di Lucia Lopriore
La devozione mariana, soprattutto in ambito locale, stabilisce la totale prevalenza tra le scelte coeve dell’immagine della Madonna sotto i diversi titoli.
Si deve innanzitutto affermare che nei centri della Capitanata tale devozione, espressa sotto le diverse forme, è stata sentita e riproposta attraverso analisi storiche del fenomeno dalle quali si evince la presenza di una religiosità popolare sentita in modo pregnante.
Importante è accertare la provenienza storica, religiosa e culturale di tale culto che, generalmente, è fatto rientrare tra le pratiche più direttamente connesse a contesti di riferimento popolare.[1]
Il fenomeno dei pellegrinaggi mariani, in particolare, è senz’altro riconducibile alla transumanza.[2] Tra le mete dei pellegrini non può mancare la visita al santuario dell’Incoronata di Foggia. Tale titolo è dovuto alla corona che cinge il capo della Madonna. Il culto per la Madonna Incoronata risale all’XI secolo quando la Ella manifestò la Sua presenza su una quercia nel bosco l’ultimo sabato di aprile. Secondo la tradizione Ella apparve al conte di Ariano[3] mentre questi si trovava nella foresta nei pressi del fiume Cervaro. Durante la notte una luce vivissima attraversò la selva. Il Signore attratto dal chiarore giunse ai piedi di una quercia dalla cui