Studiosi a convegno per presentare l’ultimo libro sulla Cattedrale di Nardò

Locandina

di Marcello Gaballo

Verrà presentato domenica 5 ottobre 2014, alle ore 19.30 presso la Cattedrale di Nardò, l’ultima fatica sul sesto centenario della Cattedrale di Nardò,dal titolo Neritinae Sedis. Atti del convegno di studio in occasione del VI centenario  della Cattedrale (31 maggio-1 giugno 2013).

Il volume, edito dalla Diocesi di Nardò-Gallipoli con Mario Congedo Editore, è inserito nella Collana dei Quaderni degli Archivi Diocesani di Nardò-Gallipoli, con il n° 7,  ed è stato curato da Giuliano Santantonio e Mario Spedicato.

L’opera, presentata ai lettori dal vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, Mons. Fernando Filograna, offre al lettore un dignitoso e completo excursus storico sulla Cattedrale neritina, grazie al contributo di docenti, studiosi e ricercatori di varia provenienza ed estrazione, molti dei quali ben noti nel panorama della storiografia salentina e pugliese.

320 pagine in cui si analizzato le diverse fasi storiche, a partire dai monaci benedettini, con approfonditi studi delle fonti documentarie, tra le quali la Bolla dell’11 gennaio 1413, oltre a numerosi contributi che spaziano in diversi campi del sapere e comunque attinenti l’Ecclesia Mater neritina, assurta a chiesa regia con decreto del 12 ottobre 1803, poi dichiarata monumento nazionale il 20 agosto 1879, ed infine elevata dalla Santa Sede a dignità di Basilica minore il 2 giugno 1980.

Il volume apre con i saluti del Presidente della Provincia Antonio Gabellone, del Sindaco di Nardò Marcello Risi, facendo seguito un corposo Incipit del parroco    Giuliano Santantonio, che è stato anche curatore. Mario Spedicato, dell’Università del Salento e co-curatore, offre la Prefazione.

Questi i saggi, nell’ordine:

Benedetto Vetere, La Cattedra vescovile e le Bolle di Clemente VII e Giovanni XXIII.

Rosario Jurlaro, La presunta bolla di papa Paolo I dell’anno 761 nel giudizio di Annibale De Leo e la dipendenza della Chiesa di Nardò da quella metropolita di Brindisi.

Pietro De Leo, Nardò da abbazia a diocesi: una tortuosa procedura con vescovi paesani e forestieri tra XIV e XV secolo.

Giancarlo Vallone, Biografia in breve di Stefano Agricoli e non Pendinelli.

Vittorio Zacchino, A Nardò e diocesi prima e dopo Antonio Galateo.

Pasquale Corsi, Comunità ellenofone di Terra d’Otranto: un sondaggio tra le testimonianze d’archivio.

André Jacob, Nardò e Gallipoli tra greci e latini.

Anna Gaspari, Greci e francescani nel Salento tardomedievale e rinascimentale (con particolare riferimento alla diocesi di Nardò).

Roberta Durante, La Cripta di S. Antonio Abate nell’agro di Nardò.

Maria Domenica Muci, Il copista Giovanni di Nardò e la tradizione dei «Tria Syntagmata» di Nicola Nettario di Casole.

Patrizia Durante, Gaudeat ecclesia. Tradizione musicale francescana in diocesi di Nardò tra Medioevo ed Età Moderna.

Paolo Agostino Vetrugno, “Classicità e classicismo” nella scultura cinquecentesca neretina.

Francesco Danieli, Catechesi tridentine a Nardò nella pittura di Donato Antonio D’Orlando.

Donato Giancarlo De Pascalis, La Cattedrale nel tessuto urbano di Nardò: orientamento, modelli e confronti.

Giovanni Giangreco, Il futuro della Cattedrale di Nardò. La conservazione della fabbrica: manutenzione o restauro?

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Cinque francobolli per ricordare il sesto centenario della Cattedrale di Nardò e della civitas Neritonensis

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Il 7 novembre 2013 cinque preziosi affreschi riportati  nella serie dedicata all’Ecclesia Mater dalle Poste Vaticane sottolineano la fede, la storia e l’arte del vetusto monumento pugliese

 

di Marcello Gaballo

Per la prima volta nella storia la filatelia dello Stato della Città del Vaticano si occupa del massimo monumento religioso della diocesi di Nardò (ora Nardò-Gallipoli) e lo fa il 7 novembre 2013 tramite l’emissione filatelica di ben cinque valori, utili a ricordare il sesto centenario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale, con l’insediamento del vescovo Giovanni De Epiphanis (1355-1425), e contestualmente dell’elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.

L’anniversario è stato solennemente celebrato l’11 gennaio 2013, data in cui fu emessa  la relativa bolla dal pontefice Giovanni XXIII nell’anno 1413, documento che si conserva in originale presso l’Archivio Storico della Diocesi e dal quale è stato tratto il motto “Ecclesiam in Cathedralem, Terram in Civitatem Neritonensem” riportato sui valori bollati.

I francobolli nascono dalla proposta di Marcello Gaballo, presidente della Fondazione Terra d’Otranto, che oltre due anni fa presentò al direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi don Giulano Santantonio e al Vescovo Mons. Domenico Caliandro (oggi Arcivescovo di Brindisi), quindi alla Commissione di Arte Sacra della Diocesi, la proposta, poi felicemente accolta e fatta propria dall’Ufficio filatelico della Città del Vaticano.

I bozzetti furono realizzati da Sandro Montinaro, su foto di Raffaele Puce. In pochi centimetri il grafico di Carpignano Salentino, autore anche del logo ufficiale, ha riassunto le preziose testimonianze di arte, storia e fede dell’edificio religioso, limitate a cinque particolari di preziosi affreschi del XIII-XV secolo, tra i più  antichi, significativi e leggibili che decorano le pareti e le colonne del massimo tempio cittadino.

Grazie alla professionalità e alla cortesia del Dott. Olivieri e della Dott.ssa Marica Fabris, dell’Ufficio Filatelico e Numismatico del Vaticano, finalmente la Diocesi col suo pastore Mons. Fernando Filograna potrà annoverare tra le sue importanti iniziative anche questa singolare e preziosa occasione, utile per trarre dalla memoria storica elementi sicuri per un rilancio del desiderio di futuro, sia sul piano sociale che su quello pastorale.

Copia di francobollo 0,05

Il valore di 0,05 € riporta un particolare dell’affresco di Sant’Agostino (m. 2,50×0,88), nella navata destra, sul secondo pilastro.

Il santo indossa mitra, guanti e un prezioso mantello, finemente decorato con motivi geometrici, fermato da una fibbia rotonda sul petto e sovrapposto alla tunica monastica, della quale si vedono il cappuccio e la parte superiore. Con la mano destra il Santo indica un cartiglio, ormai illeggibile, retto dall’ altra mano che stringe il pastorale. L’ iscrizione, AGUSTIN con l’US finale nascosto dal pastorale, posta ai lati del capo, attesta il Santo.

Copia di francobollo 10

Il valore di 0,10 € riporta un particolare dell’affresco di Santa Maria delle Grazie o Madonna della Sanità (m. 1,80×0,80), nella quarta cappella della navata destra.

L’ immagine è posta tra due angeli musicanti di stile quattrocentesco ma dipinti alla fine del secolo scorso, in occasione dei restauri della Cattedrale, da Pietro Loli Piccolomini da Siena, assistente di Cesare Maccari.

La Vergine, dai lineamenti dolcissimi e con mesta pensosità, aureolata, con veste bianca e mantello blu orlato d’ oro, è seduta su un elegante baldacchino e regge sulle ginocchia il Figlio, che con la mano destra sorregge un pomo e benedice con la sinistra. Il Piccolo, con il nimbo crociato, veste un abito bianco con delicata tunica rosa. In basso a sinistra si intravede un devoto genuflesso.

L’ imago Beatissimae Virginis Sanitatis, in origine ubicata in fondo alla navata sinistra, nel 1573, da mons. Salvio fu traslocata dove oggi c’è la sede vescovile “per dar più onorato luogo alla sacra immagine…, e per mirarla di continuo avendola sempre all’incontro, e perchè stesse più esposta e alla vista della venerazione de’ popoli”. Da Mons. Girolamo De Franchis (1617-1634) fu di là trasferita nel sito attuale.

Copia di francobollo 15

Il valore di 0,15 € riporta un particolare dell’affresco della Madonna del giglio (m. 2,50×0,88), sul quarto pilastro della navata destra, da ricondurre al momento angioino dell’edificio.

La Vergine, seduta su trono con schienale curvo e raggiungibile tramite tre gradini, è dipinta col volto lievemente rivolto verso il Figlio. Indossa ampia tunica rosa e manto azzurro ed ha il capo coronato avvolto da un nimbo giallo orlato di perle; con la mano sinistra regge un bianco giglio angioino e con la destra sostiene il Bambino, il cui volto è circondato da un nimbo crociato ed orlato. Indossa una tunica rossa con cingolo bianco e indica con la sinistra il giglio.

Sullo sfondo azzurro spiccano le abbreviazioni greche delle due figure, inserite sotto un arco trilobo a tutto sesto.

Copia di francobollo 25

 Il valore di 0,25 € riporta un particolare dell’affresco di San Nicola di Myra (m. 2,48×0,80), sul secondo pilastro della navata sinistra.Il santo benedicente alla maniera greca, secondo lo schema bizantino, è ritratto frontalmente e a figura intera, veste tunica bianca, mantello rosso, omoforion bianco nerocrociato e tiene nella mano sinistra un Vangelo decorato con gemme. In alto, a sinistra, la Madre di Dio porge il pallio, mentre all’ opposto il Cristo, anch’ esso a figura intera, porge il Vangelo. Le iniziali latine sono scritte in caratteri gotici e inquadra il tutto una cornice di color corallo, complementare all’azzurro dello sfondo.

 

Copia di francobollo 45

Il valore di 0,45 € riporta un particolare dell’affresco del Cristo Pantocrator (m. 2,50×0,90), sul terzo pilastro della navata destra.

Seduto su un trono, in posizione frontale e benedicente alla greca, Cristo regge con la mano sinistra un Vangelo aperto su cui si legge Ego sum lux mundi qui sequitur me non ambulat in tenebris (Io sono la luce del mondo: chi segue me non cammina nelle tenebre (Vangelo di Giovanni, I, 5).Indossa una veste rossa orlata di oro e un manto olivastro; il viso incorniciato da barba corta e scura ha un nimbo crociato orlato di perle. Interessante la forma del trono, rappresentato da uno schienale tondo abbastanza alto, che è “elemento diffuso nelle scuole artistiche bizantine della seconda metà del XIII secolo, collegato molto probabilmente al tema del <trono della Sapienza>, della Sofia <sapienza divina>, in cui Cristo è raffigurato in trono”.

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Nella parte inferiore dei valori a sinistra è riportato il logo del Vaticano, a destra quello delle celebrazioni neritine, in cui domina la croce patriarcale, che ricalca quella antichissima scolpita sulla facciata della Cattedrale, alla cui base sono opportunamente innestate le due lettere NC, compendiando la valenza nello stesso tempo laica e religiosa dell’evento, essendo abbreviazione N di Neritonensis e C di Cathedralis e di Civitas. Nell’ambito della seconda lettera trovano allocazione le due date 1413 e 2013.

Tra i due loghi è compreso il titolo dell’emissione: VI Centenario della Cattedrale di Nardò.

 

 

La facciata della cattedrale di Nardò, disegnata da Ferdinando Sanfelice
La facciata della cattedrale di Nardò, disegnata da Ferdinando Sanfelice

Caratteristiche tecniche dell’emissione:

Titolo: VI Centenario della Cattedrale di Nardò

data emissione: 7 novembre 2013

serie composta da 5 valori da € 0,05 – € 0,10- € 0,15 – € 0,25 – € 0,45

Tiratura: 150.000 serie complete

Tecnica Stampa: Offset a  quattro colori

Dentellatura 13 ¼ x 13

formato dei francobolli: 32,13 x 38

Stamperia Cartor (Francia)

Ecclesia Mater. La fabbrica della Cattedrale di Nardò attraverso gli atti delle visite pastorali

cattedrale di Nardò

di Marcello Gaballo

 

Venerdì 11 ottobre, in Cattedrale, alle ore 19, alla presenza del Vescovo Mons. Fernando Filograna e dell’editore Mario Congedo, sarà presentato l’ultimo dei Quaderni degli Archivi Diocesani di Nardò-Gallipoli: Ecclesia Mater. La fabbrica della Cattedrale di Nardò attraverso gli atti delle visite pastorali, di don Giuliano Santantonio, parroco della stessa chiesa e direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi.

Il volume, sesto della collana, di 192 pagine, in ottavo, si inserisce nel programma delle celebrazioni per i seicento anni della Cattedrale di Nardò (1413-2013).

Arricchito da numerose illustrazioni, risaltano una trentina di foto di C. Greco da Nardò, tratte dal rarissimo volume: Vedute e monumenti di Nardò, edito a Gallipoli nel 1907 per i tipi della Tipografia Stefanelli e donato alla diocesi dal barone Pasquale Personé.

Ad incrementare l’apparato iconografico anche alcune foto inedite di Paolo Giuri, tra le quali il pregevole Crocifisso, in legno policromato del sec. XVII, conservato nella sagrestia. Sempre da questo ambiente provengono i tre dipinti riportati nel volume: S. Agnese, un olio su tela degli inizi del sec. XVIII, di scuola del Solimena; San Bartolomeo apostolo, anche questo olio su tela, degli inizi del sec. XVII eseguita da maestranze salentine; il bellissimo Volto di Cristo, olio su tavola, del sec. XVI, di ignoto autore e degno di grande attenzione da parte degli storici dell’arte.

Inedite sono pure le foto di reperti lapidei erranti, quasi tutti provenienti dal giardino dell’episcopio neritino, che probabilmente troveranno collocazione nell’istituendo museo diocesano, tra i quali un Frammento della lapide posta dal Sanfelice nell’abside, sotto la tela raffigurante l’arrivo delle reliquie di S.Gregorio Armeno, su pietra leccese, datato 1718; una  Lapide di Girolamo De Franchis posta presso il nuovo sito dell’organo, su marmo, del 1619 (foto Paolo Giuri, 2013).

Ancora originale il repertorio di alcuni dei reliquiari conservati nell’altare di Tutti i Santi, nella navata sinistra della Cattedrale, minuziosamente elencati nelle diverse visite pastorali e descritti nel volume. Tra i tanti preziosi reliquiari le due urne, delle quali una  con le reliquie di S.Fausto martire e l’altra con le reliquie di S.Pio martire; i reliquiari a ostensorio con diverse reliquie di santi, quelli a forma di braccio con reliquia di S.Trifone martire e San Gregorio Armeno.

 

Ma l’importanza del libro è data soprattutto dalla mole di notizie ed informazioni in esso riportate, utili per seguire ed interpretare le vicende storiche del tempio neritino attraverso le numerose visite pastorali dei vescovi che si sono succeduti sulla Cattedra neritina, a cominciare da quelle della metà del XV secolo.

Scrive l’A. nella premessa: “…L’evidenza che emerge in questo genere di ricerche è che occorre abbandonare la tentazione di immaginare un edificio, della natura di una chiesa, come una costruzione che sia possibile fossilizzare dentro il gusto, la sensibilità e le forme di una sola epoca, magari quella della sua prima costruzione: se così fosse si snaturerebbe il suo significato, che dipende dalla sua funzione, e finirebbe per essere presto avvertita come un corpo estraneo nel quale diventa impossibile riconoscersi. Le chiese sono invece realtà vive, che dialogano con il tempo e che per rimanere se stesse hanno bisogno di cambiare in continuazione. Come la Chiesa-comunità è semper reformanda, così anche il luogo nella quale essa si riconosce e vive: è nella logica del mistero dell’incarnazione, che esige che ogni tempo e ogni generazione consegni a chi viene dopo una traccia di sé, che racconti la continuità e l’unità della fede dentro l’originalità del divenire umano.

Naturalmente questo processo è virtuoso solo se avviene in quel rispetto che consente il dialogo e non la contrapposizione nella diversità. In questo senso la cattedrale di Nardò rappresenta un formidabile libro in cui convivono armonicamente la storia, la fede, i costumi, le tradizioni delle generazioni che nell’arco di mille anni e più hanno trovato in essa un punto stabile di riferimento e di identificazione…”.

 

Di notevole ausilio sono la ricca bibliografia e l’indice analitico del volume.

 

Francobolli per celebrare i seicento anni della cattedrale di Nardò

La facciata della cattedrale di Nardò, disegnata da Ferdinando Sanfelice
La facciata della cattedrale di Nardò, disegnata da Ferdinando Sanfelice

di Biagio Valerio

Non solo quello italiano, ma anche lo Stato della Città del Vaticano è pronto a celebrare i seicento anni della cattedrale di Nardò con una colorata e sontuosa emissione di francobolli. La notizia fa il paio con quella data dalla Gazzetta qualche settimana fa: entro settembre le Poste Italiane tireranno fuori l’attesissimo tagliando che porterà, in effige, la facciata della chiesa più importante della città. Ma la vera sorpresa per i filatelici è un’altra: una serie (probabilmente quattro o cinque valori e chissà se non ci scappa un preziosissimo e ricercato “foglietto”, cioè tutti insieme su un’unica paginetta che compone un quadro) di diversi valori facciali con raffigurati gli affreschi custoditi nell’edificio.
Il numero dell’emissione è già presente nel calendario delle uscite vaticane e tutti i più accreditati cataloghi di filatelia del mondo riportano l’edizione come la sedicesima, l’ultima dell’anno, dopo quella che celebra il Natale. La notizia è ghiotta: i francobolli vaticani hanno una diffusione ridotta rispetto agli italiani ma il circuito cui sono destinati è quello dei collezionisti di tutto il mondo che hanno rapporti diretti con il prestigioso ufficio filatelico e numismatico del Vaticano. I responsabili dell’iniziativa, lo storico Marcello Gaballo e il parroco della cattedrale, monsignor Giuliano Santantonio, hanno avanzato la richiesta di celebrare i seicento anni con un francobollo esattamente due anni fa, inviando poi le immagini che raffigurano i più antichi affreschi “recuperati” medievali sulle colonne della cattedrale durante i restauri degli ultimi due secoli. Insomma, Nardò raddoppia: non aveva mai avuto un francobollo dedicato in tutta la sua storia, ora potrebbe averne tanti e da due Stati diversi.

 

Pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 10/09/2013

Gli argenti della Cattedrale di Nardò, una raccolta straordinaria

cattedrale di nardò

di Marcello Gaballo*

 

Per la prima volta si dedica ampia attenzione agli argenti della Cattedrale di Nardò, quasi mancasse in città una raccolta o, perlomeno, una collezione che testimoniasse l’importanza rivestita da tali preziose suppellettili nella vita religiosa e sociale dell’antichissima Civitas. Del resto, non potevano essere esenti dal commissionare o fare utilizzo di calici, pissidi, turiboli e quant’altro i numerosi vescovi succedutisi sul soglio episcopale neretino negli ultimi sei secoli, i conventi e monasteri presenti a Nardò, le potenti famiglie aristocratiche che si sono avvicendate nel governo cittadino per oltre un millennio, nonché un ceto medio alquanto facoltoso, la cui devozione tanto contribuì a dotare di arredi sacri il considerevole numero di chiese cittadine.

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La fortunata combinazione dell’importante anniversario del massimo tempio cittadino (già abbazia benedettina, quindi sede episcopale dal 1413) con la sensibilità del vescovo Mons. Domenico Caliandro e con la disponibilità del parroco don Giuliano Santantonio, ha consentito di portare alla luce un incredibile patrimonio – tenuto celato ai più – che per secoli è andato accumulandosi, nell’ammirazione di pochi privilegiati, all’interno dei grandi armadi in larice conservati nella tesoreria della Cattedrale di Nardò.

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Questa pubblicazione, fortemente caldeggiata dalla Fondazione Terra d’Otranto, offre per la prima volta al lettore i capolavori dell’oreficeria e dell’argenteria meridionale che costituiscono il Tesoro della Cattedrale, smentendo peraltro quanto sostenuto da alcuni detrattori, più propensi a relegare Nardò entro un ambito di riferimento culturale localistico e periferico, assai distante dagli aggiornati orientamenti artistici della Capitale del Regno. Al contrario, gli abili orafi e argentieri neretini (o salentini) hanno lasciato prodotti di altissima qualità, che rivelano l’inequivocabile influsso esercitato dall’ambiente napoletano (si pensi anche alla coeva produzione architettonica, pittorica e scultorea neretine), come si evince dalla puntuale e sistematica catalogazione effettuata da Giovanni Boraccesi, uno dei massimi studiosi di argenti dell’Italia meridionale, nonché componente del Comitato scientifico della Fondazione Terra d’Otranto, il quale ha vagliato, studiato e catalogato i singoli pezzi del Tesoro della Cattedrale, illustrati nel presente volume. L’indubbia preparazione e la puntuale ricognizione che l’amico esperto ha effettuato su questo prezioso materiale guidano il lettore alla conoscenza e all’agevole fruizione di un patrimonio di elevato valore artistico, culturale, simbolico e materiale, solo sporadicamente menzionato in alcuni testi, nella genericità delle indicazioni artistiche.

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Una raccolta straordinaria che si è costituita a partire dal Cinquecento, continuando ad arricchirsi nel corso dei secoli successivi, fino al Novecento con l’aggiunta di manufatti preziosi, realizzati dagli argentieri della stessa Nardò o provenienti da altri fiorenti centri italiani.

Frutto di una meravigliosa convergenza di uomini e poteri, di devoti e artigiani, di istanze religiose e culturali, questa raccolta d’arte può, a buon diritto, essere inclusa tra le più importanti collezioni di oggetti sacri e liturgici esistenti in diocesi. Il volume curato da Giovanni Boraccesi rappresenta, pertanto, un doveroso omaggio all’Ecclesia Mater e alla città di Nardò, che proprio nel 2013 celebrano il VI centenario dell’elezione a Cattedrale, la prima, e a Civitas, la seconda.

 

 

*Presidente della Fondazione Terra d’Otranto

Il catalogo degli argenti depositati nel tesoro della cattedrale di Nardò

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di Giuliano Santantonio*

Il Catalogo degli argenti depositati nel tesoro della cattedrale di Nardò, che si pubblica nella collana  “Quaderni degli Archivi Diocesani di Nardò e di Gallipoli”, trae spunto dalle celebrazioni del VI Centenario dell’elevazione della chiesa abaziale di S. Maria de Nerito in cattedrale e della terra di Nardò in città, ma risponde a tutta una serie di aspirazioni, gradualmente maturate negli ultimi decenni anche in conseguenza del nuovo approccio con cui la Chiesa Italiana va affrontando il tema dei beni culturali ecclesiastici:

  • intanto, il desiderio di rendere noto in modo appropriato un importante patrimonio d’arte e di storia, per lungo tempo e per certi versi meritoriamente custodito nei depositi inaccessibili del più insigne tempio neritino, in attesa di collocarlo nel museo diocesano in via di allestimento per restituirlo alla pubblica fruizione;
  • in secondo luogo, l’opportunità di valorizzare sul piano pastorale e della educazione alla fede manufatti che nel tempo sono stati prodotti non per mero scopo funzionale o artistico, ma anche come testimonianza di un modo di rappresentare il sentire della fede;
  • in terzo luogo, il convincimento che i beni culturali, sapientemente adoperati, possono aprire spazi nuovi di promozione umana integrale e di sviluppo del senso identitario e del dialogo interculturale, oltre che generare benessere spirituale e materiale in un mondo travagliato da criticità la cui origine va ben oltre la sfera della finanza e dell’economia.

L’abbondanza e la qualità dei manufatti registrati possono appena far intuire lo spessore dei vescovi che si sono succeduti nell’arco di cinque secoli sulla cattedra neritina e alla cui committenza sono in massima parte riconducibili, talvolta superficialmente interpretate come espressione di una vanitosa e diffusa megalomania. Ma basta spulciare tra l’epistolario del vescovo Sanfelice o scorrere con cura il regolamento da lui dettato per la Biblioteca vescovile che aveva fondato e dotato per cogliere gli intendimenti e i modi di una pastorale sapiente, generosa e aderente ai tempi e ai bisogni del momento storico in cui ciascuno di loro è vissuto.

Ciò rende doppiamente prezioso il patrimonio illustrato dal Catalogo, che per questo rappresenta non un mero per quanto meritorio lavoro scientifico al servizio della cultura, ma un significativo documento della vita di una Chiesa dentro la quale il Vangelo si è fatto storia e la fede ha assunto le forme nobili della bellezza e dell’arte.

Ringrazio l’autore, la cui competenza scientifica pone un sigillo di garanzia sul lavoro svolto, e la Fondazione Terra d’Otranto che in diversi modo ha promosso e sostenuto la realizzazione di quest’opera.

 

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 *parroco della cattedrale, direttore dell’Uff.diocesano BBCC della diocesi di Nardò-Gallipoli

Nardò. Dalla chiesa abbaziale alla chiesa cattedrale. Convegno di studi

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CONVEGNO di NARDO’  del 31 maggio e 1° giugno 2013

                          Dalla chiesa abbaziale alla chiesa cattedrale

 

Nardò- Sala Roma (di fronte alla cattedrale). Iscrizione e partecipazione gratuita.

 

  31 maggio 2013 Venerdì ore 9,00 –

   1^ Sessione

– Indirizzi di saluto (vescovo, sindaco, presidente della provincia, etc.)

Incipit: don Giuliano Santantonio, parroco della Cattedrale di Nardò.

Presiede Mario Spedicato (Università del Salento)

Relazioni:

-Benedetto Vetere (Università del Salento), La cattedra vescovile e la bolla d’istituzione

Rosario Jurlaro, (Decano Emerito dei Bibliotecari Pugliesi), La presunta bolla di papa Paolo I del 761

Francesco Panarelli (Università della Basilicata), L’abbazia di Santa Maria di Nardò, una storia istituzionale

Pietro De Leo (Università della Calabria), Dall’ora et labora alla cura fidelium: vescovi neritini paesani e  forestieri tra XV e XVI secolo

Giancarlo Vallone (Università del Salento), I prodigi dell’antiquaria e due vescovi galatinesi di Nardò

 

   31 maggio 2013  Venerdì ore 16, 00

    2^ Sessione

Presiede Rosario Coluccia (Università del Salento)

Relazioni:

-Pasquale Corsi (Università di Bari), Le comunità ellenofone del Salento nel Medioevo.

-Mons. Louis Duval-Arnould (Biblioteca Apostolica Vaticana), Les communautés de moines et chanoines au moyen âge: le cas de Sainte-Marie de Nardò.

-André Jacob (Università di Chieti), Le diocesi di Gallipoli e Nardò tra Greci e Latini.

-Maria Domenica Muci (Università di Lecce), Il copista Giovanni di Nardò e la diffusione dei Tria Syntagmata di Nicola-Nettario di Casole.

-Anna Gaspari (Antonianum, Roma), Greci e francescani nel Salento tardomedievale, con particolare riferimento alla diocesi di Nardò.

-Mons. Michel Berger (Pontificio Istituto Orientale, Roma,), La cripta dell’Arcangelo a Copertino e l’arte bizantina nelle diocesi di Nardò e Gallipoli.

-Roberta Durante (Università di Udine), La cripta di Sant’Antonio nell’agro di Nardò.

-Patrizia Durante (Conservatorio di Lecce), Gaudeat Ecclesia. Tradizione musicale francescana in diocesi di Nardò tra Medioevo ed Età moderna.

 

   1 giugno 2013 Sabato ore 9,00

     3^ Sessione

Presiede Benedetto Vetere (Università del Salento)

Relazioni:

Francesco Danieli (Università del Salento), Catechesi tridentine a Nardò nella pittura di Donato Antonio D’Orlando.

-Maria Rosaria Tamblè (Archivio di Stato di Lecce), La primavera tridentina e l’episcopato di Ambrogio Salvio: 1569-1567.

Maria Luisa Tacelli (Università del Salento), Cesare Bovio, un vescovo post-tridentino

Vittorio Zacchino (Società di Storia Patria),  Antonio de Ferrariis Galateo e sue relazioni con i vescovi neretini

-Giovanni Giangreco (Sovrintendenza Beni Architettonici e Artistici della Puglia), La fabbrica della Cattedrale di Nardò.

-Giancarlo De Pascalis (Università del Salento) La Cattedrale di Nardò e il tessuto urbano: modelli e confronti.

Paolo Vetrugno (Università del Salento),  Classicità e classicismo nella scultura neritina del Cinquecento

Nardò 1413 – 2013. Con un concerto si chiude la prima fase dei festeggiamenti

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Con il concerto di oggi si chiude il primo ciclo delle celebrazioni che hanno caratterizzato il compleanno della Cattedrale e della Città di Nardò, di cui abbiamo scritto per più giorni.

Sontuosa la cerimonia dell’11, con la partecipazione di quasi tutti i Comuni della Diocesi (15 su 18 erano presenti con il loro gonfalone), che ha avuto inizio in piazza Salandra alle 17, con il saluto del Sindaco della Città di Nardò, avv. Marcello Risi, lo scoprimento della targa e la lettura dell’epigrafe su di essa incisa. Simbolica ma importante anche la consegna da parte dell’amministratore diocesano Mons. Luigi Ruperto, acompagnato dal parroco della Cattedrale Mons. Giuliano Santantonio, al Sindaco, di copia della bolla pontificia del 1413 conservata nell’archivio, affinchè venga messa agli atti amministrativi di Nardò.

Il corteo dunque, cui hanno partecipato le Autorità civili e militari (tra le  quali il Prefetto, Questore, Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Marina, Capitaneria di Porto) si è diretto in Cattedrale, dove si è tenuta la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta da S.E.Mons. Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, con la partecipazione del Clero diocesano (circa 80 tra sacerdoti, diaconi e seminaristi).

Una cerimonia molto toccante, che ha reso il giusto merito all’evento che ha rievocato i 600 anni dall’elevazione della chiesa abbaziale benedettina di Sancta Maria de Nerito in Cattedrale e contestualmente della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.

 

DOMENICA 13 GENNAIO 2013

BASILICA CATTEDRALEore 19.00

CONCERTO DELL’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE ICO “TITO SCHIPA”

diretta dal Maestro Marcello PANNI, che eseguirà:

Il Canto dell’usignolo, di Igor Stravinskij

Suite da Lo Schiaccianoci, di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

 

la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)
la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)

 

Copia di 4

11 gennaio 1413-11 gennaio 2013. La Cattedrale e la Città di Nardò in festa

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Seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale e della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Civitas

 

Ed ecco dunque il giorno del compleanno della Cattedrale e della Città di Nardò. 600 anni dall’elevazione della chiesa abbaziale benedettina di Sancta Maria de Nerito in Cattedrale e contestualmente della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.

Molto toccante la liturgia di ieri in Cattedrale, con la presenza di 13 monaci benedettini dell’abbazia di Noci, che hanno recitato, con i fedeli presenti, i solenni Vespri. Notevole lo spessore della riflessione dell’Abate Padre Donato Ogliari, che ha sviluppato il tema: «La Cattedrale: ecclesia mater e segno visibile della comunione nella Chiesa Particolare».

Alle 17 di oggi, in piazza Salandra, converranno le Autorità civili e religiose per scoprire l’epigrafe (provvisoriamente collocata sulla facciata del Sedile, in attesa di collocazione definitiva). Hanno garantito la partecipazione, con i gonfaloni civici, i Sindaci dei Comuni della Diocesi.

Alle 17.30 nella

BASILICA CATTEDRALE

ci sarà la concelebrazione eucaristica, presieduta da S.E.Mons. Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, con la partecipazione del Clero diocesano.

 

la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)
la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)

 

Copia di 4

L’epigrafe che ricorda i 600 anni della Cattedrale e della Città di Nardò

cartelloC

Questo è il testo riportato sulla lastra che sarà scoperta oggi in piazza Salandra. La trascrizione e la traduzione sono state effettuate dal nostro Armando Polito, che ancora una volta si ringrazia per la disponibilità e competenza.

…terram predictam in civitatem erigimus et civitatis titulo ac insigniis decoramus eamque in memoriam indelebilem civitatem Neritonensem volumus perpetuis temporibus nuncupari. Et insuper eandem ipsius monasterii ecclesiam in ecclesiam Cathedralem similiter erigimus…

…eleviamo a città la terra predetta  e la orniamo col titolo e le insegne di città e vogliamo a memoria indelebile che essa per sempre si chiami città di Nardò. E inoltre allo stesso modo innalziamo a chiesa cattedrale la medesima chiesa dello stesso monastero…

(dalla bolla pontificia dell’11 gennaio 1413)

 La città di Nardò pose l’11 gennaio 2013

 

Nardò 1413-2013. Tornano i benedettini dopo 600 anni

cartelloC

Seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale e della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Civitas

 

Dopo l’interessantissima lectio del prof. Mario Spedicato, tenutasi il 9 gennaio nella Cattedrale, con un pubblico numeroso, qualificato e attento, preludio di un annunciato convegno che si terrà a maggio, questa sera le celebrazioni prevedono

GIOVEDì 10 GENNAIO 2013

BASILICA CATTEDRALEore 18.00

CANTO DEI VESPRI IN GREGORIANO 

animato dalla Comunità dei Benedettini di Noci, con riflessione dell’Abate P.Donato OGLIARI sul tema: «La Cattedrale: ecclesia mater e segno visibile della comunione nella Chiesa Particolare».

 

la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)
la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)

 

 

 

Copia di 4

Nardò 1413-2013. Si comincia con la storia

cartelloC

Seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale e della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Civitas

 

Questa sera avranno inizio le celebrazioni dell’importante ricorrenza che ricade nel 2013, anno in cui la città di Nardò ricorda il seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di Sancta Maria de Nerito in Cattedrale, con l’insediamento del vescovo Giovanni De Epiphanis (1355-1425),  e contestualmente della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.

 

la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)
la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)

 


MERCOLEDì 9 GENNAIO 2013 

BASILICA CATTEDRALEore 18.30

dissertazione storica

del prof. Mario SPEDICATO, docente di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento, sul tema: «Dalla Chiesa abbaziale alla Cattedrale. Alle origini della fondazione della diocesi neretina».

 

Copia di 4

Seicentesimo anniversario della Cattedrale e della Città di Nardò

cartelloC

Seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale e della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Civitas

 

Un’importante ricorrenza ricade nel 2013, anno in cui si celebrerà il seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di Sancta Maria de Nerito in Cattedrale, con l’insediamento del vescovo Giovanni De Epiphanis (1355-1425),  e contestualmente della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.

L’11 gennaio 1413 il papa Giovanni XXIII elevava la chiesa abbaziale di Sancta Maria de Nerito in Cattedrale e, nel contempo, la terra di Nardò in Città. Non vi è dubbio che la circostanza meriti di essere ricordata in quanto ha segnato in maniera decisiva la vita e la storia della Città.

Il Comitato che organizza le celebrazioni da tenersi nel corso dell’anno, formato dal parroco della Cattedrale di Nardò, Mons. Giuliano Santantonio, don Eugenio Bruno, il sindaco di Nardò Avv. Marcello Risi, il presidente del Consiglio Comunale Dott. Antonio Tiene e il presidente della Fondazione Terra d’Otranto Dr. Marcello Gaballo, ha definito il calendario delle prime manifestazioni che si terranno nel mese di gennaio 2013. Diverse saranno anche le manifestazioni a carattere civico, che sottolineeranno l’importante evento e che prevedono il coinvolgimento dell’intera città, con particolare attenzione alla popolazione scolaresca di ogni ordine e grado.

Intanto sugli edifici civili e religiosi della città si sta collocando il logo dell’anniversario 1413-2013 (di Sandro Montinaro) caratterizzato dalla croce patriarcale, che ricalca quella antichissima scolpita sulla facciata della Cattedrale neritina, alla cui base sono opportunamente innestate le due lettere NC, che compendiano  la valenza laica e religiosa dell’evento, essendo abbreviazione N di Neritonensis e C di Cathedralis e di Civitas. Dalla stessa bolla papale è tratto il motto “Ecclesiam in Cathedralem, Terram in Civitatem Neritonensem” che è parte integrante del logo.

La memoria del passato orienti il nostro cammino verso il futuro, nella consapevolezza della responsabilità che ci compete di dover trasmettere alle nuove generazioni l’altissimo e preziosissimo patrimonio di valori, significati da tale evento, che fanno la nostra identità.

 

la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)
la facciata della Cattedrale di Nardò (ph Raffaele Puce)

 


MERCOLEDì 9 GENNAIO 2013 

BASILICA CATTEDRALEore 18.30

dissertazione storica

del prof. Mario SPEDICATO, docente di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento, sul tema: «Dalla Chiesa abbaziale alla Cattedrale. Alle origini della fondazione della diocesi neretina».

 

 

GIOVEDì 10 GENNAIO 2013

BASILICA CATTEDRALEore 18.00

CANTO DEI VESPRI IN GREGORIANO 

animato dalla Comunità dei Benedettini di Noci, con riflessione dell’Abate P.Donato OGLIARI sul tema: «La Cattedrale: ecclesia mater e segno visibile della comunione nella Chiesa Particolare».

 

VENERDì 11 GENNAIO 2013

BASILICA CATTEDRALEore 17.30

CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA, presieduta da S.E.Mons. Domenico CALIANDRO, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, con la partecipazione del Clero diocesano.

 

DOMENICA 13 GENNAIO 2013

BASILICA CATTEDRALEore 19.00

CONCERTO DELL’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE ICO “TITO SCHIPA”

diretta dal Maestro Marcello PANNI, che eseguirà:

Il Canto dell’usignolo, di Igor Stravinskij

Suite da Lo Schiaccianoci, di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Copia di 4

Presentato il logo per le celebrazioni del seicentenario della Cattedrale e della Città di Nardò (1413-2013)

Come già annunciato in precedenti comunicati nel 2013 ricade un’importante ricorrenza, il seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale, con l’insediamento del vescovo Giovanni De Epiphanis (1355-1425), e contestualmente dell’elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.

Tale ricorrenza rappresenta senza dubbio una singolare e preziosa occasione per trarre dalla memoria storica elementi sicuri per un rilancio del desiderio di futuro, sia sul piano sociale che su quello pastorale.

L’anniversario ricade l’11 gennaio 2013, data in cui fu emessa  la relativa bolla dal pontefice Giovanni XXIII nell’anno 1413, documento che si conserva in originale presso l’Archivio Storico della Diocesi di Nardò-Gallipoli.

Il Comitato che organizza le celebrazioni da tenersi nel prossimo anno, formato dal parroco della Cattedrale di Nardò, Mons. Giuliano Santantonio, don Eugenio Bruno, il sindaco di Nardò Avv. Marcello Risi, il presidente del Consiglio Comunale Dott. Antonio Tiene e il Dr. Marcello Gaballo, presidente della Fondazione Terra d’Otranto, sta definendo il calendario manifestazioni da tenersi nel corso dell’anno. Intanto ha definito quello che sarà il logo ufficiale delle celebrazioni, allegato alla presente, messo a disposizione della Fondazione Terra d’Otranto e realizzato da Sandro Montinaro.

Domina la croce patriarcale, che ricalca quella antichissima scolpita sulla facciata della Cattedrale neritina, alla cui base sono opportunamente innestate le due lettere NC, compendiando alla perfezione la valenza nello stesso tempo laica e religiosa dell’evento, essendo abbreviazione N di Neritonensis e C di Cathedralis e di Civitas. Nell’ambito della seconda lettera trovano allocazione le due date 1413 e 2013.

Dalla stessa bolla papale è tratto il motto “Ecclesiam in Cathedralem, Terram in Civitatem Neritonensem” che è parte integrante del logo.

Il logo sarà affisso nei prossimi mesi sugli edifici civili e religiosi della città.

 

La cattedrale e la città di Nardò verso i 600 anni (1413-2013)

La cattedrale e la città di Nardò verso i 600 anni (1413-2013)

Diocesi di Nardò-Gallipoli

Città di Nardò

Fondazione Terra d’Otranto

Seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale e della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Civitas

Un’importante ricorrenza ricade nel 2013, anno in cui si celebrerà il seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale e contestualmente della elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.

Tale ricorrenza rappresenta senza dubbio una singolare e preziosa occasione per trarre dalla memoria storica elementi sicuri per un rilancio del desiderio di futuro, sia sul piano sociale che su quello pastorale.

L’anniversario ricade l’11 gennaio 2013, data in cui fu emessa  la relativa bolla dal pontefice Giovanni XXIII nell’anno 1413, documento che si conserva in originale presso l’Archivio Storico della Diocesi di Nardò-Gallipoli.

Nei mesi scorsi è stata avviata la fase di organizzazione delle celebrazioni da tenersi nel prossimo anno e si è insediato il Comitato che organizzerà gli eventi. Componenti sono il parroco della Cattedrale di Nardò e vicario episcopale per i Beni culturali ecclesiastici, Mons. Giuliano Santantonio, delegato dal vescovo Mons. Domenico Caliandro; don Eugenio Bruno, parroco in Copertino; il sindaco di Nardò Avv. Marcello Risi e il presidente del Consiglio Comunale Dott. Antonio Tiene, in rappresentanza della Città di Nardò; il Dott. Marcello Gaballo, presidente della Fondazione Terra d’Otranto, che per prima ha richiamato l’attenzione sulla ricorrenza.

Il programma di massima, suscettibile di miglioramenti ed integrazioni, prevede una terna di manifestazioni da tenersi tra il 10 e il 12 gennaio 2013, con grande risalto per la solenne Messa di ringraziamento che sarà celebrata dal vescovo nella Basilica Cattedrale il giorno dell’anniversario.

Nei mesi successivi saranno presentati alcuni volumi che illustreranno l’arte, la spiritualità ed i protagonisti della chiesa neritina nel corso dei secoli, prevedendo altresì un convegno di studi che chiarisca finalmente le vicende della cattedra episcopale, grazie al contributo di eminenti studiosi.

Diverse saranno anche le manifestazioni a carattere civico, che sottolineeranno l’importante evento che caratterizzerà il prossimo anno e che prevedono il coinvolgimento dell’intera città, con particolare attenzione alla popolazione scolaresca di ogni ordine e grado.

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