di Marco Basile
A scanso di equivoci (dato che qualcuno – come direbbe Montalbano – mi sta massacrando i cabasisi in pvt) NON sono a prescindere contro TAP e NON sono preoccupato dello spostamento temporaneo di qualche centinaio di ulivi.
Tuttavia:
1) non mi sembra giusto che TAP arrivi in un luogo di particolare bellezza paesaggistica quando potrebbe arrivare sulla terraferma in luoghi compromessi dal punto di vista ambientale e contribuire al risanamento (qualche milione di euro in più di costi su un budget decennale di miliardi sono poca cosa). Siamo una regione che ha ilva, enel cerano e papabile per il deposito unico nazionale delle scorie nucleari…. nonostante questo stiamo coltivando uno sviluppo turistico, fra le.prime regioni per start up innovative e per produziobe di energie da rinnovabili. anni e anni di disinteresse della politica nonostante le richieste del territorio e i bambini di tarantoche si ammalano di tumore con percentuali bulgare rispetto alla media nazionale.
Il prezzo che abbiam pagato per localizzazione “di industrie strategiche per l’interesse nazionale” ci fornisce titolo per non essere accusati di miopia localistica.
2) sono preoccupato che il consorzio nasca su delle basi in cui sono altamente probabili speculazioni, infiltrazioni mafiose e tangenti
3) sono stupito che a capo di TAP italia ci sia una persona condannata (in primo grado) per la strage di Viareggio (lacune sulla sicurezza)
4) sono offeso che TAP pensi di “comprare” il salento con due corsi di inglese e di patente europea del computer e qualche migliaio di euro ad associazioni (nel 2017)…. e nulla su investimenti compensativi per il territorio (scuole, strade, infrastrutture, ecc) come accade in tutti i paesi civilizzati.
5) sono sorpreso che un’opera privata (seppur di interesse pubblico) con centinaia di milioni di euro di margine annuali preveda che un tratto di gasdotto debba essere realizzata da snam e i costi verranno riversati sulla bolletta del gas degli italiani.
Detto questo è invece utile rilevare come queste proteste nascano dal deficit di rappresentatività politica e dall’incapacità dei nostri politici di essere alfieri e numi tutelari dell’interesse del Paese e delle comunità….
Stanno pagando dazio di anni di corruzioni e di mancanza di dialogo con la base.
In Francia esiste una normativa che impone le opere di interesse nazionale alle comunità locali e nessuno protesta perchè sanno che a Parigi fanno gli interessi della nazione…. in Italia quanti sono persuasi che a Roma si faccia lo stesso?
La politica deve recuperare credibilità eliminando gli sprechi e realizzando infrastrutture che migliorino la qualità della vita dei cittadini e solo dopo potranno apparire credibili.
Altro che 80 euro quando si potevano dirottare quelle risorse su infrastrutture necessarie (edilizia scolastica in primis)…. come si fa a credere alle promesse di questi marinai del mare del tornaconto elettorale?
E chi vi parla di duecento ulivi e di sindrome NIMBY fatemi la cortesia di mandarlo affanculo.
Come per la xylella…. stanno per arrivare miliardi di euro di indennizzi (soldi soldi) a fronte di una latitanza della politica e di una gestione approssimativa e pressapochista della politica.
E io non dovrei essere moralmente al fianco dei fratelli radunati a Melendugno e fidarmi di questi politici?
Non penso. E se fossi giù sarei a San Foca!