di Marco Cavalera, Nicola Febbraro
Lido Marini, località balneare divisa tra i comuni di Salve e di Ugento, si caratterizza per un tratto di spiaggia, che si alterna tra sabbia finissima e bassa scogliera.
Lungo la costa rocciosa, a sud della marina, dove l’acqua diventa improvvisamente fredda e dolce – per la presenza di alcune sorgenti subacquee – si conservano significativi resti di costruzioni associati ad abbondante materiale ceramico. Si tratta di una struttura muraria parallela alla linea di costa, lunga circa 17 metri, perpendicolarmente alla quale se ne sviluppano altre tre lunghe circa 2 metri.
I resti murari sembra che un tempo definissero una serie di ambienti in seguito intaccati dall’azione erosiva del mare, che ha determinato il continuo arretramento della linea di costa.
I ruderi – conservatisi in alzato per un’altezza di circa 40 cm- sono costituiti da pietre calcaree informi, di piccole e medie dimensioni, poste in opera direttamente sul banco roccioso e da numerosi frammenti ceramici (in prevalenza laterizi), il tutto coeso con malta.
Alle strutture sono connessi depositi archeologici; l’erosione marina, infatti, ha messo in luce alcune sezioni di sedimento terroso ricco di frammenti ceramici.
Poco distante dalle costruzioni si individua un tumulo artificiale, di pietre calcaree informi e terra, eroso anch’esso dall’azione del mare. In sezione è presente un significativo strato di frammenti ceramici che poggia direttamente sul banco roccioso. Molto probabilmente si tratta di una base per il sovrastante allineamento di blocchi e pietre calcaree, in opus caementicium.
La datazione delle strutture dipende dall’inquadramento cronologico degli