ARCHEOLOGIA DEL SALENTO
Il Territorio di Salve dai primi abitanti alla romanizzazione
di Sandra Sammali
Siamo nati in Africa circa 5 milioni di anni fa. Nel tempo, ci siamo evoluti: dal primo ominide siamo arrivati all’Homo Sapiens, circa 30.000 anni fa. Allora vivevamo di caccia e raccolta, spostandoci di volta in volta lì dovela Terraci offriva nuovi frutti e materie prime, dominati dalla natura e inconsapevolmente vincolati ai suoi mutamenti.
Poi, circa 8.000 anni fa, è avvenuto il cambiamento epocale: siamo passati a modi di vita sedentari e alla produzione di cibo per mezzo dell’allevamento e dell’agricoltura, dalla pietra scheggiata alla pietra levigata e ai minerali metallici. Da quel momento, la nostra evoluzione non si è più arrestata e ci ritroviamo, oggi, in quella che il Nobel Paul Crutzen ha definito l’era dell’ “Antropocene”, già..perché oggi è proprio l’uomo, anthropos, a dominare prepotentemente su tutto il resto.
Paleolitico, Mesolitico, Neolitico, età dei Metalli, età iapigio – messapica ed età romana: 2.000.000 di anni, è questo l’arco di tempo racchiuso e raccontato tra le pagine di Archeologia del Salento. Il territorio di Salve dai primi abitanti alla romanizzazione, di Nicola Febbraro (ed. Libellula), laureato in Archeologia nel 2006, presso l’Università di Lecce. In quest’opera, l’archeologo salvese, grazie alla collaborazione di Marco Cavalera, laureato in Archeologia e di Anna Lucia Nicolì, laureata in Lingue e Letterature