Un pomeriggio “armeno” a Nardò

San Gregorio Armeno battezza il re Tiridate
San Gregorio Armeno battezza il re Tiridate

Lunedì 18 febbraio, alle ore 16, nella Sala Roma, di fronte alla Cattedrale, esperti a convegno per trattare degli Armeni. Il tema dell’incontro è

“Alla scoperta degli Armeni. Storia di un popolo dimenticato”,

nel quale sarà anche presentato il libro di Kegham Jamil Boloyan “Il richiamo del sangue”.

Interverranno: Ani Balian, Kegham Jamil Boloyan, Stefania  Dell’Anna, Cosma Cafueri  e Ada Manfreda, coordinati da Giancarlo De Pascalis.

 

 

 

Benedizione con la reliquia di San Gregorio Armeno
Benedizione con la reliquia di San Gregorio Armeno

La grande novità è la celebrazione della S. Messa solenne  in rito armeno celebrata in Cattedrale dal parroco della Chiesa armena apostolica di Milano, Padre Tovma Khachataryan. Lo assisterà nel rito il diacono MANOUK SARAFIAN, mentre i canti saranno eseguiti dal soprano ANI BALIAN e dal tenore YERVANT MINAS ERETZIAN, mentre le musiche saranno eseguite da ALINA SILVIA PAPAZIAN, tutti armeni, giunti in città per l’occasione e che parteciperanno anche alla processione del giorno dopo, 19 febbraio.

La celebrazione in rito armeno, senz’altro suggestiva e del tutto differente rispetto alla Messa cattolica, per quanto se ne sa e da quando sono presenti le reliquie del santo patrono Gregorio armeno, si tiene per la prima volta in città.

La presenza di un interprete e la distribuzione di alcun sussidi aiuteranno a comprendere le diverse fasi della cerimonia religiosa, la cui durata si prevede intorno agli 80-90 minuti.

 

Benedizione con la reliquia di San Gregorio Armeno
Benedizione con la reliquia di San Gregorio Armeno

 

 

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2 Commenti a Un pomeriggio “armeno” a Nardò

  1. Riporto di seguito il sermone del padre Tomva, che qui si ringrazia per avercelo inviato, proclamato in armeno e letto nella lingua italiana la sera del 18 febbraio 2013 nella Cattedrale di Nardò

    San Gregorio L’ Illuminatore

    Nella nostra patria, in Armenia tutti i luoghi e le cose collegate alla persona di San Gregorio l’ Illuminatore sono considerate delle Sacralità. Nel centro spirituale degli Armeni, a S. Echmiadzin ogni 7 anni viene benedetto l’Olio Santo usando per questa Cerimonia, la reliquia della mano di San Gregorio l’Illuminatore .Dopodiché quest’Olio viene distribuito a tutte le Chiese armene nel mondo. Visto che oggi è la festa e il giorno della memoria del grande Santo ricordiamoci alcuni episodi della sua vita che sono documentati nel libro “Storia degli armeni” dello storico armeno del IV° secolo Agatangelo. Gregorio l’Illuminatore, sapendo che suo padre, un certo Anak , uccise il padre del re Tiridate III° che all’epoca regnava sull’Armenia, decise di andare da Tiridate e servirlo come espiazione per il delitto commesso da suo padre. Egli sperava che per questo suo gesto il Signore potesse perdonare e concedere la salvezza dell’anima al padre Anak. Il re d’Armenia Tiridate non sapendo chi fosse il padre di San Gregorio accettò con grande piacere i suoi servigi e presto gli diede l’incarico di suo Segretario personale per la sua devozione e la sua diligenza.
    Nel 280 d.C. il re Tiridate dopo aver liberato alcune zone dell’Armenia dalla dominazione persiana decise di celebrare un rito di adorazione per la dea pagana Anahit. La dea venne idolatarata da tutti i cortigiani, eccetto che da San Gregorio. Si scoprì così che San Gregorio era un Cristiano e iniziò il periodo delle sue persecuzioni. San Hovhan Voskeberan(S.Giovanni Boccadoro) nel suo encomio dedicato a San Gregorio dice che il Santo fu la seconda persona dopo Gesù Cristo ad aver sofferto così tanto in nome della fede e per la verità. Ma mentre il Signore soffrì e restituì l’anima, San Gregorio dovette soffrire a lungo per la fede cristiana. La rabbia del re Tiridate si intensificò ancora di più quando scoprì che Gregorio era il figlio di quell’Anak che aveva ucciso suo padre. Lo storico racconta di 12 tipi di orribili sofferenze subite da San Gregorio. I pagani si adirarono ancora di più vedendo che nonostante tutto San Gregorio rimaneva fedele alla religione cristiana. Alla fine il re ordinò di gettare San Gregorio in una fossa che oggi si trova all’interno del grande santuario di Khor Virap . Nessun umano poteva resistere in quella fossa per più di qualche ora a causa dell’umidità, della presenza di rettili predatori, e senza cibo; però con l’aiuto di Gesù Cristo, San Gregorio riuscì a rimanere vivo, lì per più di 15 anni. Secondo la leggenda Dio dispose che una fedele Cristiana gettasse in quella fossa ,ogni giorno un pezzo di pane.
    Qualche anno dopo un gruppo di Vergini cristiane arrivò in Armenia dall’Italia per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore romano Diocleziano. Il re Tiridate si innamorò di una di loro, la futura Santa Hripsime, ma la vergine non acconsentì a sposarlo e venne infine martirizzata insieme a tutte le sue compagne. A causa del delitto commesso nei confronti delle Vergini e fuori di sè per amore di Hripsime, il re Tiridate venne colto da una terribile malattia.
    Nell’anno 300 d.C. la sorella del re fece un sogno premonitore che svelava che solo San Gregorio, ancora vivo, avrebbe potuto curare il Re. La sorella del re raccontò il suo sogno ai cortigiani e San Gregorio venne subito liberato e portato al cospetto del re. Tutto il popolo armeno,grazie a San Gregorio si convertì allora al Cristianesimo. Anche se la Parola del Signore veniva già predicata tra il popolo armeno dai due discepoli di Gesù Taddeo e Bartolomeo, comunque la Chiesa, a causa delle persecuzioni, non riusciva ad avere libertà di azione e tutti i Vescovi venivano martirizzati dai Re pagani armeni dell’epoca. In quel periodo il Vescovo armeno del momento era morto e quindi San Gregorio andò a Cesarea e fu nominato Vescovo dal vescovo di Cesarea. Poi tornando in Armenia negli anni 300-301 sistemò il Patriarcato armeno creando tutti i suoi Episcopati. Il re Tiridate si curò e dispose che venissero abolite tutte le tradizioni pagane in Armenia. Tanti sacerdoti pagani studiarono e divennero dei pastori cristiani.Fu così che un’intera nazione divenne cristiana.
    Dopo l’Armenia San Gregorio si recò in Georgia e lì fondò la Sede patriarcale georgiana la quale fino all’anno 608 era sottomessa alla Sede di S.Echmiadzin. Dopo la Georgia il Santo predicò la parola di Dio ad Aghvank anch’ esso sottomesso ad Echmiadzin fino al Medioevo.
    Dopo aver convertito il popolo al Cristianesimo un giorno San Gregorio durante la preghiera serale nella città di Vagharshapat vide il figlio di Dio che scendendo dal cielo colpì con un martello un santuario pagano e lo distrusse.
    Poi il Signore ordinò di costruire un centro spirituale del popolo armeno al posto del vecchio tempio. Cristo indicò a San Gregorio anche la forma a cupola del nuovo tempio (forma che dopo si diffuse in tutto il mondo, distinguendo le Chiese armene). Echmiadzin fu il primo tempio costruito con la cupola da San Gregorio dietro l’indicazione del Signore. Echmiadzin è sempre stata e resterà il centro spirituale di tutti gli armeni sparpagliati nel mondo. Qui si trova la sede del Katoghikos di tutti gli Armeni ed è da qui che viene guidato spiritualmente il nostro popolo.
    San Gregorio viene chiamato Lusavorich dagli armeni, il che significa l’ Illuminatore. San Gregorio Illuminatore è un grande dono dal cielo per noi Armeni. É il Santo più importante e l’intermediario più grande per la nostra nazione davanti a Dio.
    San Gregorio lasciò a noi Armeni anche il suo libro di omelie. Grazie a Dio oggi il nostro popolo e la nostra Chiesa mantengono la fede e il testamento di San Gregorio. Noi amiamo il nostro primo Katoghikos San Gregorio Illuminatore e ci emozioniamo quando vediamo che la fama del Santo è diffusa in tutto il mondo soprattutto in questo paese benedetto da Dio che è l’Italia. Oggi chiediamo l’intercessione del Santo per il potenziamento della fratellanza fra gli Armeni e gli Italiani e per il superamento delle difficoltà nella vita delle due nazioni.
    San Gregorio ti chiediamo di intercedere per noi davanti a Dio affinché anche noi possiamo avere una fede forte come la tua. Amen.

  2. Grazie per l’invito e per organizzazione… grazie mille… che Dio benedica la nostra fraternita,,, amen…

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