Silvana Bissoli. Quello che gli ulivi ci dicono dalle radici ai rami…

Il mio Mondo 1 APRILE 2014

La personale di SILVANA BISSOLI

“Quello CHE GLI ULIVI CI DICONO dalle radici ai rami… un cammino d’amore

La scrittura col fuoco per conoscere i suoi Passi tra gli ulivi pirografati

 

di Pompea Vergaro

Ancora una volta, come ogni anno, la pirografista Silvana Bissoli giunge nel Salento per tuffarsi tra i campi di antichi ulivi e… nella vita!

Si è inaugurata domenica 12 giugno scorso la personale della pirografista imolese Silvana Bissoli con “Quello CHE GLI ULIVI CI DICONO dalle radici ai rami… un cammino d’amore” nello storico spazio espositivo della Galleria Maccagnani di Lecce che resterà in esposizione fino al 30 giugno. Curatela e direzione del critico d’arte e giornalista Pompea Vergaro.

La pirografista Silvana Bissoli, la viandante messaggera, come ama definirsi, dalla città di Imola è tornata con suoi ulivi nel Salento. Sono circa 30 le opere pirografate   che sosteranno nel cuore di Lecce il cui filo conduttore è l’amore.

La personale è dedicata alla poetessa e scrittrice leccese CLAUDIA PETRACCA scomparsa prematuramente nei primi giorni di quest’anno.

La mostra è un cammino a più voci lungo “LE STRADE DEGLI AMORI  in cammini di arte musica poesia prosa teatro canto danza”.

Così i giorni della mostra assistiamo ai Concerti degli Studenti del Conservatorio Tito Schipa di Lecce e incontriamo scrittori, poeti, musicisti, cantanti, attrici e attori, ballerini.

Lo spettatore, entrando negli spazio della Maccagnani, potrà percorrere i Passi di Silvana Bissoli che ancora una volta l’hanno condotta lungo i viottoli e le campagne del Salento dove ha incontrato, colto i respiri e fotografato non solo accoglienti e frondosi, ma anche sofferenti ulivi, in questa antica ed esigente terra e che successivamente, abilmente, ha pirografato.

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L’ulivo, dunque, è eletto protagonista dei suoi lavori. Ella dedica il suo pensiero e conduce il pirografo verso la terra degli ulivi, li umanizza per parlare ai nostri CUORI e alle nostre MENTI. Tratta questo autentico monumento della natura con la tecnica particolarissima della pirografia. Ella incide il legno con sottili segni di fuoco. È la scrittura col fuoco, un’arte antica, una tecnica d’incisione di origine mediterranea le cui particolari caratteristiche, oggi, la rendono moderna: la sua mano guida il pirografo, traducendo il legno in opere d’arte simili ad acquerelli.

Si sa che nel mondo dell’arte vi sono milioni di storie. Questa di Silvana è una delle tante e ugualmente significativa e importante. Ma cosa narra l’artista con i suoi ulivi pirografati?

Gli ulivi instancabili e frementi narrano le vicende umane, tra speranze e dolori, illusioni e delusioni e smisurate passioni e amori. Tanti i viaggi, tante le soste. Una continua corsa nel mondo e non fuori di esso. Narra l’amore amicale e gioioso, l’amore doloroso, e materno, il tempo che, inesorabilmente, scorre, fermato dai ricordi, e la bellezza.

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L’artista durante il suo percorso avverte l’esigenza di spazializzare i suoi ulivi ed ecco l’istallazione “QUELLO CHE GLI ULIVI CI DICONO” e la scultura “IL MIO MONDO”.

La prima è un’opera che acquista nuove spazialità, proponendosi in movimento. Un trittico, un parallelepipedo in verticale, composto da tavole collegate, poggiate su un basamento di pietra leccese su cui  è pirografato un unico Ulivo, visto da 3 angolazioni differenti attorno al quale lo spettatore può girarvi intorno. Incontrerà l’Amicizia, l’Abbraccio e il Calore, “perchè è necessario avere qualcuno su cui contare a piene mani”, come ci suggerisce la stessa artista.

Il mio Mondo 1 APRILE 2014

La seconda, è una scultura unica e irripetibile: una sfera in movimento, levigata, che designa morbidezza in un esplicito invito ad abbracciarla, nonostante palesi siano le incertezze che si traducono in solchi e crepe a testimoniare gli errori, la fatica del pirografo sul duro legno, e nel medesimo tempo, quello della nostra stessa esistenza!

I viaggi di Silvana Bissoli non hanno una meta finale, perché quel che conta sono i giorni del cammino e delle soste!

Con il suo messaggio, sorretto da questo amore smisurato, per l’arte, completamente viscerale, ci dice che come tutti gli amori, anche questo è vissuto tra gioie, attese, dolori e fatica, delusioni e, altre volte, abbandoni, per poi ritornare e ricominciare.

 

L’ incontro di Silvana Bissoli con l’Arte è apparentemente casuale.

Si laurea in Scienze Politiche. Poi, durante un viaggio, l’incontro con l’artista pugliese Giorgio Fersini che ne diviene suo maestro di pirografia, diventa determinante sia per l’incoraggiamento a intraprendere la via dell’arte sia per la sua crescita artistica personale.

Ed ecco per noi quadri, installazioni, sculture di ulivi che l’artista, dapprima ha cercato e fotografato nella terra del Salento, in lunghe passeggiate che ci riconducono fino agli anni della sua giovinezza, per restituirceli in arte”.

 

         “L’arte viene da lontano e va lontano!

Questo è il suo fascino e la ragione per la quale la gente le si affolla attorno,

la guarda come si guarda a un viaggiatore che torna da Paesi lontanissimi

e dal quale si aspettano racconti meravigliosi. . .”

Nico Mauro e Silvana Bissoli a Galatina. In nome dell’ulivo

ulivo-di-bissoli

LA POLVERE E L’ACQUA di Nico Mauro  tra gli ulivi della personale “Voci tra cielo e terra”  di Silvana Bissoli

 

Quando la poesia e l’arte riconsegnano, nonostante le tante inattese circostanze,  dignità e bellezza alla vita

 

Si continua con gli incontri culturali organizzati dal Laboratorio d’arte l’Ulivo e la Luna di Imola e L’Officina delle parole di Lecce nell’ambito della fortunata personale “Voci tra cielo e terra” di Silvana Bissoli.

L’appuntamento è per venerdì 3 luglio alle ore 18:30 dove protagonista sarà la raccolta poetica: “LA POLVERE E L’ACQUA parole lungo la via della croce” di Nico Mauro e GLI ULIVI DELLA PASSIONE di Silvana Bissoli- L’Officina delle parole ed.- presentata in una prestigiosa veste grafica tra poesia e pirografie.

Nella storica navata della chiesa che ospita  la mostra “Voci tra cielo e terra” converserà con l’autore lo scrittore-giornalista salentino Paolo Vincenti.

La performance dell’attrice Annamaria Colomba darà voce alle poesie.

Introduce e conduce l’editrice Pompea Vergaro.

 

La personale allestita dallo scorso 20 giugno a Galatina, nella Chiesa dei Battenti, con la curatela del critico d’arte Pompea Vergaro, è organizzata dal Laboratorio d’arte l’Ulivo e la Luna di Imola, in collaborazione con L’Officina delle parole di Lecce, la Curia Vescovile di Otranto che ha concesso la chiesa dei Battenti  e il patrocino del Comune di Galatina.

 

Da pochi mesi è in libreria la raccolta poetica “LA POLVERE E L’ACQUA  parole lungo la via della croce” di Nico Mauro – L ’Officina delle parole ed.

La pubblicazione è  una  straordinaria operazione editoriale, peculiare nel suo genere, dove si narra il percorso della passione di Cristo che conosce la poetica di Nico Mauro alla quale si fonde, sorprendentemente, il respiro dell’incisione con sottili segni di fuoco su legno, “GLI ULIVI DELLA PASSIONE” di Silvana Bissoli per offrire al lettore, lungo le pagine, in una complicità di linguaggi, un attraversamento tutto personale: sostare a ogni Stazione per entrare nella scrittura e soffermarsi presso opere d’arte simili ad acquerelli per condividerne emozioni e suggestioni.

 

 

LA POLVERE E L’ACQUA

 

Siamo vicini alla verità

ed amiamo la menzogna.

Soffiamo nella polvere

Che ci renderà polvere.

Ciechi, alla parola chiederemo

di farsi acqua

all’acqua di farsi parola […]

 da LA POLVERE E L’ACQUA   di Nico Mauro

 

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Galatina (Le) Chiesa dei Battenti

La mostra rimarrà aperta fino all’8 luglio 2015

Orari: tutti i giorni 10:00-13:00/18:00-22:00

 Info: 339.7612304, bissosil@tin.it-Fb- 333.4612731

 

“Voci tra Cielo e Terra” l’appassionante personale di ulivi pirografati

Silvana Bissoli la viandante messaggera giunge a Galatina con

“Voci tra Cielo e Terra”  l’appassionante  personale di ulivi pirografati

 

 

Silvana Bissoli la viandante messaggera, come ama definirsi, giunge nel cuore del Salento, nella storica e colta Galatina situata a pochi chilometri da Lecce,  con l’appassionante  personale di ulivi pirografati “Voci tra Cielo e Terra”.

Così, dal 20 giugno all’8 luglio 2015, sarà allestita nel prezioso spazio della cinquecentesca Chiesa dei Battenti, nel cuore di Galatina, la personale  “Voci tra Cielo e Terra”.

Al  vernissage di sabato 20 giugno alle ore 18:30 il critico d’arte Pompea Vergaro, curatrice dell’allestimento, farà insieme agli ospiti un viaggio sentimentale tra le opere dell’artista. Compagne di viaggio, le letture di Paolo Rausa e la voce di Lucia Minutello.

Interverranno:

Daniela Vantaggiato, Assessora alla Cultura del Comune di Galatina

Marcello Gaballo, Presidente Fondazione Terra d’Otranto.

 

La personale è organizzata dal Laboratorio d’arte l’Ulivo e la Luna di Imola, in collaborazione con L’Officina delle parole di Lecce, la Curia Vescovile di Otranto che ha concesso la Chiesa dei Battenti  e il patrocino del Comune di Galatina.

 

Sono circa 30 le magnifiche opere pirografate che varcheranno l’elegante portale  riccamente decorato e scolpito nella pietra leccese della Chiesa, già  sede di una delle più antiche confraternite del Salento delle quali ne conserva ancora le tracce di antichi splendori,per offrirsi allo spettatore in un percorso, unico e articolato  nel suo genere, sia dal punto di vista artistico, del messaggio e dell’allestimento che si snoderà lungo la prestigiosa Navata e l’adiacente Sagrestia.

Durante i giorni della Rassegna, ospiti dell’Arte di Silvana Bissoli saranno la poesia, il canto e la musica.

 

Venerdì 26 giugno alle ore 20:00

Donna Lucia interpreta Voci tra Cielo e Terra… tra gli Ulivi di Silvana.

Così, la  voce di Lucia Minutello  accompagnata dalla chitarra e dalle incursioni autoriali di Pasquale P40, condurrà i visitatori all’interno di un percorso musicale tra gli ulivi di Silvana Bissoli.

 

Venerdì 3 luglio alle ore 18:30

presentazione della Raccolta poetica:

LA POLVERE E L’ACQUA parole lungo la via della croce di Nico Mauro-

 L’Officina delle parole edizione.

Conversa con l’autore lo scrittore salentino Paolo Vincenti, performance poetica di Annamaria Colomba attrice. Interverrà l’editrice Pompea Vergaro

 

Invito Galatina  ok 10 giugno 20151

Voci tra Cielo e Terra. Personale di pirografia di Silvana Bissoli

Silvana Bissoli

Perché la strada la scopri quando sei in cammino

(Miguel Unumano)

 

di Pompea Vergaro*

 

Eccoci, anche quest’anno, per ritrovarci ad un appuntamento atteso e consolidato nel tempo con  l’artista Silvana Bissoli, che per tanti, per molti è divenuto punto di riferimento. Ella giunge da Imola, in provincia di Bologna, nel cuore del Salento,  con il suo stesso cuore e i suoi Ulivi: pregevoli pirografie, tra quadri, sculture, installazioni per narrarci nuove storie e condurci verso ricche e profonde esperienze  emozionali.

La sua operosità artistica, che ha lungamente superato i dieci anni, è allacciata fortemente al quella culturale, sociale e agli accadimenti che riguardano l’Ulivo.

E in questi  giorni che si aprono all’estate, ancora, gli ulivi della nostra terra continuano a vivere fortemente momenti tragici che l’artista segue con fervore e profondo dolore insieme a noi tutti. E, ancora una volta, con la sua nobile arte, siamo certi che Silvana Bissoli farà bene la sua parte.

Silvana Bissoli ha votato la sua vita artistica e personale  all’Ulivo, eletto a soggetto privilegiato;  nasce a Sanguinetto, un piccolo paese dell’entroterra  Veronese, dove ha vissuto fino alla prima giovinezza per poi trasferirsi definitivamente a Imola.

Il suo incontro con l’Arte è apparentemente casuale. Dopo la Laurea in Scienze Politiche, durante uno dei suoi viaggi, l’incontro con l’artista pugliese Giorgio Fersini, che ne  diviene suo maestro di pirografia, cambia la sua esistenza che da quel momento si vota e si avvia completamente  verso la via dell’arte, incoraggiata dallo stesso maestro. Per mai più abbandonarla!

Lungo gli anni, continuano i suoi viaggi  e prendono vita le sue passeggiate, le sue camminate tra distese di ulivi secolari di cui la terra del Salento e la Puglia intera ne sono vanto.

L’Arte di Silvana Bissoli  è legata all’antica  filosofia del camminare, dei passi sulla terra che la conducono a cercare e incontrare ulivi che le narrano di vicende umane, di legami terreni e spirituali per “coglierne e indagare  l’essenza di quella terra” come ella stessa ci suggerisce. Successivamente, con semplicità e amorevolezza, li fotografa, li appunta  nei loro luoghi, e li trasforma in Arte con il mezzo più appropriato: la pirografia, l’incisione col fuoco, antichissima  tecnica di origine mediterranea.

Così, la mano dell’artista, abile guida del pirografo, uno strumento che traduce il legno in opere d’arte simili ad acquerelli, offre originali doni al mondo.

 

Con la personale  VOCI TRA CIELO E TERRA  ha superato appieno quella maturità che già possedeva, invitandoci a un percorso che riguarda noi tutti che è quello della Via Crucis,  l’epopea del dolore per eccellenza, in un cammino che riporta la condizione umana alla sua originaria dimensione spirituale.

Silvana Bissoli, con questa operazione, di chiara bellezza, VOCI TRA CIELO E TERRA, immersa totalmente nella contemporaneità, come lo è sempre stata, confida di poter trovare un equilibrio e un  legame tra l’abbraccio terreno e quello cosmico, perché la Natura, spazio reale come tra le quinte di un teatro, possa narrare una umanità vera portando in una spazio ben calibrato, il rumore della vita che ci riconduca a quella doppia dimensione della Madonna-Madre legata sia alla terra sia al cielo.

Durante questo originario dialogo tra cielo e terra che si snoda  in un  cammino, inevitabilmente doloroso, l’artista imolese, dalla spiccata indole estetica, prova a trovare quel  bandolo indispensabile a srotolare  l’esistenza umana  in ritmi cadenzati che continuamente si aggrovigliano  e si intrecciano, tra mille  difficoltà e incertezze, senza mai fermarsi, dove suprema mediatrice è la figura materna.

Per donarci un’arte che possiede Voce, compiutamente equilibrata in maniera incisiva e appassionante, scovando la luce dalle tenebre.

In realtà  con questa imponente OPERA ella continua la sua inarrestabile  ricerca fatta di circostanze che spesso le sfuggono di mano, ma fatta anche di inaspettati e preziosi incontri,  con i quali,  grazie a quella forza e naturale abilità artistica che le sono proprie, è capace di  scorgere, con una visione della realtà del tutto personale e  con un incommensurabile atto d’amore verso la vita, l’UOMO attraverso DIO e DIO attraverso l’UOMO.

L’opera incisa su legno “Voci tra cielo e terra”  che apre la personale, carica di forza espressiva, nasce da un incontro e da uno scatto fotografico che è stato consegnato all’artista da chi condivide i suoi stessi sentimenti di purezza e autenticità.

Un amorevole scatto alla montagna, la Civita o testa del gigante, situata a ridosso di Duronia, un grazioso Comune  Molisano di origine romana. Immersa in una folta vegetazione, radicata e adagiata  sulla terra che rivolge il suo imponente sguardo al cielo,  oggi, la Civita è anche un’opera d’arte che si mostra al mondo avviluppata in nuove vibrazioni e inattese energie, in tratteggi e segni divenuti  paesaggio di fogliame, rami e tronchi, immersa in  fiduciosi orizzonti terreni e spirituali.

L’opera è anima e corpo, testimone di passi umani che hanno solcato i suoi profili che  hanno narrato di cadute e di rialzate in una religiosità del cammino che appartiene all’uomo.  E il saggio ulivo, proteso in un abbracciofisico protettivo e ombreggiato e spirituale, accogliendo nel fogliame la colomba e  l’angelo, simbolo di pacificazione di Dio con l’uomo, il primo, e messaggero del cielo, il secondo, sembra tendere un invito, anzi un grido: “gli uomini girano in tondo in quella gabbia che è il pianeta, perché hanno dimenticato che si può guardare il cielo” (su un pensiero  del drammaturgo e saggista francese Eugène Ionesco).

Come è nostra consuetudine, durante la serata del vernissage faremo insieme agli spettatori un viaggio sentimentale lungo il percorso espositivo, una sorta di passeggiata intima per viver due momenti unici che si intrecciano tra loro.

 

Si comincia dalla Navata della Chiesa

Saranno ospitate  16 Tavole-Stazioni  pirografate  per “narrare” il percorso biblico e poetico della Via Crucis che conterranno un titolo e un sottotitolo, -un momento di riflessione dell’artista, traendo ispirazione dalle poetiche dell’autore Nico Mauro-, per continuare con quello  della Maternità quando si  giungerà nello spazio della Sagrestia.

Le opere dedicate alla Via Crucis, si possono anche apprezzare in un volume dove sono state impaginate tra le pieghe della fortunata e prestigiosa  raccolta poetica:

LA POLVERE E L’ACQUA di Nico Mauro pubblicata nella scorsa primavera, per le edizioni L’Officina delle Parole.

Darà il benvenuto allo spettatore l’opera che dà il titolo alla personale: Voci tra cielo e terra.  Seguirà Getsemani vegliate su di me,  opera superba e straordinariamente commovente. La radura pirografata si trova realmente nella campagna salentina e ancora una volta, l’artista, ha saputo sapientemente cogliere le peculiarità dell’orto degli ulivi dove Gesù prima di essere catturato, vi sostò per pregare e accomiatarsi dai discepoli.

Si continua  con Gesù dinanzi a Pilato è condannato a morte per poi seguire il maestro lungo la Via quando È caricato sulla Croce, durante le 3 cadute , nell’incontro con Maria, con la Veronica che gli asciuga il volto, con Simone Da Cirene che prese la Croce, con l’incontro con le donne e nelle ultime fasi con la Crocifissione, Morte e Sepoltura, quando scompare la morte…che fa buia la luceper concludersi con la Resurrezione. 

Le opere pirografate rivelano testi organizzati e pensati, nulla è casuale, perché il significato è già scritto sugli ulivi: gli orizzonti svaniscono, i tronchi contorti, aggrovigliati e ripiegati in uno sforzo immane, a volte, apparentemente secchi, nonostante la loro robustezza, sembrano che stiano per spaccarsi e cedere di fronte a tanto dolore, ma sempre intravediamo la speranza, sia quando il Cristo rivolge le braccia al cielo, quasi a volerlo toccare, sia quando incontra la dolente Maria e i seguaci che non lo hanno mai abbandonato.

La Via Crucis, nel corso dei secoli, vanta un’ampia produzione artistica, come risultante di un ricco proliferare di opere differenti tra produzioni compositive stilistiche e iconografiche, affreschi, incisioni in rame, acqueforti, litografie, calcografie, formelle con diversi materiali, sculture e pitture ad opera di grandi artisti come lo stesso Raffaello, Botticelli, Dϋrer o Antonello da Messina o il Beato Angelico, solo per fare delle citazioni.

Ma se volgiamo uno sguardo all’arte moderna e contemporanea, pochi artisti hanno la capacità di rappresentare questi “millenari” nella loro interezza, pochi sanno catturare le architetture reali o immaginate per esprimere quei valori culturali, sociali e spirituali del nostro tempo come sa fare questa maestra del pirografo, suggerendo opere vive e pulsanti che possiedono una esaltante forza creativa, segno per segno, con quella capacità di condurci, ogni volta, per quellastrada colma di pathos e di bellezza.

 

Intanto il nostro viaggio continua nella Sagrestia

Incontreremo, nel composito allestimento, 14  pirografie  dedicate alla Maternità, per segnare quel rapporto  unico e irripetibile che esiste tra una  Madre e il proprio figlio, allacciandosi e  riannodandosi in un  dialogo continuo con il  percorso della via lungo la croce iniziatonella Navata e dalla quale ne trae la profonda essenza.

Qui ci darà  il benvenuto la scultura Il mio mondo, opera unica e irripetibile.  L’artista  Silvana Bissoli sembra abbia toccato la perfezione:è una scultura sferica in movimento, levigata, che ci suggerisce morbidezza con un esplicito  invito ad abbracciarla, nonostante palesi siano le incertezze, con i suoi solchi e crepe che traducono  gli errori, la fatica del pirografo sul duro legno, come, d’altronde,  lo è la nostra stessa esistenza!

Da qui comincia il viaggio di quel legame unico tra madre e figlio dove si narrano sentimenti antichi  e attualiche riguardano la nostra esistenza terrena che dovrebbero sostenerci e arricchirci per permetterci di giungere a quella compiutezza spirituale cui l’uomo anela.

Incontreremo la Grande Madre, un ulivo dalla folta e protettiva  chioma, proponendosi  come in un rassicurante abbraccio  e una panchina sulla quale poter sostare. Maternità e Amore Materno: questa madre che tutto dona ripiegata su se stessa pronta a proteggere il figlio dal mondo! E quell’amore incommensurabile verso il figlio che non cambia lungo gli anni. Nello stesso tempo la chioma morbida e fluttuante ci indica la fiducia che dobbiamo riporre negli affetti che il mondo può regalarci!

Haec Ornamenta Mea” Ecco i miei gioielli: l’opera fa riferimento a Cornelia, la Madre dei Gracchi  che osava mostrare i figli come gioielli, termine di paragone con i monili che  ostentavano le matrone romane. Un messaggio che ha attraversato secoli, per giungere nella contemporaneità ancora immutato.

Discendenza: quanto si fa, quanto si dà a un figlio perché possa avere forza e coraggio per affrontare il mondo e quanto, a volte, è difficile incoraggiarlo ad andare  per il mondo facendogli comprendere che le radici sono dentro di lui!

Passo dopo passo: quanto è periglioso e faticoso il cammino di questa madre che dovrà aiutare il figlio ad abbandonare la casa e consegnarlo al mondo!

Un abbraccio universale tra terra cielo lo ritroviamo in  Dalle radici al sole… passando dalla luna: i tronchi sembrano danzare la danza del sole e della luna legati, ma ben distinti. Un germoglio affiora, un orizzonte delicato appena tratteggiato, ma ben visibile come a voler dare delle indicazioni. Ella ci dice che è nella radice che risiede il bene e il male e, come tutti noi, da sola dovrà varcare  il cielo tra realtà e simboli insieme a quegli elementi di cui siamo figli e che abbiamo il dovere di custodire. Quanta vita, quante ore vissute insieme e quante speranze pone una madre nei propri virgulti che le crescono accanto.

Forza della natura: sempre fino agli ultimi respiri resta retto ad affrontare le vicissitudini della vita confidando proprio nella natura e quanto rispetto occorre portarle senza prevaricarla!

 Preghiera dell’ulivo amico: quando non riusciamo più a trovare salvezza nell’umanità allora la nostra invocazione e sostegno si rivolge alla forza divina,  affinché l’uomo possa ritrovarela propria umanità.

 

Incontriamo sentimenti e momenti gioiosi e la speranza che la vita ci dona in Per raggiungerti: è consolante sostare accanto a questi ulivi. Perchè? Semplicemente perché è evidente che qui la mano amica dell’uomo ha lasciato il suo segno!

 “Quello che gli ulivi ci dicono”  è una istallazione,un’opera che acquista nuove spazialità, proponendosi in movimento. È un trittico, un parallelepipedo in verticale  pirografato su legno composto da 3 tavole poggiate su un basamento di pietra leccese.  È un unico Ulivo, visto da prospettive diverse che narra dell’amicizia attorno alla quale lo spettatore può girare intorno incontrando l’Abbraccio e il Calore, “perchè è necessario avere qualcuno su cui contare a piene mani”, come afferma la stessa artista.

Alla fine del percorso le opere infondono e sottolineano  aneliti spirituali di Bellezza: il fine e il principio dell’Arte. Così quando l’Arte, nell’intricato mondo incrocia quello della nostra vita, diventa necessariamente Voce pronta a narrarci, attraverso il pirografo condotto abilmente dalla mano dell’artista, di nuove e speranzose alleanze. Confidando che sia di buon auspicio essere consapevoli di  quanto l’arte e la vita si avvolgano in un continuo e inesauribile  srotolare e avviluppare, senza mai lasciarsi. Tenendo sempre fede a quel consapevole pudore che l’Arte come la Stella Cometa indica il cammino ma non stabilisce la meta!”

Oggi l’artista Silvana Bissoli vanta tante personali e collettive organizzate da Enti e istituzioni allestite in prestigiosi  luoghi storici, partecipa a concorsi e manifestazioni pubbliche, organizza laboratori nelle Scuole. Tanti i riconoscimenti e i successi di pubblico e di critica. Opera attivamente nel suo laboratorio “l’ulivo la luna”, a Imola, dove ha le proprie opere in permanenza.

 

*critico d’arte

 

 

GALATINA Chiesa dei Battenti

Orari mostra: tutti i giorni 10:00-13:00/18:00-22:00

Info: 339.7612304 bissosil@tin.it-Fb

 

Gli ulivi nelle pirografie di Silvana Bissoli

Silvana Bissoli

Gli ulivi nelle pirografie di Silvana Bissoli, Chiesa dei Battenti, Galatina 20 giugno-8 luglio

di Paolo Rausa

 

Le pirografie di Silvana Bissoli, una tecnica artistica che imprime con il fuoco,  ritraggono gli ulivi della terra sallentina, la Messapia, ‘tanti mari, porti, e il suo grembo aperto da ogni lato al commercio dei popoli e lei stessa che, come per aiutare gli uomini, si slancia ardentemente verso i mari’. Così scriveva Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia.

Che cosa resta di quella idea e di questa terra nell’immaginario collettivo dei suoi abitanti e dei tanti amanti che da ogni parte del mondo e dell’Italia hanno stabilito un legame che va oltre le apparenze e si nutre di visioni? Quelle stesse che impressionarono i primi uomini che la frequentarono nelle Grotte dei Cervi di Porto Badisco, sulla litoranea a sud di Otranto, accanto alla torre di S. Emiliano, un baluardo che si erge sul promontorio di rocce che guardano a Oriente come per rispondere a ventilate minacce. Quali? Quelle dei turchi o quelle che giungono dal nostro seno?

Dai piani sillettiani di abbattimento degli ulivi che ne hanno viste tante in questa terra, una vera e propria ‘Via Crucis’, ritratta in queste straordinarie pirografie dalla veronese di origine e imolese di adozione e cittadina del mondo e onoraria del Salento,  la viandante messaggera come ama definirsi. I suoi messaggi sono racchiusi nei tronchi contorti, espressione delle storie ambientali che si sono succedute qui, nel corso dei secoli, intrecciando quelle degli uomini, miti testimoni di travagli e di aspirazioni, ‘Voci tra Cielo e Terra’, ben piantati al suolo con radici millenarie che non ci pensano ad assoggettarsi alle macchine distruttrici che li minacciano di eradicazione, un termine astruso che vuol dire annientamento per rispondere colpo su colpo al batterio xilelliano.

Come Cristo gli ulivi hanno la loro verità da raccontare a noi che li ascoltiamo riverenti, anche quando i loro sogni sono trasfusi su tavole di legno incise con il fuoco sacro della passione, che ribadisce il diritto alla vita contro le logiche di morte, dei deserti che vengono chiamati pace.

Una chiesa, la cinquecentesca confraternita dei Battenti a Galatina,   riaperta per l’occasione della mostra, ospiterà dal 20 giugno all’8 luglio la personale di Silvana Bissoli,  30 pirografie che ritraggono la nostra anima circonfusa con quella degli ulivi e la loro con la nostra. Un viaggio sentimentale tra le opere dell’artista, curato dalla critica d’arte Pompea Vergaro.

Durante la serata di inaugurazione e nei giorni successivi si alterneranno letture di poesie e canzoni della nostra tradizione culturale, a seguire la voce di Lucia Minutello e la musica del menestrello P40 il 26 giugno, la presentazione dell’opera poetica di Nico Mauro  ‘La polvere e l’acqua, parole lungo la via della croce’ il 3 luglio. ‘Egli vedeva il Calvario/… morbida stola ai piedi di sua madre divina’.

Con Alda Merini, Poema della Croce, può iniziare questo viaggio all’interno dell’arte di Silvana Bissoli, che racconta storie che sanno di noi.

 

Galatina (Le), Chiesa dei Battenti, Orari mostra: tutti i giorni 10:00-13:00/18:00-22:00, Info: 339.7612304, bissosil@tin.it-Fb.

Invito Galatina  ok 10 giugno 20151

Xylella e ulivi del Salento

uliveti

di Silvana Bissoli

Negli ulivi salentini non si riscontra il batterio ‘Xylella’ nella sua forma genomica fastidiosa. Non solo, il ceppo batterico osservato dall’Accademia dei Georgofili e dai ricercatori dell’Università del Salento, sarebbe asintomatico, appartenente ad una sottospecie, probabilmente di natura endemica, ovvero presente da millenni e assolutamente presenza innocua.

Lo sostiene il Forum Ambiente e Salute del Grande Salento che invita a dire ”basta al mistificatorio terrorismo contro i nostri ulivi” e ribadisce la convinzione che, in realtà, ”non ci sarebbe alcuna emergenza fitosanitaria”.

Rustici, vigorosi e generosi. Gli ulivi di Silvana Bissoli

Con insistenza abbiamo chiesto a Silvana Bissoli di parlarci di lei e delle sue opere, che da anni dedica al simbolo per eccellenza del territorio salentino, lo straordinario, rustico, generoso e vigoroso ulivo. Alquanto schiva nel parlare di sè, ci ha rigirato l’ampia rassegna che da molti anni importanti critici le dedicano. Tra questi ne abbiamo selezionati alcuni, che volentieri riproponiamo in questo spazio, intervallandoli con alcune opere da lei pirografate.

… I soggetti trattati da Silvana Bissoli sono rimasti gli ulivi, tanti e tanti ulivi, non opere ripetitive, ma singolarmente originali sia nel tratto di una “pulizia” ammirevole che nell’incisività del disegno. E’ sbalorditivo come un albero possa assumere una tale varietà di forme, difficile credere che tutto sia affidato al caso e meno che mai ad una interpretazione non veritiera dell’artista…

…. nelle sue opere non si limita all’interpretazione grafica degli ulivi, noto una compenetrazione emotiva che suggerisce vitalità, dinamismo alla solidità del legno tormentato da profonde fratture, da contorsioni che esprimono “dolore”, quegli alberi, nelle rappresentazioni di Silvana danno l’idea di concetti in continuo divenire, espressi in tempi remoti e che, ancora oggi, raccontano instancabili storie sublimi, eventi tenebrosi di un mondo sfuggito nelle brume dei secoli scomparsi anche dalla memoria….

Claudio Alessandri, critico d’arte

Nostalgia

…..E’ la pirografia il veicolo con il quale fa emergere i suoi ulivi.

Il soggetto dominante per il quale l’artista di Imola viene immediatamente

Come un “fenomeno da baraccone”

Come un “fenomeno da baraccone” portato di piazza in piazza per essere ammirato, mentre il suo orgoglio viene “potato” irrimediabilmente

di Silvana Bissoli

…Da tempo ripensavo alle foto inviatemi lo scorso aprile 2011 per invitarmi a visitare “euroflora” di Genova:  “Resterai senza fiato” mi disse un’amica, conoscendo bene il mio amore per gli Ulivi di Puglia. Poverina, era in buona fede e pensava di rendermi un favore, non aveva lontanamente immaginato quale fosse il prezzo del nostro “piacere visivo”. Da infarto la visione di quelle foto in cui il povero “Ulivo gemello” veniva trasportato e collocato nello “zoo di Genova”. Già perchè il primo pensiero che ho avuto all’epoca fu che era stato ridotto a fenomeno da baraccone… Sono stata nel dubbio se riprendere l’argomento, per portare maggiore sensibilizzazione nel cuore delle persone. E’ importante che si comprenda che il nostro piacere piccolo piccolo non vale la vita di un Essere Vivente di 2400, umiliato, seppure ammirato, in tutta la sua chioma e ridotto ad un tronco triste e spoglio. Ho trovato navigando questo articolo di Spigolature salentine che desidero portare all’attenzione degli amici del gruppo per una riflessione.. mi piacerebbe avere la vostra opinione sull’uso di piante (non solo Ulivi) secolari usate come attrazione

La Signora degli Ulivi

di Wilma Vedruccio

Desiderio di Volare, pirografia di Silvana Bissoli

Esile, bionda, sorridente, sempre pronta al dialogo, la Signora degli Ulivi.

Scuri, massicci, silenziosi, gli Ulivi che Ella ama senza misura e riproduce col fuoco su fogli di legno. Elementi di una contraddizione che non spiegano ma confermano il mistero della nascita di un amore che diventa una vera e propria passione. Come ogni storia d’amore che si rispetti.

Mi meraviglia la sua capacità di ascoltare “Quello che gli ulivi ci dicono” con un solo sguardo, il suo incanto intriso di compatimento per ogni piega, contorsione, per ogni piegamento, per ogni spasmo del tronco. E sono mille  i tronchi oggetto del suo sguardo, non oliveto, come per noi, ma individui d’albero con nome proprio.

Mi meraviglia come sappia cogliere lo slancio dei rami da tronchi feriti e veda in essi una dimensione esistenziale che va oltre una volontà vegetale, come sappia gioire per ogni resurrezione d’ulivo, come cerchi il cielo con essi, foglia a sua volta, insieme a una miriade di piccole foglie, carezza di fuoco, segno bruno nella carne di legno di alberi fratelli all’ulivo.

Si posa il suo sguardo su un singolo albero e già l’albero non è più tale, è già figura mitologica che ha impressa nelle rughe una storia, un sopruso, uno scherzo del tempo; agronomi e contadini non hanno più voce, l’ulivo racconta ben altro che una potatura, una malattia o un abbandono di coltivo, l’albero si fa umano e assume caratteristiche da creatura arcaica che giunge a noi dopo

Quello che gli ulivi ci dicono…

di Pompea Vergaro

L’artista Silvana Bissoli dà la parola agli ulivi porgendo l’orecchio a

Quello che gli ulivi ci dicono…

Con la personale Quello che gli ulivi ci dicono… l’artista imolese Silvana Bissoli, nello spazio espositivo lungo le stanze del prestigioso ex Convento di Sant’Anna, a Lecce,  racchiude e chiude, con 26 opere, un percorso per cominciarne uno nuovo, nel suo continuo e inesauribile  pirografare…  per continuare a scoprire e catturare le essenze arcaiche dell’ulivo e vivere pienamente la contemporaneità.

L’artista, ogni volta che giunge nel Salento, ne vive così intensamente i respiri, che abilmente, riesce a condurre lo spettatore… sulle orme di una terra arcaica, generosa, ma esigente, per narrare di viaggi e di soste, di gioie e di dolori, di abbandoni… in un continuo pirografare.

Il pirografo è il suo strumento per eccellenza, è la scrittura col fuoco, una tecnica d’incisione antichissima che giunge dal mediterraneo. Gli ulivi sono i suoi soggetti prediletti, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, altrettanto abitanti del mare nostrum.

Quello che gli ulivi ci dicono… è una ricerca nel percorso della propria esistenza; in realtà Silvana Bissoli va a cercare e a ri-trovare gli ulivi, si inebria dei loro cambiamenti, ma anche delle nuove scoperte, scovando luoghi sconosciuti e poco praticati. Ogni volta che giunge nel Salento, coglie sia i loro silenzi, sia il vento che ora li accarezza, ora li scuote.

E nelle misteriose piane sassose, il mare, non lontano, anche se non sempre del tutto visibile, fa la sua parte, perchè regala spesso e volentieri venti impetuosi con i quali gli ulivi, quasi imperturbabili, hanno imparato a convivere e affrontare, in un continuo annodarsi, piegarsi e rialzarsi.

Ogni volta l’artista, gioiosamente li fotografa per poi affidarsi… all’Arte che si manifesta nella sua piena magnificenza e unicità!

Nella sua ultima produzione questi “millenari” acquistano nuove spazialità, divenendo tridimensionali, quasi … delle installazioni.

Silvana Bissoli di “questi esseri” non può più farne a meno per questo ritorna sempre nel Salento, ci invita a fare una passeggiata ammirandone i tronchi e le folte chiome e, con un profondo atto di generosità, prova a dargli la parola, invitandoci a porgere l’orecchio a… Quello che gli ulivi ci dicono!

 

Preghiera dell’Ulivo Amico

di Silvana Bissoli

Ti guardo Amico mio e in te vedo l’uomo straziato che si accascia a terra, vedo il suo capo rivolto al cielo, le sue braccia tese a congiungere le mani nella preghiera supplice a un Dio che tutto può.

Tu sei urlo alla disperazione inconsolabile, tu sei preghiera che chiede grazia, tu sei angoscia di chi piange per la sua famiglia, rimasta senza un tetto, per quegli oggetti senza valore, eppure così insostituibili, che la terra nel suo sussulto ha inghiottito, insieme al suo lavoro, andato in frantumi.

Dal tuo cuore smembrato, che conosce bene quanto è difficile sopravvivere al dolore, si eleva la tua voce implorante.

Ed ecco la tua essenza, trasformarsi in speranza: ti guardo Amico mio e vedo il raggio di sole che illumina la figura alle tue spalle, presenza di luce che consolerà il tuo cuore…

Oggi più che mai ho tanto bisogno dei miei Ulivi…

ph Donato Santoro

di Silvana Bissoli

Avrei voluto con immensa gioia partecipare a tutti una notizia che attendevo in questi giorni. Una gioia smorzata purtroppo dalle notizie che riguardano il destino di tanti, troppi “Amici” e che mi coinvolgono profondamente. Sono stati questi giorni in cui l’urgenza di fare qualcosa ha preso il sopravvento.  La sensazione sgradevole di subire un grave torto, senza poter fare nulla, mi ha indotto a una frenetica e spasmodica ricerca di notizie, d’informazioni da lanciare al mondo come un grido d’aiuto, sperando ci fosse qualcuno capace e in grado di trovare soluzioni immediate, in una corsa contro il tempo.

Mi sono sempre chiesta chi sia un artista e che ruolo abbia all’interno della società: se colui, che crea dal nulla un oggetto al quale attribuisce e affida un pensiero o chi inventa modi espressivi mai trovati prima, per cui, a volte, poco importa il contenuto; se debba avere il beneplacito della critica o se basti vedere negli occhi del pubblico, sincero trasporto emotivo davanti ad un lavoro.  Qualunque sia la risposta a queste domande, io mi considero un’artigiana dei sentimenti.  Così, bocche spalancate e occhioni sgranati di bimbi incantati di fronte ai patriarchi dalle mille forme fantastiche o il luccichio di una lacrima, nel trasporto di un ricordo che riaffiora dal passato di uomini e donne o i sorrisi compiaciuti di ragazzi, bisognosi di credere che i

La donna che sussurra agli Ulivi

di Silvana Bissoli

Da giorni penso a come presentarmi, a come raccontare un sogno che prende forma, perché, al di là di una semplice autobiografia, c’è molto di più: due vite agli antipodi e un destino comune.

Pensate ad una ragazzina come tante, adolescente, molto amata e piena di sogni, ma con le ali legate, strette dentro una splendida gabbia, condivisa con 3.500 anime.

Pensate a come, riuscita a liberarsi con il coraggio e l’audacia propri di ogni giovane vita che corre incontro al mondo spalancando le braccia, si spaventi della sua vastità e ne resti disorientata.

Pensate a quale emozione quando, determinata a trovare la propria strada, superando mille dubbi e paure, divenuta maggiormente consapevole del proprio cammino, si trovi immersa a vivere l’avventura più intima e personale della sua vita. Un’avventura talmente grande che neppure nei suoi sogni più arditi e fantastici avrebbe potuto concepire. A ogni volo, a ogni caduta, a ogni ferita rimarginata, l’adolescente cresce e si forma, prendendo sempre più coscienza di come tutto fosse stato già scritto nel meraviglioso libro della vita, che racconta la sua storia e si rende conto così che volti, paesi e figure, tutto doveva ricondurla verso quell’approdo, dove il fato l’aveva portata molti anni prima e lì, finalmente, ricongiungersi ai suoi sogni.

Ed ecco che ora tutto ha un senso: quell’incontro magico dei suoi vent’anni, quel richiamo forte e insistente, quegli eventi, solo apparentemente casuali, tutto la riconduceva in quel lembo di terra, tanto distante dalle sue radici, eppure così intimamente radicato.  Un percorso lungo e tortuoso, come difficili sono state le risposte da trovare in quel turbinio interiore che si agitava. E l’elemento in grado di eliminare le distanze e dare tutte le risposte, in una comunione di sentimenti e di azioni, che accompagnano i suoi giorni è lui: l’Ulivo.

Silvana Bissoli con i bambini di una scuola materna di Martano

E così, da dieci anni, le pagine della sua vita si riempiono di storie narrate con e attraverso le forme dell’albero che più di ogni altro rappresenta tutto: dal sentimento alla sostanza, dalla forza alla fragilità, dalla pace alla lotta, dalla gioia al dolore, dalla vita alla morte, tutto è contenuto nella sua simbologia e nella sua materiale essenza…

Una giornalista un giorno la definì “la donna che sussurra agli Ulivi”: è difficile spiegare le pulsioni che creano un legame tanto profondo. Gli Ulivi si donano generosamente e si lasciano docilmente trasformare e interpretare, incisi a fuoco con un segno indelebile che penetra la tavola di legno, un segno che sarà tradotto in sentimenti ed emozioni, quando, chi sensibile e attento con l’occhio del cuore, sentirà il suo respiro, perché è in quel l’istante che “l’Ulivo sussurra agli uomini” e, nella condivisione, consegna la propria testimonianza.

… e la storia continua…

Silvana Bissoli nel primo giorno di laboratorio in una scuola di Otranto

SILVANA BISSOLI PIROGRAFISTA

Nata a Sanguinetto (VR), vivo a Imola (BO), dove lavoro nel mio laboratorio d’arte “L’Ulivo ela Luna” sito in via Carradori,11.

Laureata in Scienze Politiche, giungo all’arte in maniera assolutamente autodidatta, per rispondere ad una spinta interiore, per assecondare un bisogno di esternare ciò che sento, lasciando che i miei lavori parlino per me.

L’incontro con l’artista pugliese Giorgio Fersini, mio maestro di pirografia, è stato determinante per la mia crescita artistica personale, incoraggiandomi ad esporre in pubblico.

La mia espressione artistica ha eletto l’albero dell’ulivo unico soggetto dei miei lavori, trattando questo autentico monumento della natura con la tecnica particolarissima della pirografia, svelandone lo spirito che si contorce ed aggroviglia in un movimento plastico che tende al cielo. All’Ulivo, quasi sempre reale, do voce e così esso diventa per me simbolo, parola, strumento di pensiero. Imparare a leggere tra le pieghe dei tronchi secolari un vissuto, un ammonimento, un incoraggiamento e soprattutto il coraggio di vivere che il tempo non ha mai scalfito: questa la mia ambizione, perché èla Natura, la vera maestra di vita.

Espongo in permanenza presso il mio studio “L’Ulivo ela Luna” e dal2003 inmostre personali e collettive.

Partecipo a concorsi, manifestazioni pubbliche e organizzo laboratori presso scuole e ovunque io sia invitata, perché ritengo indispensabile comunicare in modo personale e diretto, incominciando proprio dai bambini, attenti e curiosi, attratti dal mio lavoro, sia perché la tecnica è sconosciuta, sia per comprendere la ragione della mia ripetitiva rappresentazione.

Infine sono socia dell’Associazione “Musica in Musica” e più specificatamente del progetto “La Placedes Artistes”, che oltre a fare spettacolo, ha come obiettivo proprio quello di portare “l’arte in piazza” e, con una formula gioiosa, sensibilizzare ad ogni forma artistica.

 

 

 

 

 

Per informazioni

L’Ulivo ela Luna

di  Silvana Bissoli

Via Carradori, 11

40026 IMOLA (BOLOGNA) ITALY

Cell. 3397612304

Website: www.lulivoelaluna.com

e-mail: bissosil1@virgilio.it

Per ulteriori informazioni

www.lulivoelaluna.com

http://facebook.com/silvana.bissoli

Gli ulivi di Silvana Bissoli

 

di Paolo Vincenti

 

Non è certo la prima né sarà l’ultima, in questa terra di confine, ad essere catturata dalla bellezza del paesaggio del  nostro Salento e volerne fare poesia. Silvana Bissoli ha vissuto sulla propria pelle, al pari di tanti forestieri incantati da questa nostra terra iapigia – magna mater– messapica , greca,  salentina, quel dolce incantesimo simile a richiamo di sirena che esercitano i nostri millenari ulivi, il mare e il cielo,  e che si traduce in una specie di mal d’africa che in altre occasioni abbiamo definito “salentitudine”.

Non è la prima artista, Silvana Bissoli, ad essersi innamorata delle nostre strette carrarecce, dei muretti a secco e dell’architettura mediterranea della nostra terra di mezzo, delle torri colombaie e dei campanili svettanti , dei menhir, dei dolmen e  dei mascheroni apotropaici che occhieggiano da portali bugnati o da archi e mensole dei nostri palazzi nobiliari, fino ad esserne affatturata e, proprio come sortilegio di strega, a non volere più ritornare indietro. E quando proprio sia costretta a ritornare a casa, dove famiglia e lavoro la richiamano, a non vedere l’ora di potere tornare, qui al sud del sud,  poiché troppo forte, nelle brume emiliane, lo struggimento del nòstos, il “mal di Salento” che affascina e avvince e inchioda.

Ha preso ad oggetto delle proprie realizzazioni gli ulivi, le antiche sentinelle del nostro paesaggio, quegli alberi che più di tutti gli altri connotano le nostre campagne fino a diventare emblema, simbolo della nostra millenaria cultura. Quell’ulivo che la mitologia vuole sia stato inventato dalla Dea Athena come dono per il suo popolo, in una contesa con il Dio Nettuno, il quale invece donò il cavallo. Leggenda dice che l’ulivo venne ritenuto dono più utile dalla città di

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