di Paolo Vincenti
E dopo Carnevale, venne Quaresima. Iniziano, con il Mercoledì delle Ceneri, i lunghi quaranta giorni di penitenza e di preparazione alla Pasqua, l’evento religioso più sentito dalla comunità dei fedeli e uno degli appuntamenti più importanti del calendario cristiano.
E’ curioso come, in questo lungo periodo, che dovrebbe essere di purificazione e di “austerity”, facciano invece la loro comparsa, nei bar e sulle tavole di casa, le più gustose leccornie, come gli agnelli di pasta di mandorla, le colombe e soprattutto le uova di cioccolato. Ma, a dire il vero, la presenza di queste specialità, che deliziano il palato di grandi e piccini, non è poi tanto strana, se si va a fondo per comprenderne le matrice simbolica e religiosa.
Gli agnelli di pasta di mandorla, infatti, richiamano proprio l’Agnus Dei, l’Agnello di Dio della religione cristiana. Le colombe sono un chiaro rimando allo Spirito Santo, rappresentato da sempre sotto forma del bianco uccello, simbolo di pace e di purezza.
All’inizio, le colombe erano solo di pasta di mandorla, ma poi è stata prodotta anche la colomba di cioccolato e farcita delle creme più varie.
Il nostro dolce pasquale più conosciuto, fino a qualche tempo fa, era in assoluto la “scarcella”, un pane fatto con zucchero, farina, uova e vaniglia, che assumeva le forme più disparate. Queste forme avevano tutte dei significati particolari, come un cesto, un animale, o come una bambola o un pupazzo per i bambini. A completare questo dolce, un uovo crudo, nel centro, fissato con una croce di pasta.
Un po’ più ampio il discorso che riguarda le uova pasquali. L’uovo è un simbolo di fecondità; dall’uovo inizia la vita ed è chiaro il riferimento alla