SAL SAL INA SAL ENTO

ph The Doc, da Wikipedia
ph The Doc, da Wikipedia

di Paolo Vincenti

 

Il video  “SAL  SAL INA  SAL ENTO, il mito della Poesia Visiva”, a cura di Salvatore Luperto, è un interessante progetto multimediale che vede la luce nel nostro Salento patria artistica e letteraria di collaborazioni e sinergie stimolanti quanto creative.

In questo video infatti interagiscono artisti e promotori culturali salentini con artisti nazionali ed internazionali, quali gli esponenti della poesia visiva.

Tutto si lega insieme. Infatti Salvatore Luperto, anima di questo progetto, è impegnato sul campo della riscoperta e valorizzazione delle arti verbo-visive ormai da decenni, e forse il coronamento dei suoi sforzi, oltreché la rappresentazione plastica del suo impegno militante, è rappresentato dal “MACMA” di Matino ( di cui abbiamo parlato a suo tempo), vale a dire il Museo di Arte Contemporanea ( dedicato al pittore Luigi Gabrieli), e di cui Luperto è direttore.

Questo museo è il primo in Puglia ad accogliere importanti autori della Poesia Visiva, tra cui Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Michele Perfetti, Adriano Spatola, Mirella Bentivoglio, Lucia Marcucci, Emilio Isgrò, Franco Vaccari, Luciano Caruso, Martino Oberto,William Xerra, ecc.

Chiunque sia interessato alla poesia verbo-visiva dovrebbe vistare la mostra del “Macma”, allocato nel bellissimo Palazzo Marchesale Del Tufo di Matino e consultare il prezioso catalogo che la accompagna, “Di segni poetici  La collezione di poesia visiva del Museo Arte Contemporanea Matino” , edito da Del Grifo (2011), curato dallo stesso Luperto e da Anna Panareo.

Il videoSAL  SAL INA  SAL ENTO”, curato da  Salvatore Luperto, e con la regia di Giovanni Giangrande, l’interpretazione di Liliana Ebalginelli, la grafica video di Rodolfo Stigliano e le musiche di Biagio Putignano, è sponsorizzato dalla Banca Popolare Pugliese, e viene presentato da Lamberto Pignotti, nel booklet inserito nel cofanetto.

Realizzato in occasione del Cinquantenario dalla nascita della Poesia Visiva, vuole essere un omaggio dovuto ma sentito da parte dei suoi ideatori ad un fenomeno culturale che, a partire dal “Gruppo Settanta”, nato nel 1963 da alcuni giovani intellettuali provocatori come Miccini, Pignotti, Perfetti, Marcucci e Malquori, si diffuse a partire dai primi anni Sessanta anche in Puglia e specificamente nel Salento, dove diede vita ai gruppi di avanguardie come, solo per citare alcuni, Gramma di Giovanni Corallo, Salvatore Fanciano e Bruno Leo, nel 1970, Ghen di  Francesco Saverio Dodaro nel 1976, e il Laboratorio di Poesia di Novoli  di Enzo Miglietta, nel 1980.

Il sale del titolo, oltre a richiamare il toponimo Salento rimanda al sale, che è quello presente nella suggestiva location in cui si è deciso di ambientare il cortometraggio: la salina di Torre Colimena, frazione di Manduria in provincia di Taranto.

Una bellissima e suggestiva performance di  Liliana Ebalginelli, autrice anche (insieme a Salvatore Luperto) della sceneggiatura e dei testi, che ella mirabilmente interpreta in questo scenario, ci fa entrare in un’atmosfera irreale, come metafisica, mentre le riprese sapientemente danno al paesaggio brullo ma significativo della salina un aspetto quasi lunare.

La Elbaginelli interpreta la ninfa Colimena, una delle cinquanta nereidi, secondo la mitologia greca, la quale, approdata in questa stupenda baia diviene la custode della Salina dei Monaci e scorge, sparse al sole, diverse opere di poesia visiva e si interroga sui loro significati. Ella ricerca il “sal” ovvero lo spirito di queste opere della sperimentazione verbo -visuale e si rivolge ai Manes, gli spiriti dei defunti nella religione romana, per dare delle spiegazioni sul contenuto delle varie opere.

La performance artistica è magistralmente accompagnata dalle musiche tratte da varie opere del maestro Putignano, come “Resonare”, “Da un manoscritto di Qumran” “Frammenti di Parmenide”, “Oscillum”, “Come luce sottile”, “Tra le voci dell’alba”.

Il video è stato presentato nel maggio 2013 dal noto critico Claudio Cerritelli presso l’Accademia di Brera di Milano, poi nella Biblioteca Comunale di Tuglie (Le), all’Accademia BB.AA di Roma, ed è  inserito nei programmi delle iniziative culturali (in luoghi istituzionali e non) delle città di Firenze e di Palermo. Infine, in questi giorni,  presso la Primo Piano LivinGallery, con la mostra PAPER,dal 19 ottobre al 13 novembre.

Di-segni poetici a Matino

Invito di-segni poetici 2

di Salvatore Luperto

Il MACMa – Museo Arte Contemporanea Matino – ha il piacere di comunicare che il 7 Luglio 2013, presso la chiesetta della Pietà di Matino, alle ore 19, sarà inaugurata la mostra di-segni poetici 2 (curata da Salvatore Luperto e Anna Panareo) con le nuove opere di autorevoli esponenti dell’arte visiva italiana tra cui l’artista sarda Maria Lai (recentemente scomparsa, ritenuta la maggiore artista del Novecento sardo), Mirella Bentivoglio, Lamberto Pignotti, Nanni Balestrini, Fernando De Filippi, Emilio Isgrò, Franco Vaccari, Roberto Malquori, Luciano Caruso, Irma Blank, Michele Perfetti, Arrigo Lora Totino, Lucia Marcucci, Vitantonio Russo, Adriano Spatola, Emilio Villa, William Xerra, Tomaso Binga, Vitaldo Conte, Vittorio Fava, Ruggero Maggi, Fernando Andolcetti, Bruno Conte, Liliana Ebalginelli, Ferruccio Cajani, Carlo Canè, Carlo Marcello Conti, Chiara Diamantini, Maria Pia Fanna Roncoroni, Fernanda Fedi, Gino Gini, Giovanni Fontana, Marco Marchiani Mavilla, Gianni Martinucci, Enzo Miglietta, Eugenio Miccini, Riri Negri, Enzo Patti, Giuseppe Pellegrino, Michele De Luca e altri.

Maria Lai, Le fate operose
Maria Lai, Le fate operose

La mostra, che proseguirà sino al 30 Agosto, accompagnata dalle composizioni sonore del maestro Biagio Putignano, espone opere della seconda metà del Novecento e del primo decennio del 2000 che provengono, per la maggior parte, da donazioni di artisti e dalla collezione di Mirella Bentivoglio.

Le opere esposte in di-segni poetici 2 pongono in evidenza, attraverso la creatività degli autori, un esempio di evoluzione del fenomeno poetico verbo-visivo degli ultimi cinquant’anni. Alcune di esse, preziose e rare, rappresentano la poetica caratterizzante il pensiero dell’autore come quelle di Maria Lai, Emilio Villa, Mirella Bentivoglio,William Xerra, Lamberto Pignotti, Roberto Malquori, Vitantonio Russo.

Mirella Bentivoglio, Attento
Mirella Bentivoglio, Attento

di-segni poetici 2 è quindi un’ ulteriore indagine per poter cogliere l’originalità di questo fenomeno poetico e per rievocare aspetti e problematiche degli anni Sessanta e Settanta che hanno determinato quel rinnovamento sociale ancora oggi attuale e vivo in tante espressioni della cultura contemporanea letteraria e artistica.

Nella stessa serata, un paesaggio del Salento, realizzato dalla feconda immaginazione creativa dell’artista Ercole Pignatelli, dipinto in onore del suo insegnante Luigi Gabrieli (a cui è dedicato il MACMa), sarà collocato nello spazio museale riservato all’artista matinese, ritenuto il maestro dei maestri per la sua lunga attività di docente nella Scuola d’Arte di Lecce. Ercole Pignatelli come tanti suoi allievi, alcuni dei quali sono oggi artisti affermati, furono formati in linea con le espressioni artistiche degli anni Cinquanta che il maestro Gabrieli estrinsecò nei suoi paesaggi, pervenendo a delle soluzioni pittoriche apparentemente astratto – informali, libere dagli schemi della tradizione napoletana di fine Ottocento.

 

Libri/ Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli

di Paolo Vincenti

Dopo la mostra tenutasi nel maggio-giugno 2008, il Comune di Matino ha pubblicato  il libro Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli, dalle Edizioni Del Grifo, per le cure di Salvatore Luperto, fine conoscitore di arte e letteratura salentine,  docente presso l’Istituto Statale D’Arte “G.Pellegrino” di Lecce, ed appassionato promotore culturale. Il libro, patrocinato dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Lecce e dalla Banca Popolare Pugliese, fa luce su un periodo molto importante per la cultura salentina e su uno dei suoi protagonisti più brillanti ed eccentrici: Enzo Miglietta, sperimentatore, fin dalla prima ora, di nuove forme di espressione, fra i principali protagonisti della nuova poetica verbo visiva salentina, sviluppatasi negli Anni Settanta, il quale, con la fondazione del suo Laboratorio di Poesia sperimentale a Novoli, ha creato un luogo di incontro per i più disparati intellettuali salentini e nazionali, che negli anni si sono ritrovati e confrontati nella officina letteraria novolese del Miglietta.

Questo intellettuale sui generis è stato sempre spinto dall’insopprimibile bisogno di evolversi verso nuove forme di comunicazione, utilizzando diversi codici linguistici ed i più inconsueti materiali, nella incessante curiosità che lo ha portato a percorrere  territori poco, o per niente, battuti dalla ricerca letteraria e artistica salentina. Quello di Miglietta, dal libro d’artista all’arte della spazzatura, si caratterizza come un percorso assolutamente originale nella mutevolezza dei suoi approdi . Infatti, come scrive il professor Giannone,  “ geometra di professione (poi laureato in Lettere), autore di un’ampia produzione letteraria solo in minima parte pubblicata, operatore prima nel campo delle ricerche poetico-visuali, nella quali ha raggiunto una notevole notorietà in Italia e all’estero, e poi ancora in settori particolari della sperimentazione contemporanea (il libro d’artista e il libro oggetto, la mail art e, per ultimo, l’”arte della spazzatura”, una sorta di recycling art, come ora viene chiamata), Miglietta sfugge a qualsiasi tentativo di definizione univoca”.

Nel libro, dopo i Saluti del Sindaco Giorgio Primiceri, dell’Assessore Antonio Costantino e del Direttore Generale della BPP Vito Primiceri, troviamo una “Presentazione”, tradotta anche in inglese,  del curatore della Mostra e del Catalogo  Salvatore Luperto, e poi numerosi intervent,  a firma di Antonio Lucio Giannone, Salvatore Luperto, Ilderosa Laudisa, Marinilde Giannandrea, Fernando De Filippi, Anna Panareo.

A.L.Giannone si occupa dell’ “Itinerario di Enzo Miglietta: dalla poesia verbale alla scrittura e oltre”. Anche Salvatore Luperto scrive di “Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli”, così come Ilderosa Laudisa, con “Nel diario di bordo di uno scrittore le avventurose pagine di un artista” e Fernando De Filippi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, che scrive “Sul significante e sul significato”; mentre, a cura di Marinilde Giannandrea, vengono pubblicate alcune opere del Miglietta. Queste sono: “Gli insetti muoiono senza toccarla”, 1970, “Strada n°1 – Strada n°2”, 1977, “Boia chi legge”, 1979, “Piastrina e bambola”, 1979, “Il giallo del Sisde”, 1994, “Anno dopo anno”, 1995, “Consumare è d’obbligo”, 1999, “Il mio secondo millennio”, 1999, e molte altre per le quali ci vengono in sostegno le tante foto che corredano degnamente un volume bellissimo, la cui preziosità è data proprio dal sapiente mix di scrittura e grafica, di testi scritti da leggere e testi da guardare.

Come speiga Ilderosa Laudisa,  “per leggere il grande atlante di Miglietta basta utilizzare il suo codice, non soffermandosi alla veste suadente, ricca di ricami scintillanti, di raffinate inflessioni e di sapienti immagini. Egli con la sua solita ironia cela il vero messaggio, anzi la pluralità delle sue riflessioni, dietro sottili metafore e dietro simboli. Da qui l’essenza del fascino misterioso delle sue opere”.

Dopo le “Note biografiche su Enzo Miglietta” di Anna Panareo, vi è una sezione in cui vengono riuniti alcuni fra gli autori più noti che hanno collaborato con Miglietta. Possiamo così ammirare le opere e leggere le testimonianze di alcuni grossi nomi della poesia verbo visiva, come Vincenzo Accame, Ignazio Apolloni, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Carlo Finotti, Giovanni Fontana, Arrigo Lora Totino, Eugenio Miccini ed altri, per concludere poi con gli elenchi delle opere di Enzo Miglietta e le sue presenze nelle varie mostre manifestazioni culturali e pubblicazioni ed una esaustiva Bibliografia. Un libro davvero ben confezionato, che lega  Matino a Novoli nel segno della poesia sperimentale di Enzo Miglietta.

 

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