L’etimologia di sgarlìtu? E mo sono c…ardi amari…
di Armando Polito
Nome italiano: cardoncello, cardarello
nome scientifico: Pleurotus eryngii
famiglia: Pleurotaceae
nome dialettale: carduncèddhu, sgarlìtu
È, a detta degli intenditori, il fungo più pregiato che ancora è possibile rinvenire, per la verità sempre più raramente, nel nostro territorio.
Per fare onore al titolo comincio con i due nomi italiani in cui la base è cardo, dal latino carduu(m) o cardu(m); in particolare, poi, cardoncello è nato dalla trafila cardo>cardone (da card-, radice di cardo, +suffisso accrescitivo)>cardoncello (da cardon-, radice di cardone, +suffisso vezzeggiativo) con un destino parallelo, per citarne solo due, a quello di dragoncello (<dragone<drago) e violoncello (<violone<viola); cardarello è sempre da card– + infisso aggettivale –ar– (ad indicare pertinenza, come in marinaro da marina) + suffisso vezzeggiativo.
Non pone alcuna difficoltà il nome scientifico la cui prima parte (Pleurotus) è composta dalle parole greche pleuròs=fianco e ous (genitivo otòs)=orecchio, con riferimento alla posizione del cappello; la seconda parte (eryngii) è il genitivo del latino eryngium=cardo campestre (in basso nella foto il nostro cardu crièstu, nome scientifico Onopordon tauricum W.), con riferimento al fatto che è più facile rinvenire il fungo ai piedi di questa pianta.
Il nome della famiglia (Pleurotaceae) è una forma aggettivale da Pleurotus.
E siamo ai nomi dialettali: liquidato carduncèddhu, che è chiaramente la trascrizione dialettale dell’italiano cardoncello, ci rimane sgarlìtu che ho