Casarano. Le parole sono pietre, dal 23 al 30 settembre 2022

 

La manifestazione “Le parole sono pietre” nacque nel 2002 da una coraggiosa intuizione, quella cioè di investire sulla cultura attraverso l’arte puntando sul proprio territorio. Chi lo dice che non si possa fare cultura anche in modo leggero? Perché la cultura dev’essere noiosa e per pochi eletti? Ed è così che la manifestazione organizzata dall’associazione culturale Percorsi d’arte è cresciuta di anno in anno, ospitata in luoghi antichi e importanti dal punto di vista storico e architettonico per Casarano, da Palazzo de Judicibus nel 2002, l’anno successivo nella Chiesa di Casaranello e poi la Stazione delle Ferrovie sud-est, Castello Pio, l’ex Arena moderna, un Calzaturificio. Le pietre furono i luoghi che accolsero e amplificarono in un reciproco scambio i contenuti racchiusi, arte, poesia e musica in una perfetta sintonia, diventando ideali contenitori culturali.

Quest’anno nel 2022 la manifestazione ritorna nella settima edizione, patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Lecce Salento d’Amare, dal Consolato Turco, dal Comune di Casarano, dal Comune di Nardò, in un luogo suggestivo di Casarano, il suo centro storico, a cura di Cinzia De Rocco. La Kermesse partirà dall’inaugurazione della mostra di scultura dell’artista Daniele Dell’Angelo Custode, all’interno del settecentesco Chiostro Comunale venerdì 23 Settembre alle ore 19, presentata dal critico d’arte Paolo Marzano. Proseguirà lungo un percorso fin nel centro storico dove le piazze e i palazzi antichi ospiteranno le sculture in una mostra diffusa, concludendosi poi nel seicentesco frantoio ipogeo che ospiterà fino al 30 Settembre la personale dell’artista neretino. La manifestazione proseguirà con un reading poetico e con una selezione di poesie dei più conosciuti poeti turchi da Nazim Hikmet a Sabahattin Ali, a Cemal Sureya e Orhan Veli Kanik, intervallati a brani di musica tradizionale turca. Speciali lettori delle poesie saranno: Maria Saracino, Margherita Franja, Sibel Tarhan, Paolo Vincenti e Elisabetta Tucci. La serata si concluderà con l’affascinante danza degli sposi tra i presenti, che li coinvolgerà attivamente.

Il tema di quest’anno sarà “La Turchia e i rapporti col Salento, tra passato e presente” e l’obiettivo sarà quello di accrescere attraverso l’arte, la poesia e la musica, la conoscenza reciproca dei due paesi, che vada a rafforzare il già esistente sentimento di amicizia ed agevolare lo sviluppo culturale, sociale ed economico di entrambi i territori. E di questo ci parleranno il Console turco Pinar Ugursal Bolognini e la prof.ssa Isabella Oztasciyan Arnesano ex docente di letteratura neogreca all’Università del Salento.

Poiché la Puglia è sempre stata un crocevia molto importante e un punto di approdo di diversi popoli, tra cui i turchi, e considerando che negli ultimi anni tra le due nazioni si è sviluppato un rapporto di collaborazione e cooperazione, tanto che l’Italia è uno dei maggiori paese stranieri che investe in Turchia, siamo certi che la manifestazione avrà un ottimo riscontro di pubblico e un’alta valenza culturale e sociale per il basso Salento.

 

Daniele Dell’Angelo Custode è l’artista che sta affascinando architetti creativi e designer per la sua appassionata operosità ed esuberante bravura nel controllo della lavorazione del metallo. L’artista salentino affermato a livello internazionale, ama la ricerca del rapporto tra scultura e spazio circostante, gioca con la luce per modellarla dentro le sue opere. E’ un’artista in cui l’atto creativo e l’approccio intellettuale, si accompagnano ad una “straripante” capacità manuale che gli permette di trasformare un materiale quale il ferro, rigido in natura, in “infinite” e diverse forme e texture. “Il ferro lo convinci… ma non del tutto. Le regole sono e rimarranno le sue” dice l’artista, anche se osservandone i lavori, si intravede una mano ferma che con rispetto e risolutezza, modifica e forgia il metallo. Le opere recenti evidenziano una concreta maturità nell’uso del ferro. Le sue opere sono indirizzate verso quell’arte informale, che spazialmente evoca le interessanti contaminazioni materiche dell’avanguardie, ma da cui l’autore riesce a rileggere ed esibire una sofisticata contemporanea espressività. Le opere riscuotono interesse per la loro colta elaborazione, inserendosi nel paesaggio artistico per il quale Daniele Dell’Angelo Custode davvero, mostra di avere ancora molto da dire.

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