di Sonia Colopi Fusaro
E’ settembre in Salento e già si respira
il profumo di essenze un po’ represse da calura
nel cuor di tenere corolle e foglie di timo,
assenzio e mirto sui sentieri campestri in ombra.
L’aria ha sentore di fresco in questo mese
che tacer fa il frinir delle cicale
ora nascoste chissà dove,
in paziente attesa di nuova schiusa.
L’onda cheta che nei giorni afosi
baciava in dolce sciabordio lo scoglio abraso,
or si mostra in bianca schiuma
che già nel fondo coltiva il lievitar della tempesta.
Anche il cielo s’incupa:
chiare nuvole cirrose s’addensano
e mutano di colore presto in minaccia.
Arriva infine la prime pioggia
a penetrare tra crepe aperte
a lungo rimaste in bramosia di salutare ristoro