Galugnano, Acaya e la Madonna te li pampasciuni

lampascione2

Il primo venerdì di marzo Galugnano ed Acaya festeggiano la Madonna Addolorata,  Matonna ‘Ndururata te Calignanu e Madonna de li pampasciuni.  “Straordinariamente – afferma lo studioso Massimo Vaglio – il pampasciune nel Salento integra anche un probabile interessante caso di sincretismo religioso, che si concretizza nella venerazione della Madonna de li pampasciuni. La Madonna Addolorata, venerata a Galugnano ed Acaya, cambia addirittura nome divenendo appunto Madonna de li pampasciuni”.

La diffusione del culto può essere legata al feudatario, Gervasio dell’Acaya, che sin dal 1294 ebbe contemporaneamente in concessione da Carlo I d’Angiò i due castelli di Acaya, frazione di Vernole e Galugnano, frazione di San Donato. Sono inoltre note storie di sofferenze, atti di pirateria e malattie, subite dalle genti del luogo, che per disperazione si è messa sotto la protezione della Madonna, offrendo in dono l’elegante cipollaccio col fiocco.” (Nunzio Pacella, casapacella.it)

 

VI CONVIVIUM “Madonna te li Pampasciuni”

4-5 MARZO 2016 ___________________________________________________

 

Venerdì 4 Marzo 2016

IL VENERDI’ DEL PAMPASCIONE

Ore 15,30

Incontro in Largo Vittorio Emanuele II a Galugnano, caratteristica frazione del comune di San Donato di Lecce, dove si festeggia la Madonna Addolorata, tradizionalmente nota come la “Madonna Te li Pampasciuni”.

La confraternita parteciperà ai festeggiamenti religiosi che prevedono una processione con la statua della Madonna, portata a spalla dalle donne del paese, dalla Chiesa Matrice verso quella del Cimitero, dove viene officiata la Santa Messa con successivo rientro del simulacro verso Galugnano.

La tradizione popolare prevede che nel giorno di Festa in tutte le famiglie galugnanesi preparino e degustino i pregiati lampascioni che crescono, abbondanti nelle campagne del paese. Per tenere viva la tradizione nel comune si organizza una Gara Gastronomica con piatti rigorosamente a base di “pampasciuni”.

Nel corso del pomeriggio possibilità di partecipare ad una conferenza sul tema “Il Lampascione: aspetti tradizionali, nutraceutica e prospettive colturali” tenuta dal Dott. Agronomo Giancarlo Leuzzi; seguirà la presentazione del volume “Piccolo codice del Lampascione” di Massimo Vaglio, accompagnato da uno chef che illustrerà i mille modi per trasformare il “Muscari Comosum” in piatti succulenti.

Al termine della conferenza passeggiata libera tra gli stand della festa.

 

Cena Conviviale del Pampascione

Ore 20,30

Cena conviviale presso il ristorante dell’ agriturismo “Il Rifugio” di Galugnano..

 

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Sabato 5 Marzo 2016

Un sabato da Pampascione

Ore 08,00

Sveglia e prima colazione in hotel.

Ore 09,00

Partenza per Alezio (Le) con mezzi propri per una passeggiata “insolita” alla scoperta di un itinerario che porterà dalla cripta di Santa Lucia del convento delle Suore Compassioniste alla vicina azienda olearia “Stajano” dove ci sarà la possibilità di degustare i prestigiosi olii prodotti dall’azienda. Proseguiremo con un tuffo nella gastronomia salentina, presso la masseria didattica “Mulino Stracca”, partecipando ad una breve lezione di lavorazione delle farine di grano “le mani in pasta” tenuta dalla sig.ra Simona Schirosi, che con i prodotti preparati durante il laboratorio ci preparerà sul posto un pranzo leggero ( ma non tanto ). La passeggiata continuerà con la visita all’azienda “Villa Antica” produttrice di liquori artigianali con essenze mediterranee. Nel corso della quale, ci sarà la degustazione guidata dei liquori con illustrazione dei processi produttivi.

Nel pomeriggio ci muoveremo nelle Serre Salentine: visita all’azienda agricola “I Contadini” a Felline, che coltiva direttamente, con la tecnica della produzione integrata, oltre venti ettari di ortaggi a campo aperto. Al termine ci trasferiremo a Racale per visitare il museo dell’ Emigrazione, ubicato all’ interno dello storico palazzo “D’ Ippolito”, luogo di recupero della memoria storico-culturale dell’emigrazione della popolazione appartenente ai comuni del Gal “Serre Salentine”.

A seguire ci immergeremo nella storia con la visita guidata di Casarano, uno dei contesti più belli del Salento, impreziosito dalla suggestiva chiesetta di “Santa Maria della Croce” o di Casaranello, dove sono ancora presenti resti dell’arte bizantina tra cui i preziosi mosaici paleocristiani del V secolo. In corso di visita, tempo permettendo, passeggiata nel centro storico.

Rientro in hotel per un breve riposo.

 

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Sabato 5 Marzo 2016

La Magnifica cena del Pampascione

Ore 20,30

Cena preparata e curata direttamente dai Confratelli presso la sala panoramica dell’Hotel Bellavista di Gallipoli.

 

Info e Prenotazioni: Massimo Primiceri tel. 360907820 – mail: c.pampascione@gmail.com

Il lampascione, re dei bulbi. Tutto ciò che occorre sapere

di Massimo Vaglio

 

Squisiti, adorabili, straordinari, benefici, gustosi, ottimi, particolari, ricercati, eleganti, versatili… Accanto a termini come questi, proferiti dai tanti estimatori si affiancano anche tutta una serie di termini meno lusingheri, rispettabile giudizio di una pur presente minoranza di detrattori. Per i lampascioni, infatti non si conoscono le mezze misure, o li si ama o li si odia.

È doveroso comunque premettere che il lampascione resta un bulbo misterioso per la stragrande maggioranza degli italiani, ma è molto probabile che, viste le sue prerogative, se fosse conosciuto meglio, sarebbe certamente amato un po’ di più.

In passato era conosciuto come Muscari comosum Mill.; dopo alcuni approfonditi studi botanici dal 1968, viene più correttamente appellato Leopoldia comosa (L.) Parl. Si contano, inoltre, varie specie simili al lampascione che vengono spesso utilizzate alla stessa stregua del lampascione per così dire verace: si tratta di una decina di specie appartenenti a tre diversi generi Bellevalia, Muscari, Leopoldia che hanno però un po’ tutte caratteristiche organolettiche più scadenti rispetto allo stesso. A tale proposito è utile ricordare quanto riportato dal Mannarini:“Assieme al pampasciulo trovasi spontaneo da noi un altro muscari, il Muscari Holzmannii Bois. o Leopoldia Holzmani Held., che ha proprietà eccitanti ed anche afrodisiache. Questo è volgarmente conosciuto col nome di pampasciulu pe li vecchi. Per questo, esso in Grecia si adibisce ad uso alimentare, da noi non è adoperato, anzi viene scartato nella raccolta del M. comosum”.

Decisamente meno tranquillizzanti le indicazioni di Dioscoride (II.358.) a proposito di una di queste specie identificata da alcuni traduttori naturalisti nel Muscari atlanticus e o M. botryoides:”il porro capitato fa ventosità, genera cattivi umori, fa sognare cose terribili e spaventose. Cuocersi la capillatura sua nell’aceto, ed in acqua marina. Con tali premesse non perderemo nulla se dal punto di vista gastronomico considereremo solo il lampascione rosso verace ovvero la Leopoldia comosa (L.) Parl.

La parte edule è costituita dal bulbo che può raggiungere eccezionalmente i 4 centimetri di diametro ed il peso di 35-40 grammi, anche se generalmente il

Il lampascione, re dei bulbi. Tutto ciò che occorre sapere

di Massimo Vaglio

 

Squisiti, adorabili, straordinari, benefici, gustosi, ottimi, particolari, ricercati, eleganti, versatili… Accanto a termini come questi, proferiti dai tanti estimatori si affiancano anche tutta una serie di termini meno lusingheri, rispettabile giudizio di una pur presente minoranza di detrattori. Per i lampascioni, infatti non si conoscono le mezze misure, o li si ama o li si odia.

È doveroso comunque premettere che il lampascione resta un bulbo misterioso per la stragrande maggioranza degli italiani, ma è molto probabile che, viste le sue prerogative, se fosse conosciuto meglio, sarebbe certamente amato un po’ di più.

In passato era conosciuto come Muscari comosum Mill.; dopo alcuni approfonditi studi botanici dal 1968, viene più correttamente appellato Leopoldia comosa (L.) Parl. Si contano, inoltre, varie specie simili al lampascione che vengono spesso utilizzate alla stessa stregua del lampascione per così dire verace: si tratta di una decina di specie appartenenti a tre diversi generi Bellevalia, Muscari, Leopoldia che hanno però un po’ tutte caratteristiche organolettiche più scadenti rispetto allo stesso. A tale proposito è utile ricordare quanto riportato dal Mannarini:“Assieme al pampasciulo trovasi spontaneo da noi un altro muscari, il Muscari Holzmannii Bois. o Leopoldia Holzmani Held., che ha proprietà eccitanti ed anche afrodisiache. Questo è volgarmente conosciuto col nome di pampasciulu pe li vecchi. Per questo, esso in Grecia si adibisce ad uso alimentare, da noi non è adoperato, anzi viene scartato nella raccolta del M. comosum”.

Decisamente meno tranquillizzanti le indicazioni di Dioscoride (II.358.) a proposito di una di queste specie identificata da alcuni traduttori naturalisti nel Muscari atlanticus e o M. botryoides:”il porro capitato fa ventosità, genera cattivi umori, fa sognare cose terribili e spaventose. Cuocersi la capillatura sua nell’aceto, ed in acqua marina. Con tali premesse non perderemo nulla se dal punto di vista gastronomico considereremo solo il lampascione rosso verace ovvero la Leopoldia comosa (L.) Parl.

La parte edule è costituita dal bulbo che può raggiungere eccezionalmente i 4 centimetri di diametro ed il peso di 35-40 grammi, anche se generalmente il

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