città e tutti coloro che, pur dicendosi sostenitori di certe nobili cause, millantando e accreditandosi , se non spacciandosi per storici, o, peggio ancora, ritenuti tali dalla selva di ignoranti di cui pure è popolata la nostra città, mai hanno pensato di scoprire se Roma, ad esempio, fra le sue numerosissime vie, piazze, ne annoverasse qualcuna dedicata a Benedetto XIII.
Comunque, al di là di certe miserie umane che vagano per le vie della nostra città, Gravina, fortunatamente, può vantare questa gloria, questo orgoglio, prescindendo dalle date , dalle tante falsità che sul conto di questo santo uomo sono circolate e continuano, purtroppo, a fare storia. Quante bugie nel suo nome! Quante menzogne sul suo conto! Quante ipocrisie sulla sua limpida e splendida figura di servitore della Chiesa, cioè degli ultimi, dei poveri e degli ammalati. Ma se nel mese di febbraio ebbe inizio il suo cammino nel mondo, vide la luce del mondo, nello stesso mese, il giorno 21 del 1730, ” terminò la sua corsa, la sua buona battaglia, come direbbe san Paolo, aspettando la corona dei giusti”, e non la santità falsamente sbandierata dagli o degli uomini.
Moriva in concetto di santità nel giorno precedente l’inizio della Quaresima, come è più giusto ed esatto asserire, e non come certi storici frettolosi, animati da un livore laicistico, hanno affermato, con sicumera, che morì nello stesso giorno in cui terminavano i riti goderecci, festaioli e spensierati del carnevale. Morì come visse, come fu educato, potremmo dire come fu concepito, se è vero che un domenicano aveva preconizzato alla madre, Giovanna Frangipane della Tolfa, che il figlio che portava in grembo, un giorno, sarebbe diventato sacerdote dell’Ordine di san Domenico.
Nacque il giorno in cui, la Chiesa celebra la solennità della Purificazione della Beata Vergine. Due date che coincidono nella loro importanza e nella loro essenza, a dimostrazione di quanto fossero chiari i piani di Dio su quest’uomo, preservato e destinato alla grazia e alle prove della santità