Libri| Pagine d’oro e d’argento. Studi in ricordo di Sergio Torsello

 

PREFAZIONE

di Mario Spedicato

 

Affascinante, ricca e variegata è stata la vicenda intellettuale di Sergio Torsello.

Raffinato cultore di storia locale con una spiccata vocazione civile, ha privato troppo presto la comunità degli studiosi e degli appassionati di storia delle sue approfondite ricerche e della sua visione di cultura come strumento di emancipazione e di progresso per la società.

Questa iniziativa scientifico-editoriale rappresenta l’omaggio che la Storia Patria di Lecce, da me presieduta, e l’Amministrazione Comunale di Alessano intendono tributare alla memoria di uno dei protagonisti del panorama culturale salentino. Il volume raccoglie contributi riconducibili a una pluralità di indirizzi di ricerca coerente con la peculiarità del suo profilo versatile e teso a uno scandaglio fine e minuzioso nel mare magnum degli studi storici. Sorprende ancora scoprire le innumerevoli strade della conoscenza che egli ha esplorato, i pregiati testi che ha riportato alla luce, la fertile letteratura che prodotto. È un lavoro che merita di continuare a trovare prosecuzione anche al di là dei confini salentini.

Personalmente, devo al compianto Antonio Caloro la conoscenza di Sergio. Mi fu presentato in occasione della presentazione di un volume su Alessano, tenuta nel palazzo Legari nel lontano 1999. Da allora è nato un sodalizio che ha elaborato e prodotto una serie di volumi attraverso i quali si è consolidata un’amicizia che è durata fino alla loro morte, ma che invero continua ancora sul piano della memoria e della gratitudine.

La passione per il passato della propria cittadina accomuna le biografie di Caloro e Torsello, insieme al solerte impegno per la ricerca delle fonti, all’elegante gusto per l’erudizione e al premuroso assillo per la ricostruzione bibliografica.

Tutto ciò entra a far parte di un approccio e di un metodo che Torsello rivela anche in altri temi a lui congeniali che ha saputo declinare con il medesimo rigore, per esempio quelli del tarantismo e della tradizione etnografica salentina, come emerge chiaramente dal profilo bio-bibliografico tracciato da Manuel De Carli e Paolo Vincenti.

Il suo nome è indissolubilmente legato alle attività di consulente scientifico dell’Istituto “Diego Carpitella” e di direttore artistico del festival itinerante “La Notte della Taranta”: esperienze intense che lo hanno segnato intellettualmente, ma anche fisicamente, fiaccandolo soprattutto nei mesi estivi particolarmente pesanti per gli appuntamenti programmati, dovendo conciliare con la consueta dedizione il lavoro quotidiano di responsabile del settore culturale del Comune di Alessano e quello, ancora più gravoso, di organizzatore dell’evento musicale di fine agosto, preceduto e accompagnato da workshop, attività editoriali, divulgazione del repertorio etnografico e altri impegni legati alla ricerca di settore e alla formazione.

Dobbiamo alla sua attiva collaborazione se in questi ultimi anni la storia di Alessano e del Salento si è potuta arricchire di ricerche inedite. Devo anche a Sergio se sono riuscito a omaggiare ancora in vita Antonio Caloro con un volume di studi in suo onore che raccoglie una serie di saggi di storia e di cultura salentina, senza trascurare la comunità alessanese.

Sergio, data la giovane età, meritava altre chances per dimostrare e confermare le sue enormi potenzialità di studio, testimoniate in alcuni spunti presenti in questo volume, che vuole essere un doveroso riconoscimento per quello che ha fatto: esso mira a ravvivare e a perpetuarne la memoria e fornisce agli studiosi e agli appassionati un’ulteriore chiave di lettura utile ad approfondire temi sempre nuovi che un’opera aperta come la sua riesce a disvelare.

            

INDICE

11 Presentazione

Francesca Torsello

 

13 Prefazione

Mario Spedicato

 

15 Sergio Torsello (1965-2015). Note bio-bibliografiche

Manuel De Carli, Paolo Vincenti

 

UN INTELLETTUALE TRA CULTURA POPOLARE E MICROSTORIA

27 Il contributo di Sergio Torsello alla renaissance salentina del primo quindicennio del 2000

Francesco Attanasi

 

43 In ricordo di un caro amico: Sergio Torsello

Francesco Accogli

 

51 Di Sergio Torsello, del suo amore per la cultura popolare

Maurizio Nocera

 

55 Una conversazione con Sergio Torsello sull’uso pubblico della cultura popolare

Vincenzo Santoro

 

68 Ricordo di Sergio Torsello e del suo impegno per la cultura alessanese

Raimondo Massaro

 

73 Maria Brandon Albini e Ugo Baglivo nelle pagine di Sergio Torsello

Maria Antonietta Bondanese

 

78 Sergio Torsello: la memoria che resta

Cristina Martinelli

 

86 La collaborazione di Sergio Torsello con la rivista «Annu Novu Salve Vecchiu»

Paolo Vincenti

 

CULTURA E SOCIETÀ IN TERRA D’OTRANTO

95 Ossequi e scambi librari tra Napoli e Terra d’Otranto. Le lettere inedite di Pietro Napoli Signorelli a Giacinto D’Elia

Andrea Torsello

 

103 Umanesimo e filosofia in Terra d’Otranto. A proposito di alcune lettere di Quinto Mario Corrado

Luana Rizzo

 

113 Gerhard Cerull, pittore a Finibusterrae, terra delle piante incantate

Antonio Lupo

 

121 Appunti e segnalazioni sul cognome “Torsello”

Antonio Ippazio Piscopello

 

126 Alessano al tempo degli Angioini

Francesco De Paola

 

139 Da caput conteale a periferia urbana. Alessano nella prima Età moderna

Mario Spedicato

 

148 L’alessanese mons. Francesco Antonio Duca vescovo di Castro, in due atti notarili inediti del 1795

Filippo Giacomo Cerfeda

 

SCIENZE, MUSICA E TARANTISMO

171 Elementi di demonologia nelle opere di Giovan Battista Della Porta e Giulio Cesare Vanini

Donato Verardi

 

180 “Andiamo errati, andiamo errati”. Sabatino de Ursis e la Questione dei riti cinesi nel nome di Dio (1610-1639)

Francesco Frisullo, Paolo Vincenti

 

199 Dissertazioni mediche sul ballo di san Vito, 1675-1875: una proposta di lettura

Alessandro Arcangeli

 

212 Fra Storia e Antropologia. Alcune osservazioni sugli illuministi e sui giacobini davanti al mondo magico

Giuseppe Caramuscio

 

220 Per un aggiornamento della bibliografia di Cosimo De Giorgi

Ennio De Simone

 

243 Identity flows. Fotografia, identità, narrazioni della contemporaneità

Maria Chiara Spagnolo, Luigi Spedicato

 

256 Moduli ritmico-melodici nella trasmissione orale del metro salentino tradizionale

Antonio Romano

 

269 Barbieri-musicisti nell’Italia del Quattro e Cinquecento

Camilla Cavicchi

 

282 Banchetti musicali

Maria Antonietta Epifani

 

303 “Viva viva eternamente”. Quattro villanesche ‘salentine’ per la vittoria sui turchi

Luisa Cosi

 

325 Gli strumenti musicali del tarantismo nella trattatistica gesuita d’età barocca

Daniela Rota

 

337 Wolferd Senguerd (1646-1724), la storia naturale e la specificità pugliese del tarantismo

Manuel De Carli

 

351 Seguendo le tracce del tarantismo spagnolo: casi medici di tarantismo nel XIX secolo

Pilar Leon Sanz

 

374 Nancy, Dora e lo sguardo isterico

Gabriele Mina

 

380 Animali fantastici (e dove trovarne)

Eugenio Imbriani

 

390 Tarantismo en Aragón. La Jota: la otra Tarantela

Manuela Adamo

locandina 7 settembre 2020

Libri| Pagine d’oro e d’argento. Studi in ricordo di Sergio Torsello

Poche settimane fa, ha trovato approdo editoriale, Pagine d’oro e d’argento. Studi in ricordo di Sergio Torsello, a cura di Manuel De Carli e Paolo Vincenti, Calimera, Kurumuny Edizioni, 2020. Il prezioso volume, voluto dalla Società Storia Patria Sezione Lecce, è il frutto di un lungo lavoro da parte dei curatori De Carli e Vincenti, che hanno coinvolto ben 32 autori, provenienti da ambiti diversi, accademici e non accademici, ciascuno dei quali contribuisce nel proprio campo di ricerca ad approfondire uno dei tanti aspetti del sapere in cui si è esplicata la variegata carriera intellettuale di Sergio Torsello (1965-2015), giornalista, letterato, esperto di antropologia culturale e ricercatore attento e scrupoloso, mosso da insaziabile sete di conoscenza. Questa iniziativa scientifico-editoriale, patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Alessano, intende tributare un doveroso riconoscimento alla sua incancellabile memoria.

Il volume sarà presentato la sera del 28 settembre 2020, presso Palazzo Legari ad Alessano, alle ore 19.00, alla presenza dei curatori Manuel De Carli e Paolo Vincenti. Dopo i Saluti della Sindaca di Alessano, Francesca Torsello, del giovane ricercatore Andrea Torsello, in rappresentanza della famiglia di Sergio, e di Mario Spedicato, Presidente della Società di Storia Patria di Lecce, prenderà la parola Federico Imperato, dell’Università degli Studi di Bari, che relazionerà sul libro.

 

locandina 7 settembre 2020

Osservazioni sul tarantismo di Puglia

di Paolo Vincenti

“Le Puglie per la posizione ed i rapporti topografici e per la natura del suolo, offrono condizioni interamente proprie, che meritano di essere rilevate. Al Nord un’immensa pianura, nuda di alberi, intersecata da paludosi torrenti nel verno, ed in està fessa in larghi crepacci; nel mezzo sonvi umili colline di una pietra bianca, rossiccia o giallognola, coverte da leggero strato di terra […]; al sud infine seguono le stesse colline, con un pendìo poco rilevante, che per tutto offrono scoverte pietraje o gessaje […]. Quest’ultima parte che forma la Terra D’Otranto, sulla quale Idomeneo e Pirro, le squadre di Augusto e quelle dei Crociati, la baronale potenza e le incursioni dei Saraceni, han lasciate orme incancellabili di gloria e di sventura, ed in cui Taranto, Brindisi e altre città sono ancora per ricordarci quello che fummo; merita più di ogni altra di essere conosciuta. A guisa di promontorio essa si inoltra fra le onde cupamente azzurre di un doppio mare: priva di fiumi e di fonti, colle spiagge contaminate per lungo tratto da impuri ristagni, soggetta a libere e variabilissime correnti atmosferiche che si alternano ora dallo stretto che la divide dall’antica Grecia, ed or dal golfo cui dà Taranto il nome, e ch’è dominato dalle montagne Bruzzi e Lucane, dalle quali irreligiosi torrenti cadono ad interrare gli avanzi di Metaponto, di Sibari e di Eraclea.”

Questa descrizione (un po’ surreale) della nostra regione è opera di un viaggiatore dell’Ottocento, il napoletano Salvatore De Renzi, e costituisce la parte introduttiva della sua opera “Osservazioni sul tarantismo di Puglia- Prolusione accademica recitata nell’ordinaria seduta del 28 luglio 1832 dell’Accademia medico-chirurgica napoletana dal dott. Salvatore De Renzi, socio della medesima” .

Questo saggio viene ora ripubblicato, a cura di Sergio Torsello, dalla casa editrice Kurumuny (2012).

Conosciamo Sergio Torsello come uno studioso attento delle complesse problematiche legate all’antropologia culturale salentina ed in particolare di quel vasto fenomeno che è il tarantismo, del quale si è occupato in numerosissimi saggi e articoli di cui pare arduo dare un sia pur vago cenno di elenco. Giornalista pubblicista, Torsello è parimenti conosciuto per essere consulente scientifico dell’ “Istituto Diego Carpitella” e direttore artistico della “Notte della Taranta” di Melpignano.

Sappiamo bene che l’Ottocento fu un secolo in cui fiorì una enorme messe di studi, soprattutto di carattere medico-scientifico, sul tarantismo pugliese. Ed in questa sezione del sapere rientra il saggio di De Renzi il quale, nella sua dotta dissertazione, descrive il fenomeno dal punto di vista della sua sintomatologia, della diagnosi e della terapia, grazie alle nozioni ricevute da alcuni informatori locali.

Nella sua dettagliata Introduzione, Sergio Torsello, spiega che quella della letteratura medica sul tarantismo è una branca della disciplina molto importante, come confermano le ricognizioni effettuate da Angelo Turchini (nel suo libro “Morso, Morbo, Morte. La tarantola tra terapia medica e cultura popolare”, edito da Angeli nel 1987) e più recentemente da Gino L.Di Mitri ( in “Storia biomedica sul tarantismo nel XVIII secolo”, edito da Olschki nel 2006).

In particolare, nell’Ottocento, il dibattito sul tarantismo vede coinvolti molti medici e scienziati, come Antonio Pitaro, e poi Dimitry, Ferramosca, Costa, Vergari, Carusi, De Martino, Panceri, Cantani, Campelli, De Masi, Carrieri, per citare solo gli studiosi italiani che danno il proprio contributo alla bibliografia medica sul tarntismo. Ad essi si aggiunge l’opera di De Renzi, medico, patologo e storico della medicina, fondatore del giornale scientifico “Il Filiatre Sebezio”, grande erudito e viaggiatore. Il suo interesse per il tarantismo, che si inquadra in una generale riscoperta del fenomeno avvenuta in quegli anni nell’ambiente scientifico accademico napoletano, del quale il medico era esponente di spicco, ci ha portato questo saggio, che è sicuramente un originale contributo rientrante nel clima positivista che animava la cultura italiana in quel periodo. Per maggiore completezza, alla fine del libro, Torsello riporta una interessante bibliografia delle opere pubblicate sull’argomento dal 1800 al 1898.

 

La Strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto

a cura di Stefano Donno e Luciano Pagano

Esce per Kurumuny Edizioni “Corimondo – La Strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto”. Con interventi di Luigi Chiriatti, Sergio Torsello, Michele Costa e Daniele Durante.

Riallacciare e ricostruire i fili di una memoria spezzata e umiliata anche solo limitatamente ai canti, racconti, biografie: un compito arduo e difficile da portare a termine. I protagonisti e i depositari di questa memoria erano restii al ricordo.
La sola idea del ricordare modalità di vita, usi, costumi richiedeva un notevole sforzo di pazienza sia da parte loro che dei ricercatori.
Andare in giro per i paesi a “ricercare e cercare” coloro che ricordavano, i grandi ‘alberi’ di cultura e di canto, richiedeva pazienza, calma e amore profondo per la conoscenza della memoria orale e delle storie delle nostre comunità.
In questo contesto Corigliano d’Otranto non costituiva sicuramente un’eccezione.

Questo contributo, che ci riporta al periodo aureo dell’indagine sul campo e della documentazione dei repertori tradizionali, è anche un lavoro che rende omaggio alle persone vive, agli ultimi epigoni di una civiltà linguistica, ai custodi delle modalità performative, delle tecniche strumentali e vocali, della memoria sonora (e non solo) della comunità di appartenenza.
Persone che normalmente non assurgono a protagonisti della ricerca etnomusicologica, relegati spesso nel ruolo di informatori o in quello ancora più angusto di depositari delle “sacre tavole” della tradizione.
Anche da questo punto di vista Corimondo suggerisce diverse chiavi di lettura: la tradizione non è un’entità immutabile nel tempo e nello spazio e le culture tradizionali sono sottoposte agli influssi più diversi con cui devono confrontarsi in un’incessante attività di mediazione, rielaborazione, patteggiamento. Protagonisti di questo lavoro di lunga durata della memoria sono i musicisti tradizionali, in questo caso i fratelli Serra, Luigi Costa, Giovanni Avantaggiato, per citarne solo alcuni.
In tale contesto, allora, lo studioso diventa un’insostituibile figura di mediazione culturale perché – lo ribadiva qualche tempo fa Antonello Ricci – «registrare le musiche orali non è un’operazione qualunque. Realizzare dischi a partire da queste fonti sonore è una importante forma di mediazione sociale e culturale che consente di mettere le musiche e i musicisti delle comunità locali in un circuito di ampia circolazione. Consente cioè la conoscenza, la fruizione, il riuso del patrimonio etnico musicale».

Ma c’è di più: un disco di musiche tradizionali rappresenta per le comunità locali «una forma di rafforzamento identitario, di ratificazione culturale, di autorappresentazione». Chiriatti, insomma, ha il merito di aver fissato, a suo tempo, su un supporto durevole queste memorie immateriali, volatili, intangibili che ora vengono restituite alla comunità di appartenenza. Come un “mucchietto di gemme” preziose. Che condensano in pochi tratti essenziali l’identità culturale di un territorio. Un patrimonio incommensurabile, da custodire e valorizzare.

Il CD contiene un’antologia di 19 canti di cui 10 descrittivi, 4 balli, 3 canti di questua, 1 narrativo e 6 recitati raccolti in un’unica traccia.

Il Cd “Corimondo – La Strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto” è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS – PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV”.

Controcanto ad Alessano

epigrafe nel centro storico di Alessano

di Paolo Vincenti

Al “canto” della paludata e un po’ sterile editoria culturale e storica salentina, Alessano risponde con il “Controcanto” di una agile ma preziosa rivista, fondata e diretta da un gruppo di giovani intellettuali del paese di San Trifone. Della serie “siamo piccoli ma cresceremo”. “Controcanto –  Rivista Culturale del Salento”, nasce con alcuni numeri O nel 2004, con limitatissima foliazione ed ancor più esigue risorse finanziarie. Ma l’audacia e le penne di Raimondo Massaro, Patrizia  Morciano, Antonio Ippazio Piscopello, Alfredo Massaro, Antonio Marzo e Francesco Primiceri portano la rivista a diventare un piccolo punto di riferimento per appassionati e studiosi di storia alessanese e del Capo di Leuca.

Al primigenio gruppo di lavoro si unisce Sergio Torsello, che firma la rivista come Direttore Responsabile, e dà un apporto notevole, grazie alla sua vastissima conoscenza storica e antropologica,  che distilla in brevi ma intensi saggi che appaiono di volta in volta sulle pagine di Controcanto. Anche Antonio Caloro, decano degli studiosi alessanesi,  benedice la rivista e la nobilita con il suo contributo. La rivista nei suoi numeri si occupa del culto di San Trifone, protettore di Alessano (Raimondo Massaro), della storia messapica della frazione Montesardo ( ancora Raimondo Massaro),  di Placido Boffelli, fra i più noti architetti scultori pugliesi del XVII secolo  (Antonio Marzo), dell’antico casale di Provigliano (Alfredo Massaro), di Piero Panesi, pittore alessanese scomparso nel 1990, (A.M.Marzo e Patrizia Morciano), della signoria dei Gonzaga su Alessano nel Cinquecento ( Raimondo Massaro), degli Alessanesi di Anders,vale a dire un contingente di soldati polacchi che, durante la seconda guerra mondiale, fecero stanza ad Alessano, cui Antonio Caloro ha recentemente dedicato un libro ( “Gli Alessanesi di Anders. Un liceo-ginnasio polacco in Alessano. 1945-1946”, Gino Bleve Editore 2006),  con un dibattito, sulle pagine di Controcanto, fra Mario Quaranta e lo stesso Caloro.

Scorrendo i vari numeri della rivista, Antonio Piscopello si occupa di molti alessanesi illustri, come Antonio Amoroso, tra i primi maestri delle scuole pubbliche di Alessano nel XIX secolo, del partigiano Negro Arturo Rosario (1917-1948), di Francesco Antonio Duca, ultimo vescovo di Castro del Settecento, delle Società Segrete nella Alessano del XIX secolo, e della “Nobile Accademia di Santa Teodora Imperatrice”.

Sergio Torsello si occupa della letteratura sul tarantismo, con interviste ad Antonio Prete e a Donato Valli, e traccia un profilo biografico di Davide Monaco, sacerdote e letterato alessanese (1863-1916), mentre Daniela Colaci si  occupa del Catasto Onciario di Alessano (1742-1743).

Una rivista “in progress”? Certamente, una rivista in movimento che, distribuita in fotocopie in tutta Alessano, accende il dibattito, vuole scuotere le coscienze e  ricordare il passato glorioso di una cittadina ricca di storia, arte e cultura, come Alessano.

Libri/ I colori dell’Iride

FRANCESCO ACCOGLI E LE EDIZIONI DELL’IRIDE

di Paolo Vincenti

      Rosso è il colore della storia, della politica, delle tradizioni popolari, della religione;  arancio è il colore della letteratura, delle biografie, degli epistolari; giallo è il colore delle donne, dei giovani, dello sport, dei fumetti; verde è il colore dell’ambiente, del turismo, del folklore; azzurro, infine, è il colore delle belle arti come la pittura, la scultura, l’architettura, la fotografia, l’archeologia, l’urbanistica. Sette sono le collane editoriali della tricasina casa editrice Dell’Iride, come sette sono i colori che compongono l’arcobaleno, al quale il fondatore della casa editrice si è ispirato per dare un nome alla sua azienda, o per meglio dire, al suo laboratorio culturale. Le Edizioni Dell’Iride nascono a Tricase nel 1999, da un’idea di Francesco Accogli, affermato studioso tricasino e Direttore della Biblioteca Comunale,  il quale, senza esitazioni, da una vita si spende per la crescita culturale salentina. Titolare della casa editrice è la signora Maria Donata Amodio, gentil consorte dell’Accogli,  e lo scopo della nascita delle Edizioni Dell’Iride, come si legge in una nota di presentazione, “è quello di dare voce agli storici, ai poeti e ai narratori, agli intellettuali in genere, del territorio del Sud Salento e del Capo di Leuca”.

Innegabilmente, determinante  nelle linee programmatiche (o nella mission, come si dice, con un orribile tecnicismo-barbarismo, nel linguaggio economico-aziendale) è il fattore geografico, per una casa editrice che ha sede a Tricase, centro ideale e punto di riferimento per tutto il Capo di Leuca (o Finibusterrae, per compensare, con la bellezza di questo termine classico, la

Libri/ VIAGGIO NEL SALENTO di Maria Brandon Albini

a cura di Stefano Donno

Maria Brandon Albini, una delle protagoniste di maggior rilievo della
letteratura meridionalista del secondo dopoguerra, ci racconta il suo
“Viaggio” nel Salento con una scrittura dall’andamento leggero e
brioso, tanto che si ha quasi l’impressione di leggere degli appunti,
delle notazioni di viaggio prese giorno per giorno.
L’autrice s’immerge in un universo composito dove convivono antiche
credenze e istanze della contemporaneità, dove le leggende
s’incrociano con storie di santi e il mondo magico e rituale della
cultura contadina non è in contraddizione con il sindacalismo e le
leggi di difesa operaia.
L’Albini si sofferma sulla condizione delle donne nel Sud, registra il
persistere di tradizioni popolari che sopravvivono agli assalti della
modernità, la pratica della lamentazione funebre, la lingua grika e il
tarantismo, pagine queste ultime di estremo interesse da un punto di

La Fondazione Terra d'Otranto, senza fini di lucro, si è costituita il 4 aprile 2011, ottenendo il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Puglia - con relativa iscrizione al Registro delle Persone Giuridiche, al n° 330 - in data 15 marzo 2012 ai sensi dell'art. 4 del DPR 10 febbraio 2000, n° 361.

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