di Armando Polito
Tra i tanti giochi di abilità di un tempo c’era anche quello dei tuddhi.
Il gioco era praticato soprattutto dalle bambine ed era basato sulla destrezza della mano: occorreva munirsi, anzitutto, di cinque tuddhi, cioè sassolini arrotondati; dopo la conta (lu tuèccu=il tocco) la prescelta dalla sorte prendeva i cinque sassolini e, dopo averli lanciati in alto, a circa 50 cm., li lasciava cadere su un piano che poteva essere la soglia di casa (lu limbitàru1) o il marciapiede; subito dopo ne prendeva uno, lo lanciava in alto e quasi contemporaneamente, presone un altro da terra, afferrava al volo il primo ricadente; quindi lanciava in alto entrambi e, presone un altro da terra, li prendeva al volo mentre ricadevano e così via finchè nelle sue mani restavano tutti e cinque; vincitrice era colei che non commetteva alcun errore.
Si tratta di un gioco antichissimo (quello degli aliossi o astragali) e che lo praticassero pure gli adulti lo testimoniano le due foto di testa. La prima