Quando l’Amazzonia era vicina a noi, ma c’è speranza …

di Armando Polito

Vicina a noi Salentini, intendo dire, e andrò a dimostrarlo. Prima, però, vale riassumere ciò che di essa a tutti, o quasi, è noto. Che sia il polmone della terra attaccato da quel virus nefasto che è per il pianeta l’uomo  è un concetto da tutti accettato finché non si decide seriamente di porvi rimedio …, che il toponimo trae origine dall’idronimo Rio de Amaxones, nome dato al fiume dall’esploratore spagnolo Francisco de Orellana quando lo scoprì nel 1540, è nozione da tempo consegnata alla storia. Lo spagnolo non doveva essere digiuno di mitologia, altrimenti non avrebbe messo in campo le Amazzoni (in greco Ἀμαζόνες (leggi Amazònes1) a lui evocate  dagli scontri avuti, secondo quanto riferì al ritorno in patria, con tribù locali di donne guerriere. Altrettanto noto è che l’etimo più ricorrente per  Ἀμαζόνες è da α- con valore privativo e μαζός (leggi mazòs), che significa mammella, in linea con le antiche testimonianze letterariesecondo le quali donne della zona del Mar Nero si mutilavano della mammella destra per tendere meglio l’arco,  ma in contraddizione costante con tutte le rappresentazioni artistiche dove il seno (e in particolare il destro) appare ben integro e fiorente.

Dettaglio di un rilievo con scena di combattimento tra un greco ed un’amazzone su un sarcofago da Tessalonica risalente circa al 180 d. C.

Per questo quell’α- secondo altri non avrebbe un valore privativo ma esattamente opposto, cioè intensivo, per cui  Ἀμαζόνες significherebbe donne dal seno fiorente.

Lo spagnolo aveva fatto corrispondere al salto all’indietro nel tempo un salto in avanti nello spazio, nel senso che, partendo da un etnico che aveva avuto il suo habitat originario nella regione del fiume Termodonte sulla costa meridionale del Mar Nero era andato a finire nell’America del sud con un idronimo che alla fine avrebbe dato al toponimo che designa il vastissimo territorio circostante, l’Amazzonia appunto.

Io col toponimo mi accingo a fare esattamente l’opposto. Ἀμαζονία (leggi Amazonìa) è il titolo di una delle opere attribuite ad Omero dalla Suda o Suida, una sorta di enciclopedia in greco del X secolo. Alla voce Ὅμηρος (leggi Òmeros) si legge: … Ἀναφέρεται δὲ εἰς αὐτὸν καὶ ἄλλα τινὰ ποιήματα· Ἀμαζονία, Ἰλιὰς μικρὰ … (Gli sono attribuiti anche alcuni altri poemi: Amazzonia, Piccola Iliade …).

Come nome di donna compare in un epicedio (epigramma funerario) di anonimo dell’Antologia Palatina (raccolta di epigrammi risalente al X secolo). È il n. 667 del libro VII: Τίπτε μάτην γοόωντες ἐμῷ παραμίμνετε τύμβῳ;/Οὐδὲν ἔχω θρήνων ἄξιον ἐν φθιμένοις./Λῆγε γόων καὶ παῦε, πόσις, καὶ παῖδες ἐμεῖο/χαίρετε, καὶ μνήμην σώζετ᾿ Ἀμαζονίης. (Perché gemendo invano state davanti alla mia tomba? Tra i morti non ho nulla degno di gemiti. Cessa e cessa di gemere, o marito, e state bene, figli miei,  e conservate il ricordo di Amazzonia)

Diodoro Siculo (I secolo a. C.), Bibliotheca Historica

II, 3 Τοῖς δ’ ἀνδράσι προσνεῖμαι τὰς ταλασιουργίας καὶ τὰς τῶν γυναικῶν κατ’οἴκους ἐργασίας. Νόμους τε καταδεῖξαι, δι’ὧν τὰς μὲν γυναῖκας ἐπὶ τοὺς πολεμικοὺς ἀγῶνας προάγειν, τοῖς δ’ἀνδράσι ταπείνωσιν καὶ δουλείαν περιάπτειν. Τῶν δὲ γεννωμένων τοὺς μὲν ἄρρενας ἐπήρουν τά τε σκέλη καὶ τοὺς βραχίονας, ἀχρήστους κατασκευάζοντες πρὸς τὰς πολεμικὰς χρείας, τῶν δὲ θηλυτερῶν τὸν δεξιὸν μαστὸν ἐπέκαον, ἵνα μὴ κατὰ τὰς ἀκμὰς τῶν σωμάτων ἐπαιρόμενος ἐνοχλῇ· ἀφ’ ἧς αἰτίας συμβῆναι τὸ ἔθνος τῶν Ἀμαζόνων ταύτης τυχεῖν τῆς προσηγορίας.(Agli uomini [la regina delle Amazzoni] assegnava la filatura della lana e gli altri lavori domestici delle donne. Essa stabiliva leggi in base alle quali guidava le donne alla guerra e destinava gli uomini ad uno stato umile ed alla schiavitù. Dei figli ai maschi mutilavano gambe e braccia rendendoli inadatti alle necessità della guerra, bruciavano la mammella destra delle donne affinché non fosse d’impaccio durante gli sforzi del corpo)

III, 53: Φασὶ γὰρ ὑπάρξαι τῆς Λιβύης ἐν τοῖς πρὸς ἑσπέραν μέρεσιν ἐπὶ τοῖς πέρασι τῆς οἰκουμένης ἔθνος γυναικοκρατούμενον καὶ βίον ἐζηλωκὸς οὐχ ὅμοιον τῷ παρ᾽ἡμῖν. Ταῖς μὲν γὰρ γυναιξὶν ἔθος εἶναι διαπονεῖν τὰ κατὰ πόλεμον, καὶ χρόνους ὡρισμένους ὀφείλειν στρατεύεσθαι, διατηρουμένης τῆς παρθενίας· διελθόντων δὲ τῶν ἐτῶν τῶν τῆς στρατείας προσιέναι μὲν τοῖς ἀνδράσι παιδοποιίας ἕνεκα, τὰς δ᾽ἀρχὰς καὶ τὰ κοινὰ διοικεῖν ταύτας ἅπαντα. Τοὺς δ᾽ἄνδρας ὁμοίως ταῖς παρ᾽ἡμῖν γαμεταῖς τὸν κατοικίδιον ἔχειν βίον, ὑπηρετοῦντας τοῖς ὑπὸ τῶν συνοικουσῶν προσταττομένοις· μὴ μετέχειν δ᾽αὐτοὺς μήτε στρατείας μήτ᾽ ἀρχῆς μήτ᾽ ἄλλης τινὸς ἐν τοῖς κοινοῖς παρρησίας, ἐξ ἧς ἔμελλον φρονηματισθέντες ἐπιθήσεσθαι ταῖς γυναιξί. Κατὰ δὲ τὰς γενέσεις τῶν τέκνων τὰ μὲν βρέφη παραδίδοσθαι τοῖς ἀνδράσι, καὶ τούτους διατρέφειν αὐτὰ γάλακτι καὶ ἄλλοις τισὶν ἑψήμασιν οἰκείως ταῖς τῶν νηπίων ἡλικίαις· εἰ δὲ τύχοι θῆλυ γεννηθέν, ἐπικάεσθαι αὐτοῦ τοὺς μαστούς, ἵνα μὴ μετεωρίζωνται κατὰ τοὺς τῆς ἀκμῆς χρόνους· ἐμπόδιον γὰρ οὐ τὸ τυχὸν εἶναι δοκεῖν πρὸς τὰς στρατείας τοὺς ἐξέχοντας τοῦ σώματος μαστούς· διὸ καὶ τούτων αὐτὰς ἀπεστερημένας ὑπὸ τῶν Ἑλλήνων Ἀμαζόνας προσαγορεύεσθαι. (Dicono che nelle parti occidentali della Libia ai confini della terra comanda un popolo governato da donne e che conduceva una vita diversa dalla nostra. Infatti per le donne era costume occuparsi della guerra e per un tempo stabilito dovevano combattere mantenendo la verginità. Trascorsi gli anni del servizio militare si univano agli uomini per procreare ed esercitavano il potere e tutti gli affari pubblici. Gli uomini trascorrevano la vita in casa, come presso di noi le mogli, obbedendo agli ordini delle consorti. Non partecipavano al servizio militare né al potere né ad alcun’altra facoltà nelle cose pubbliche, da cui prendendo coscienza potessero opporsi alle donne. Alla nascita dei figli affidavano i piccoli agli uomini e questi li nutrivano con il latte e con gli altri alimenti come conveniva all’età dei bambini)

Quinto Curzio Rufo (incerta l’epoca in cui sarebbe vissuto, ma compresa tra il I e il IV secolo d. C.), Historiae Alexandri Magni Macedonis, VI, 5: Erat, ut supra dictum est, Hyrcaniae finitima gens Amazonum, circa Thermodonta amnem Themiscyrae incolentium campos. Reginam habebant Thalestrin, omnibus inter Caucasum montem et Phasin amnem imperitantem. Haec cupidine visendi regis accensa finibus regni sui excessit et, cum haud procul abesset, praemisit indicantes, venisse reginam adeundi eius cognoscendique avidam. Protinus facta potestas est veniendi. Ceteris iussis subsistere, trecentis feminarum comitata processit atque, ut primum rex in conspectu fuit, equo ipsa desiluit duas lanceas dextera praeferens. Vestis non tota Amazonum corpori obducitur: nam laeva pars ad pectus est nuda, cetera deinde velantur. Nec tamen sinus vestis, quem nodo colligunt, infra genua descendit. Altera papilla intacta servatur, qua muliebris sexus liberos alant: aduritur dextera, ut arcus facilius intendant et tela vibrent. (C’era, come sopra s’è detto, il popolo confinante delle Amazzoni che abitavano i campi intorno al fiume Termodonte. Avevano come regina Talestri che dominava su tutte le terre tra il monte Caucaso e il fiume Fasi. Questa, presa dal desiderio di vedere il re, uscì dai confini del suo regno e quando non fu molto distante mandò avanti alcuni ad avvertire che la regina era venuta desiderosa di conoscerlo. Subito le fu concessa la facoltà di venire, Comandato agli altri di star fermi, venne avanti accompagnata da trecento donne e, non appena fu al cospetto del re, saltò giù dal cavallo tendendo con la destra due lance. Non tutta la veste cinge il corpo delle Amazzoni: infatti la parte sinistra è scoperta fino al petto, le restanti parti sono coperte. Tuttavia l’orlo della veste, che stringono con un nodo, non arriva alle ginocchia. Un seno è conservato intatto per allattare i figli di sesso femminile. La destra viene bruciata perché più agevolmente tendano l’arco e scaglino le frecce)

Stefano Bizantino (probabilmente VI secolo d. C.), Ἐθνικά (leggi Ethnicà), alla voce  Ἀμαζόνες (leggi Amazònes): ἔθνος γυναικεῖον πρὸς τῷ Θερμωδόντι, ὠϛ  Ἔφορος, ἅς νῦν Σαυροματίδας καλοῦσι. φασὶ δὲ περὶ αὐτῶν ὅτι τῇ φύσει τῶν ἀνδρῶν διαφέροιεν, αἰτιώμενοι τοῦ τόπου τὴν κρᾶσιν, ὡς γεννᾶν εἰωθότος τὰ θήλεα σώματα ἰσχυρότερα καὶ μείζω τῶν ἀρσενικῶν. Ἐγὼ δὲ φυσικὸν νομίζω τὰ κοινὰ πάντων πάθη, ὥστ’ ἄλογος ἡ αἰτία. Πιθανωτέρα δ’ ἥν φασιν οἱ πλησιόχωροι. Οἱ γὰρ Σαυρομάται ἐξ ἀρχῆς ἐπὶ τὴν Εὐρώπην στρατεύσαντες καὶ πάντες διαφθαρέντες, τὰς γυναῖκας οὔσας μόνας …. καὶ αὐξησάντων τῶν ἀρρένων, στασιάσαι πρὸς τὰς γυναῖκας, ὑπερεχουσῶν δὲ τῶν γυναικῶν καταφυγεῖν τοὺς ἄρρενας εἰς δασύν τινα τόπον καὶ ἀπολέσθαι. Φοβηθεῖσαι δὲ μή πως ἀπὸ τῶν νεωτέρων τιμωρία τις γένηται, δόγμα ἐποίησαν ὥστε τὰ μέλη συντρῖψαι καὶ χωλοὺς πάντας ποιῆσαι. Ἐκαλοῦντο δὲ καὶ Σαυροπατίδες παρὰ τὸ σαύρας πατεῖν καὶ ἐσθίειν, ἢ [Σαυροματίδες] διὰ τὸ ἐν τῇ Σαυροματικῇ Σκυθίᾳ οἰκεῖν. Ἔστι καὶ Ἀμαζονία πόλις Μεσσαπίας. Λέγεται καὶ Ἀμαζών ἀρσενικῶς. Λέγεται καὶ Ἀμαζόνιον τὸ οὐδέτερον διὰ τοῦ ι καὶ Ἀμαζονίδης. (popolo di donne presso il Termodonte, come dice Eforo, che ora chiamano Sarmati. Dicono che per natura differiscono dagli uomini adducendo a causa il clima del posto, come se fosse abituato a generare i corpi femminili  più forti e validi di quelli maschili. Io invece ritengo cosa naturale le caratteristiche comuni di tutti, sicché  la causa addotta è assurda. Ritengo più verosimile quella che adducono i vicini. Infatti dicono che i Sarmati da principio avendo combattuto contro l’Europa ed essendo morti tutti, le donne che erano sole …. ed essendosi gli uomini moltiplicati entrarono in competizione con le donne, poi, però, essendo più numerose le donne, gli uomini fuggirono in un luogo boscoso e morirono. Esse, temendo che ci fosse una qualche vendetta da parte dei più giovani, stabilirono il principio per cui le loro membra dovevano essere compresse e che tutti fossero resi storpi. Erano chiamate anche Sauropatidi per il fatto che mangiavano e si nutrivano di lucertole o [Sauromatidi] per il fatto che abitavano nella Scizia sarmatica. C’è anche Amazzonia città della Messapia. Si dice anche Amazzòne al maschile3 . Si dice anche Amazzonio neutro con (aggiunta di) i e Amazzonide.

Dove fosse con precisione l’Amazzonia messapica o con quale centro antico o attuale possa identificarsi io non lo e non so nemmeno se qualcuno si sia mai posto il problema. L’unica speranza è che qualcosa possa venire dagli organizzatori della prossima Notte della taranta che, apprendo, hanno l’intenzione di portare sul palco gli Indios dell’Amazzonia … (https://www.virgilio.it/italia/lecce/ultima-ora/notte_taranta_2020_con_indios_amazzonia-59744853.html). A quando gli Esquimesi?

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1 In latino, con retrazione dell’accento,  Amàzones (per via di o greco che è breve), da cui la voce italiana.

2 In Περί ἀέρων, ὑδάτων, τόπων (Arie, acque, luoghi), attribuito ad Ippocrate (V-IV secolo a. C.), 17:  Ἐν δὲ τῇ Εὐρώπῃ ἐστὶν ἔθνος Σκυθικὸν, ὃ περὶ τὴν λίμνην οἰκέει τὴν Μαιῶτιν, διαφέρον τῶν ἐθνέων τῶν ἄλλων, Σαυρομάται καλεῦνται. Τουτέων αἱ γυναῖκες ἱππάζονταί τε καὶ τοξεύουσι, καὶ ἀκοντίζουσιν ἀπὸ τῶν ἵππων, καὶ μάχονται τοῖσι πολεμίοισιν, ἕως ἂν παρθένοι ἔωσιν. Οὐκ ἀποπαρθενεύονται δὲ μέχρις ἂν τῶν πολεμίων τρεῖς ἀποκτείνωσι, καὶ οὐ πρότερον ξυνοικέουσιν ἤπερ τὰ ἱερὰ θύουσαι τὰ ἐν νόμῳ. Ἣ δ’ ἂν ἄνδρα ἑωυτῇ ἄρηται, παύεται ἱππαζομένη, ἕως ἂν μὴ ἀνάγκη καταλάβῃ παγκοίνου στρατείης. Τὸν δεξιὸν δὲ μαζὸν οὐκ ἔχουσιν. Παιδίοισι γὰρ ἐοῦσιν ἔτι νηπίοισιν αἱ μητέρες χαλκεῖον τετεχνημένον ἐπ’ αὐτέῳ τουτέῳ διάπυρον ποιέουσαι, πρὸς τὸν μαζὸν τιθέασι τὸν δεξιὸν, καὶ ἐπικαίεται, ὥστε τὴν αὔξησιν φθείρεσθαι, ἐς δὲ τὸν δεξιὸν ὦμον καὶ βραχίονα πᾶσαν τὴν ἰσχὺν καὶ τὸ πλῆθος ἐκδιδόναι. (In Europa c’è il popolo degli Sciti che vive intorno alla Palude Meotica, differente dagli altri popoli e col nome di Sauromati. Le loro donne vanno a cavallo, tirano con l’arco e dal cavallo lanciano il giavellotto finché sono ragazze. Non perdono la verginità fino a quando non abbiano ucciso tre nemici e non possono convivere prima di aver compiuto i sacrifici previsti dal loro costume. Quella che prende un uomo per sé cessa di andare a cavallo finché non c’è la necessità di un servizio militare comune a tutti. Non hanno la mammella destra. Ad esse quando sono ancora bambine le madri pongono sul seno destro un arnese infuocato fatto di bronzo e il seno viene bruciato così da impedirne la crescita, per dare alla spalla e al braccio destro tutta la forza e l’estensione)

3 Da non confondere (perché tramandato con l’iniziale maiuscola, ma i manoscritti dettano legge fino ad un certo punto sulla distinzione rispetto alle minuscole) con il comune ἀμαζών (leggi amazòn), che significa alla lettera privo di pagnotta e per traslato uomo povero, avendo tutt’altra etimologia :da α– privativo+μάζα (leggi maza)=focaccia d’orzo.

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Un commento a Quando l’Amazzonia era vicina a noi, ma c’è speranza …

  1. L’EUROPA E LE “REGOLE DEL GIOCO” DELL’OCCIDENTE. Una nota… *

    “Su cosa è stato edificato il nuovo mondo? Genocidi e stermini. Chi ha dato il nome a questo nuovo mondo? Un Vespucci (in verità non lui direttamente, ma ricordiamoci dei ragni e delle formiche di Bacone). Chi ha chiamato così l’Amazzonia? E, chi così il Brasile? A Napoli, sì sempre a Nea-polis, questo nome ricorda la brace, il braciere, persone intorno a un fuoco che riscalda, un cerchio familiare che si apre e accoglie chi ha freddo – non la devastazione e il deserto di chi cieco e folle si mette a distruggere tutto: Edipo con in mano il lancia-fiamme a volontà – Platone,il Tecno-crate. Di fronte alla Foresta gli uomini ciechi e folli di potenza (ma qui si parla anche delle donne-amazzoni)vedono nulla e fanno e … faranno il Brasile?” (Federico La Sala, La mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica, Antonio Pellicani Editore, Roma1991, pp. 180-181:http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5851).

    * RICORDANDO GLI ARCADI DI TERRA D’OTRANTO, VIRGILIO, E IL “VECCHIO DI CORICO”. (https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/#comment-238474).

    Federico La Sala

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