MARAVÀ ovvero Come scrivere un buon libro senza arrampicarsi sulle nuvole. (Riflessioni critiche di Antonio Porzano)
«Quella favola sol dèe approvarsi
Che di menzogna l’istoria non cuopre
E fa le genti contra i vizi armarsi»
(T. Campanella, A’ poeti)
Conobbi Gianni De Santis, autore del libro oggetto delle mie modeste riflessioni (come asino sape, così minuzza rape, sentenzia un adagio medioevale), per caso, al Mocambo, ristorante dell’amico Vito Maniglio in quel di Sternatia, dove non è raro fare sorprendenti conoscenze, poiché Vito è una calamita umana, capace di attirare nel suo pandochèion/deipnotèrion persone che – quasi sempre – ti rendono migliore la serata.