di Armando Polito
Nonostante l’allarme puntualmente lanciato dagli studiosi sui pericoli di una prolungata esposizione al sole, rimane indubbio che una carnagione ambrata è, almeno per chi scrive, più attraente di una chiara se non pallida, mentre nell’immaginario collettivo essa è indizio di una vita sportiva e sana, a contatto diretto con la natura; poi, magari, quell’invidiata tintarella è il costoso, artificioso frutto delle cosiddette lampade, ancora più pericolose e dannose, sempre secondo gli studiosi, del buon, vecchio sole; mi rimangio il buon appena pronunciato perché da tempo si parla di sole malato per i danni che abbiamo arrecato alla fascia protettiva dell’ozono e che hanno ridimensionato se non ribaltato i benefici della nostra stella.
Ed ecco il businnes delle creme protettive e di quelle che, magari, ti garantiscono un’abbronzatura da negro in tre giorni e il melanoma fra una decina di anni…
Il dialetto neretino ha due verbi riflessivi (ma l’ausiliare, anche per loro, è avere) molto pittoreschi, specialmente il primo, usati all’indirizzo dei fanatici dell’abbronzatura ad ogni costo: scrucuddhàrsi e ssussulàrsi; sicché, almeno un