Io, clandestino, ho denunciato i miei sfruttatori, fate come me
Andrea Gabellone*
Mohammad, matematico pakistano, è fuggito dal Pakistan per evitare un matrimonio combinato. Ora sfida chi lo ha ingannato e lo ha fatto venire in Italia di nascosto, facendosi pagare 11 mila euro. Ha dovuto pagare per avere un contratto (fasullo) per aggirare la legge, ha trovato un lavoro (vero) ma con stipendi di fame. Ora ha deciso di denunciare tutto, per esasperazione e forse anche per dignità. E invita chi è nelle sue condizioni a fare lo stesso.
«Quel che accade attorno all’immigrazione, in Italia, è tutto un grande giro illegale di affari. Sono a disposizione della legge italiana per raccontare quello che ho vissuto: un sistema criminale che rovina la vita di migliaia di persone».
Quello di Muhammad Farooq, 28 anni, matematico pachistano,clandestino nel nostro paese, è un urlo disperato, ma fiero. Nonostante le minacce che pendono sulla sua incolumità e su quella della sua famiglia, è determinato a raccontare quello che gli è accaduto: «La mia vita, così com’è oggi, non va in nessuna direzione. Non ho paura né dei trafficanti né della polizia. Comunque, non potrebbe andare peggio di così. Denuncio questa situazione soprattutto per evitare che tante altre persone commettano gli errori che ho commesso io».
Quando Muhammad comincia a raccontare le sua storia, sembra di vivere un déjà vu. Le sue parole descrivono situazioni simili, anche nei dettagli apparentemente più insignificanti, a quelle di migliaia di altri migranti come lui. Se non si scappa da una guerra, si scappa dalla povertà. Quasi sempre, più che all’inseguimento di un sogno, alla ricerca di un benessere tanto evocato, quanto sconosciuto.
Muhammad ci tiene a raccontare il suo viaggio verso l’Italia, perché quel viaggio ha cambiato per sempre la sua vita. Partire da Gujranwala – nella provincia del Punjab – per attraversare l’Iran,la Grecia e il Mar Adriatico gli è costato 11 mila euro. Il prezzo di una vacanza di lusso in crociera. Lui ha