Dialetti salentini: i proverbi del vino

di Marcello Gaballo e Armando Polito

Molto probabilmente anche il vino, come la penicillina, è frutto di una scoperta casuale, ma questo strano gemellaggio non si ferma qui, perché, insieme con gli effetti benefici legati al loro uso sensato, vanno registrati anche quelli negativi, per non dire nefasti, quali, rispettivamente, l’alcolismo e la resistenza dei batteri. Un alimento siffatto non poteva bon trovare ospitalità in molti proverbi di diffusione nazionale, a partire da Nel vino la verità (traduZione del latino In vino veritas, a sua volta dal greco Ἐν οἴνῳ ἀλήθει α) e continuare con Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere, Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, Nella botte piccola c’è il vino buono ed altri, in cui l’intento moralistico è una costante, come nelle due tavole che seguono.

Stampa del 1553 custodita nel British Museum a Londra

 

Vi si legge uno degli Adagia (VII, 10) di Erasmo da Rotterdam (1466 c.-1536):

Plato, temulentiae deditis suadebat ut poti ad apeculum sese contemplarentur, ita fore ut ab eo vitio recederent, conspecta foeditate (Platone consigliava a quelli dediti all’ubriachezza di guardarsi allo specchio dopo aver bevuto, (diceva) che sarebbe sarebbe accaduto che, visto quello schifo, avrebbero abbandonato quel vizio)

Da Daniel Meisner, Thesauri philopolitici tomi secundi pars prima, Kieseri, Francoforte, 1627.

 

 SCORTATIO ET VINUM ENERVANT COR HOMINIS (Il libertinaggio e il vino snervano il cuore dell’uomo). Scortatio è da scortum=prostituta. In calce i due esametri Balnea, vina, Venus iuvenilia corpora sternunt./Exemplum tibi praebet in hoc audax Holofernes (I bagni, i vini, l’amore giovanile prostrano i corpi. In questo ti offre un esempio l’audace Oloferne). Qui auax ha una calenza se non sarcastica, almeno ironica perché a quanto si legge nella Bibbia, Oloferne fu decapitato da Giuditta dopo essere stato da lei ubriacato.

 

Olio e vino sono stati da sempre i prodotti di punta dell’agricoltura e se il primo sta ancora pagando lo scotto ad un batterio contro il quale non è stato ancora scoperto l’antibiotico efficace, il vino ha assunto una salda notorietà ed un indiscusso gradimento internazionale. I proverbi dialettali, non fosse altro che per riconoscenza, non potevano certo trattarlo col registro delle tavole appena viste. La dimostrazione è in questa piccola antologia.

Buon S. Martino a tutti e, se volete unirvi al nostro coro, cliccate sull’icona finale …

 

1) ALLU MALATU: BROTU TI IADDHINA/E SSCIROPPU TI CANTINA

Al malato: brodo di gallina e sciroppo di cantina (vino

2) BBUENU MIERU1 FINU A FFEZZA,/BBONA FEMMINA FINU A BBICCHEZZA

Buon vino fino alla feccia, donna buona fino a vecchiaia

3) BBUENU MIÈRU SINU A FFEZZA,/BBUENU PANNU SINU A PPEZZA

Buon vino fino alla feccia, buono panno fino a pezza

Ancora una similitudine forse meno galante di altri, ma, in fondo, pure il vino era ed è rimasto (almeno lui …) uno dei prodotti fondamentali della nostra terra.

4) CINCA2  ‘EVE MIERU PRIMA TI LA MINESSCIA,/SALUTA LU MIÈTICU TI LA FINESSCIA

Chiunque beve vino prima della minestra, saluta il medico dalla finestra

5) CI ‘OLE BBÌSCIA LU ‘MBRIACU VERU,/SUSU LU DOCE CU BBIA MIERU

Chi vuole vedere il vero ubriaco, che beva vino sul dolce

6) LA ‘OTTE TAE LU MIERU CA TENE

La botte dà il vino che tiene (contiene)

Vale, fra l’altro, per l’educazione (il fallimento non è imputabile all’allievo ) e per la politica (se un governo fallisce, la colpa è di chi lo ha formato).

7) LA SANITATE TI L’OMU GGH’È3 LA ‘UZZEDDHA4

La salute dell’uomo è la piccola boccia

Il diminutivo (uzzeddha) ridimensiona quello che poteva sembrare un inno all’alcolismo e che, al contrario, è un invito a bere, sia pur moderatamente il vino, le cui proprietà benefiche, se così consumato, sono state confermate scientificamente.

8) LU MIERU SI CHIAMA CARUSU5:/PRIMA SCENDE SOTTA E PPOI SALE SUSU6

Il vino si chiama caruso: prima scende sotto e poi sale su

9) MIERU ‘ÈCCHIU E UÈGGHIU NUEU

Vino vecchio e olio nuovo

10) QUANTI BICCHIERI TI MIERU MI BBEU,/TANTI PINSIERI TI CAPU MI LLEU

Quanti bicchieri di vino mi bevo, tanti pensieri dal capo mi levo.

La cura, però, ha effetti collaterali disastrosi quando i pensieri sono più di uno …

11) PICCA PANE E PPICCA VINU,/PICCA ZZAPPA LU MARTINU

Poco pane e poco vino, Martino zappa poco

12) SANTU MARTINU TI ROMA INÌA/CIRCAVA ‘LLOGGIU E NO ND’ABBÌA./SOBBRA PAGGHIA E SSOTTA SARMENTE,/FAMME PASSARE ‘STA TOGGHIA TI ‘ENTRE

  1. Martino veniva da Roma, cercava alloggio e non ce n’era. Sopra paglia e sotto sarmenti, fammi passare questa doglia di ventre

Più che un proverbio (a mo’ di quest’ultimo sono risultati più spesso usati i due versi finali) appare come l’esito del progressivo dimagrimento di una historiola abbastanza diffusa, in cui il protagonista (a seconda dei territori, è ora Cristo, ora s. Martino, entrambi plausibili pensando a sarmente, sinonimo metaforico di vino). Nel corso di un viaggio è in una casa ospite, gradito per il marito, meno dalla moglie, che per punizione è colta da mal di pancia. Tuttavia l’ospite la libererà dal malessere per riconoscenza verso il marito. Questa trama si ricava dalla versione più estesa, che è quella di Stigliano (provincia di Matera). La riportiamo da Ernesto De Martino, Sud e magia, Feltrinelli, Milano, 1959: Sante Martine de Roma venia/tutte mpusse ca forte chiuvia/sceve dicenne./Arrivate a na casa nova,/’o marite vulia, a mugghiere non volia./Pesce cutte se mangiai./’Nzott’acqua, sopa sarmente/fa passà stu dolore de ventre. (San Martino veniva da Roma, tutto bagnato perché pioveva forte. Andava dicendo l’Ave Maria. Arrivato a una casa sconosciuta, il marito voleva, la moglie non voleva. Si mangiò pesce cotto. Sotto acqua, sopra sarmenti fa’ passare il mal di ventre)

13) TICE FRIBBARU: “FRATE MARZU, FRATE MARZU, ‘MPRÈSTAME TTRE GGIURNI CA ‘ITI A ‘STA ‘ÈCCHIA CCE LLI FAZZU,/CA CI LI GGIURNI MIA L’ABBÌA TUTTI,/FACÌA QQUAGGHIARE LU MIERU INTRA ‘LLI ‘UTTI”

Dice febbraio: “Fratello marzo, fratello marzo, prestami tre giorni così vedi a questa vecchia che le faccio, che, se i miei giorni l’avessi tutti, farei cagliare il vino nelle botti”

  

________

1 Dal latino merum=puro, quasi per sottolineare la differenza rispetto ai progenitori che di norma lo annacquavano.

2 Come l’italiano chiunque, dal latino quicumque.

3 Da egli per aferesi e passaggio –gl->-gh– come in ‘ccugghire” rispetto a cogliere.

4 Diminutivo di ozza (grande vaso di creta per conservare il vino), che ha il suo corrispondente italiano boccia, di etimo oscuro.

5 Carusu, che significa ragazzo, è voce siciliana di etimo incerto; il sua uso generico qui è in funzione della rima, probabilmente per la difficoltà a trovare un nome di persona terminante in -usu.

6 Dal latino sursum=in alto.

 

Condividi su...

Lascia un commento

La Fondazione Terra d'Otranto, senza fini di lucro, si è costituita il 4 aprile 2011, ottenendo il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Puglia - con relativa iscrizione al Registro delle Persone Giuridiche, al n° 330 - in data 15 marzo 2012 ai sensi dell'art. 4 del DPR 10 febbraio 2000, n° 361.

C.F. 91024610759
Conto corrente postale 1003008339
IBAN: IT30G0760116000001003008339

Webdesigner: Andrea Greco

www.fondazioneterradotranto.it è un sito web con aggiornamenti periodici, non a scopo di lucro, non rientrante nella categoria di Prodotto Editoriale secondo la Legge n.62 del 7 marzo 2001. Tutti i contenuti appartengono ai relativi proprietari. Qualora voleste richiedere la rimozione di un contenuto a voi appartenente siete pregati di contattarci: fondazionetdo@gmail.com.

Dati personali raccolti per le seguenti finalità ed utilizzando i seguenti servizi:
Gestione contatti e invio di messaggi
MailChimp
Dati Personali: cognome, email e nome
Interazione con social network e piattaforme esterne
Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook
Dati Personali: Cookie e Dati di utilizzo
Servizi di piattaforma e hosting
WordPress.com
Dati Personali: varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio
Statistica
Wordpress Stat
Dati Personali: Cookie e Dati di utilizzo
Informazioni di contatto
Titolare del Trattamento dei Dati
Marcello Gaballo
Indirizzo email del Titolare: marcellogaballo@gmail.com

error: Contenuto protetto!