TALENTI EMERGENTI 2011
Luigi Presicce (Porto Cesareo, LE, 1976) è il vincitore della seconda edizione del premio Talenti Emergenti promosso e organizzato dal CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze.
L’artista riceverà il finanziamento della Fondazione Palazzo Strozzi per una monografia dedicata al suo lavoro, pubblicata da Silvana editoriale.
La sua opera, insieme a quelle degli altri 15 selezionati, verrà esposta nella mostra in programma alla Strozzina, dal 19 febbraio al 1° maggio.
La giuria internazionale composta da Achim Borchardt-Hume (Whitechapel Gallery, Londra), Barbara Gordon (Hirshhorn Museum, Smithsonian Institution, Washington D.C.) e Adam Szymczyk (direttore della Kunsthalle Basel) ha premiato Luigi Presicce trovando “la sua performance – così recita la motivazione – incantevole, enigmatica e che lascia un segno; con allusioni ai simboli dell’arte italiana e riferimenti ai rituali massonici e religiosi. L’impegno fisico delle performance insieme con la forza della presenza umana sono messi in primo piano; ma si percepisce qualcosa in più. S’incontrano, infatti, scenari che sembrano appropriarsi dell’intimità e dello stile delle miniature e dei quadri devozionali di santi e martiri. La presenza dell’artista, misteriosa e imponente, rafforza l’elemento contemporaneo, conservando però reminescenze storiche. Queste azioni all’interno delle performance ci rendono allo stesso tempo protagonisti e testimoni di riti che non possiamo decifrare del tutto e che collocano l’Arte nel campo di quel tipo di contemplazione prima riservata alle esperienze religiose“.
Luigi Presicce basa il suo lavoro sulla realizzazione di performance che uniscono teatralità e ritualità in un costante riferimento alla cultura e all’iconografia popolare e alla ricerca di una dimensione metafisica e irreale. Per Talenti Emergenti, Presicce ha presentato il video La benedizione dei pavoni, che documenta la performance, realizzata in occasione della celebrazione di S. Antonio Abate a Novoli (Lecce), in cui fonde insieme santità e magia. All’interno di una grande gabbia e alla presenza di due bambini, unici spettatori della performance, l’artista ha inscenato la sua apparizione a un gruppo di pavoni. L’artista è rimasto fermo in una posa ieratica, creando un immobile tableau vivant rotto solo dal movimento dei pavoni intorno alla sua figura. La presenza di alcuni oggetti liturgici rende la scena ricca di riferimenti e simbologie. La divisa massonica riporta l’attenzione a una dimensione esoterica, mentre alcuni elementi come la fiamma ricamata sul grembiule, la maschera cieca piramidale o la posizione della mano destra, rimandano all’azione della benedizione degli animali, nota iconografica distintiva del santo egiziano.