Raffaella Verdesca a Vittoria Coppola

 

Quando gli occhi parlano

 

 di Raffaella Verdesca

Chi ha sentimenti capisce quelli degli altri.

Chi è attento riesce ad agganciarsi a parole vaganti fino a fondersi anche col non detto.

Vittoria Coppola, giovane scrittrice salentina, ha fatto parlare molto di sé negli ultimi tempi proprio grazie al suo modo di comunicare per iscritto sentimenti e pensieri capaci d’incastrarsi e di ampliare quelli dei lettori.

Come le note di un pentagramma, ne “Gli occhi di mia figlia” Vittoria ha a sua disposizione battute di vita comune: una ragazza poco più che adolescente, genitori votati a sostituirsi alla sua volontà, un’amicizia profonda tra la protagonista e una compagna di vecchia data, tanti sogni e un prepotente richiamo all’amore.

Questo maestoso sentimento s’irradia dal corpo di una ragazzina insicura e desiderosa di libertà e a lei si accompagna fino al momento delle conferme dovute alla donna o a quello che di lei rimane dopo decenni di nascondigli e rassegnazione. Nelle pagine scritte da Vittoria è la vita che va a scomodare il Destino, sia quello che stupidamente cercano di pianificare genitori distratti

Libri/ Sentimenti, conflitti interiori e dissidi dell’animo nel libro di Vittoria Coppola

“GLI OCCHI DI MIA FIGLIA”

DI VITTORIA COPPOLA

 

di Paolo Vincenti

 

“Gli occhi di mia figlia” (Lupo Editore 2011) è un romanzo fuori dal tempo di cui è autrice una giovane salentina, di nome Vittoria Coppola. Con questa pubblicazione,Vittoria Coppola aggiunge il proprio nome a quello di tanti e tanti altri autori che costituiscono quella novelle vauge, ossia quella primavera letteraria che da alcuni anni a questa parte vive il nostro Salento. Nell’ambito di una dinamica, variegata e interessante giovane letteratura salentina,la Coppolasi propone con un libro molto interessante, nella pur abusata materia che lo costituisce. Trattasi, infatti, di un romanzo di sentimenti, un romanzo d’amore, se proprio si dovesse dare una più comoda e immediata, sia pur riduttiva, direttrice di lettura a quanti vorranno sfogliare le pagine di questo libro. Certo, viene da chiedersi, e confesso che a me è capitato, quando ho avuto fra le mani questo libretto, se abbia ancora un senso, oggi, scrivere un romanzo che tratta di sentimenti, di conflitti interiori, di dissidi dell’animo, soprattutto se ci si rivolge , come è nell’intenzione della

Il vecchio (Francesco Antonio D’Amelio) e, forse, il nuovo…

di Armando Polito

C’è quella che accomuna la moglie e i figli, un’altra che fissa la riconoscenza al padre o alla madre, un’altra ancora, con l’evocazione di criptiche allusioni che probabilmente lo stesso autore a pochi giorni dall’uscita del suo capolavoro non è più in grado di decodificare, mette in crisi il lettore ignaro ; mai una, e sarebbe forse la più sincera, che reciti A me stesso. Di cosa sto parlando in modo così progressivamente pesante? Della dedica, cioé di quella riga unica o, nei casi più sfortunati (stavo per scrivere patologici…) duplice o triplice, che non può mancare in qualsiasi testo, dal romanzo al ricettario, da una raccolta di poesie ad una grammatica qualsiasi.

Il fenomeno, antico, ha però, per fortuna (altrimenti che monotonia o che sfiga…!) subito un’evoluzione, nel senso che le kilometriche dediche a questo o a quel nobile che corredano le pubblicazioni degli ultimi secoli hanno ceduto il passo a quelle ricordate all’inizio lasciando alla prefazione ed alla postfazione (spesso non dello stesso autore ma del critico o del politico di turno)  il compito, raramente assolto in modo semplice e chiaro, di preparare ed orientare il lettore prima della lettura e di fornire alcune coordinate (che non sempre orientano…) per una comprensione più agevole della genesi dell’opera, dei suoi esiti scientifici o artistici e di chi (oggi si chiamano sponsors) li ha economicamente resi possibili.

Dediche, prefazione, postfazione e simili sono probabilmente le parti del libro su cui il lettore si sofferma meno, e spesso ciò è dovuto a superficialità non disgiunta da una sorta di bulimia letturale che concentra la sua attenzione unicamente sul testo vero e proprio, più raramente ad una scelta consapevole dettata dalla volontà di non lasciarsi in qualche modo condizionare nella lettura.

Eppure, c’è chi ogni tanto riesce abilmente a fare in modo che la dedica diventi parte integrante e, in qualche modo, imprenscindibile. È il caso, per esempio, del poeta leccese Francesco Antonio D’Amelio (1775-1861) e delle sue

Domenica 5 febbraio il Tg1 incoronerà la scrittrice Vittoria Coppola

a cura di Stefano Donno e Luciano Pagano

coppola-40k1Il caso editoriale dell’anno è il libro di una ventiseienne salentina, Vittoria Coppola: Gli occhi di mia figlia (Edizioni Anordest/Lupo Editore). A dirlo non una giuria di intellettuali, ma la rete, a suon di voti, più di 160.000 per la precisione. A proclamarla la redazione del Tg1 con un servizio che andrà in onda domenica 5 febbraio dopo il Tg delle 13:30 su RAI1.

Ogni anno in gennaio la rubrica libri del Tg1, “Billy il vizio di leggere”, in onda la domenica in coda al tg delle 13:30, indice un concorso per eleggere il miglior libro dell’anno. L’incoronazione del vincitore di quest’anno è attesa domenica 5 febbraio, quando sarà messo in onda il servizio su Vittoria Coppola, autrice di “Gli occhi di mia figlia” (Edizioni Anordest/Lupo Editore). Il concorso è semplice: la redazione sceglie 10 titoli e li getta in pasto alla rete, dando la possibilità di votarli direttamente dal sito de Tg1. L’anno scorso l’ha spuntata Antonio Pennacchi, quello precedente Roberto Saviano.

UN TALENTO DALLA RETE

Quest’anno, dopo 581.000 voti (record della trasmissione), vince Vittoria Coppola, classe 1986, con “Gli occhi di mia figlia”, edito da Edizioni Anordest e Lupo Editore. Dietro di lei, tra gli altri, gente come Carofiglio, Maraini, Buttafuoco, Pansa. Sorprendente è dir poco. Oltre il 28% di preferenze significa oltre 160.000 clic a favore di un libro che, in qualche modo, ha scatenato un furioso passa parola nella rete che ha decretato la vittoria di Davide contro Golia, sparigliando le carte e rovesciando facili pronostici. Vittoria Coppola quindi non solo è una giovane scrittrice che promette di

Vittoria Coppola vince a “Il libro dell’anno lo scegli tu”

di Stefano Donno

Il romanzo di Vittoria Coppola, “Gli occhi di mia figlia” (Editore Lupo) ha vinto il concorso sondaggio del Tg1, “Il libro dell’anno lo scegli tu” classificandosi al primo posto con un distacco di oltre quattro punti percentuali.

Le votazioni si sono svolte con un sondaggio sulla pagina del sito rai dedicato al programma di approfondimento Billy: il vizio di leggere, in onda come di consueto ogni domenica. Ha vinto una giovane scrittrice di ventisei anni, sostenuta da decine di migliaia di voti e da un passaparola nella rete e fuori, che ha unito i blog, le piccole librerie, le scuole, gli insegnanti, gli studenti, e le associazioni della categoria, come l’Associazione Pugliese degli Editori e i Presidi del Libro.

Una vera e propria vittoria del saper far rete in modo sociale e veicolando letteratura e emozioni in presa diretta, sia sulla rete di internet che fuori, nella rete dei lettori, dei librai e di tutto ciò che ruota attorno all’editoria.
“Gli occhi di mia figlia” (Lupo Editore) ha gareggiato dall’8 gennaio, fino alla mezzanotte del 25 gennaio, e vista la rimonta, prima di Michela Marzano (Mondadori), poi Pietrangelo Buttafuoco (Bompiani), secondo i dati a disposizione è stato proprio il passaparola messo in atto dall’editore fin dal primo giorno a far vincere il romanzo di Vittoria Coppola, che ha concorso con libri di grande valore.

La felicità dell’editore Cosimo Lupo si spiega con le parole postate il giorno dopo su facebook “Siamo felici perchè, a volte, ci si sveglia pensando davvero che qualcosa può succedere grazie a tutti quelli che credono non solo in noi,

Due pugliesi per il romanzo più bello dell’anno

Gianrico Carofiglio e Vittoria Coppola. Due pugliesi per il romanzo più bello dell’anno. Votazioni aperte fino al 25 gennaio 2012

Domenica 8 gennaio 2012, nella puntata di “Billy il vizio di leggere” (in coda al TG1 delle 13.30), è stato ufficialmente lanciato il concorso sondaggio “Il romanzo dell’anno lo voti tu”, che offre ai lettori (tramite un semplice meccanismo di voto diretto su facebook) la possibilità di votare la propria preferenza fino al 25 gennaio 2012, eleggendo il libro dell’anno 2011.

“Gli occhi di mia figlia” (Lupo Editore) di Vittoria Coppola è stato scelto dalla redazione di Billy per concorrere al titolo, insieme a altri undici titoli usciti nel 2011, nella rosa dei candidati dalla redazione tra gli altri, Dacia Maraini,

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