Ancora attività estrattive a Cutrofiano (Le), come se volessero penetrare le viscere della terra

Cava estrattiva

di Paolo Rausa

 

‘Costruivano come se non dovessero morire mai e mangiavano come se dovessero morire all’indomani’ – così Empedocle nel V secolo a.C. a proposito degli agrigentini. Qui, nel Salento invece, un massacro del territorio lo definiscono le associazione ambientaliste (Forum Amici del Territorio, Italia Nostra sez. Sud Salento, Consulta Ambiente C.S.V. Salento, Forum Ambiente e Salute), preoccupate che l’attività estrattiva minacci l’ambiente naturale e la salute dei cittadini.

L’area che si teme possa venire ulteriormente e irreparabilmente compromessa si trova nel cuore del Parco agro-naturale dei Paduli. Che cosa accade dunque in questa area agricola e ambientale di pregio?

‘L’Amministrazione di Cutrofiano si appresta a concludere un vergognoso accordo con la Colacem, in danno del territorio, dell’ambiente e di tutta la comunità locale, per un obolo di 50.000 euro l’anno, il classico piatto di lenticchie, denunciano le associazioni. Si tratta dell’ampliamento di ulteriori 5 ettari della cava “Don Paolo”, che si aggiunge ai 22 ettari (con profondità di 30 metri) già interessati all’attività estrattiva di argilla per confezionare cemento.

‘Un patto scellerato, – incalzano gli ambientalisti – reso possibile dalle connivenze della politica locale, che ha trasformato questo nostro paese, dalle spiccate vocazioni agricole, turistiche e artigianali in una colonia mineraria, il cui materiale di scavo viene esportato in tutto il mondo senza regole e senza limiti, per dare profitto ad una singola azienda privata.’ La quale mostra sicurezza tanto da dichiararsi tranquilla sui tempi lunghissimi di attività che si protrarranno fino ad esaurire la vena dei materiali estratti. Che fine hanno fatto le promesse elettorali dell’Amministrazione Rolli  che dichiarava avrebbe messo in atto “una politica di controllo, di contenimento e, se necessario, di contrasto nei confronti delle attività estrattive”?

Una situazione che non sembra preoccupare le Autorità, a fronte dei dati contenuti nel Registro Tumori del Comune e del comprensorio da cui risulta una mortalità per tumori polmonari nettamente superiore alle medie regionali e nazionali. In particolare il progetto di ampliamento interessa un’area a ridosso del Parco dei Paduli e nella fascia di rispetto del canale Colaturo (classificato tra le acque pubbliche), di elevato valore paesaggistico, già respinto una volta nel 2011 dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

Che cosa chiedono i cittadini e gli ambientalisti con questa presa di posizione? ‘Una moratoria delle attività estrattive e una discussione pubblica sulla tutela del territorio che coinvolga i comuni vicini – incalza Gianfranco Pellegrino del Forum Ambiente Salute – Il grido di dolore per quest’ennesima ferita della terra giunga alle orecchie anche della Provincia e della Regione che impediscano ulteriori scempi del territorio, revocando l’autorizzazione all’allargamento delle attività estrattive! – conclude, con la speranza di trovare ascolto.

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2 Commenti a Ancora attività estrattive a Cutrofiano (Le), come se volessero penetrare le viscere della terra

  1. credo che la tutela del territorio di Cutrofiano vada fatta nelle sedi opportune, se qualcuno è a conoscenza di illegalità vada a denunciare alla magistratura, ma non credo che dando notizie per tre quarti false come quelle riportate in questo parziale, incompleto e fazioso articolo si tuteli il territorio, e neanche si aiuta a creare una coscienza tra i cittadini. in questa maniera si crea solo confusione… intanto i proprietari dei terreni a “vocazione agricola” non aspettano altro, così come hanno fatto tutti fino ad oggi, che colacem faccia loro una buona offerta in denaro per vendere e liberarsi della terra, della casa (spesso tutta o in parte abusiva) e della vocazione agricola del terreno situato a ridosso del parco dei paduli… per verificare come stanno le cose basta conoscere la storia dell’attività estrattiva nei territori di Cutrofiano… il potere decisionale è della regione che ha individuato in quell’area i requisiti per dichiararla zona nella quale si può fare l’attività estrattiva. l’amministrazione comunale può solo esprimere un parere non vincolante e viste le altre recenti esperienze, vedi cava “cristallino” nella quale i giudici hanno dato senza esitazione parere favorevole alla ditta estrattrice bisogna pur cambiare strategia per tentare di governare questo scempio che c’è e nessuno lo nega… si è riusciti a ridimensionare di molto il progetto iniziale imponendo il rispetto di un vincolo sul canale… sarà poco,.. è falso che alle casse del comune entra un contributo di 50.000 euro, le cifre giuste sono nella convenzione e sono almeno quattro volte più alte moltiplicate per 5 anni, e in tempi in cui molte famiglie rischiano che gli venga tagliata la fornitura elettrica per non avere disponibilità a pagare le bollette un po’ di ossigeno non fa certo male.., anche questo sarà poco… però rispetto al passato quando si otteneva niente e anzi si spendevano soldi per le spese processuali credo che sia un passo avanti… poi ognuno può fare le sue considerazioni senza però usare termini ambigui “connivenze, senza regole, ecc” e soprattutto senza dire falsità…

  2. Prima di scrivere che le notizie sono false occorre prima informarsi.

    1) Il Comune di Cutrofiano è delegato a rilasciare la VIA, quindi è compito del Comune decidere sulle sorti dell’ampiamento, quindi Lei ha detto una cosa falsa;

    2) Il Comune con la nuova convenzione, modificata nella mattina del Consiglio C. del 4 dicembre, percepirà 50.000 euro in più l’anno per 5 anni e per il 2014 e 2015 saranno invece 100.000 mila (quindi 350.000 euro in 5 anni in più in tutto). Ricordiamo che Colacem elargiva già 100.000 euro annue;

    3) La nuova convenzione è peggiorativa rispetto alla precedente. Colacem ringrazia, perché gli sono state condonate le inadempienze contrattuali che aveva, come la realizzazione della tangenziale di 1km, che ha un valore economico superiore a 1.000.000 di euro, risarcita per soli € 200.000.

    Spiace leggere persone che si fanno incantare dall’odore dei soldi, sicuramente qualcuno ci ha guadagnato, ma non sono i Cittadini.

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