di Angelo de Padova
Euprescio, così si chiamava San Leucio, visse verso la fine del II secolo in Alessandria d’Egitto. A dieci anni perse la madre e si ritirò, con il padre, nel monastero del Beato Ermete, dove fu istruito ed amato dai confratelli. Un giorno, durante la celebrazione della Beata Assunta, il padre ebbe una visione del Signore che gli preannunciò il destino del figlio: con il nome di Leucio sarebbe diventato vescovo di Brindisi per combattere l’idolatria e stabilire la vera fede nella città. Così Leucio, ordinato sacerdote e poi, arcivescovo di Alessandria, cominciò subito ad operare miracoli, a convertire e a battezzare. Lasciò Alessandria con i fedeli Eusebio e Dionisio e con altri 5 discepoli e sbarcò prima ad Otranto e poi a Brindisi dove compì il famoso miracolo della pioggia: perdurando la siccità da due anni, gli fu chiesto di far piovere e avvenne il miracolo. Iniziò la sua lunga opera di conversione presso i brindisini e gli altri popoli dell’Italia meridionale. Successivamente, fu colpito da pleurite e, prossimo alla morte, si fece sistemare a terra su della cenere e dei rottami di tegole. Fu sepolto a Brindisi e, quando la città fu distrutta dalle guerre, i tranesi, devoti al Santo trafugarono la salma, la