di Pino de Luca
Il gorgo impetuoso che ci conduce a percorrere le strade del Grande Salento, a breve potrà finalmente placarsi.
In giro per andare a trovare i tesori che si celano in decine di Aziende con produzioni enologiche è entusiasmante ma faticoso.
Non amo il banale, provo a non subire l’influenza di costo, nome o dei premi di una bottiglia.
A volte vi racconto vini di gran fama a volte vini sconosciuti (che magari dopo qualche mese assurgono all’interesse collettivo…).
A volte di grandi aziende, a volte di perline incastonate in territori tanto minuscoli quanto preziosi.
Lasciato Salice Salentino dritti verso Manduria, si prosegue: Sava e poi Lizzano.
Obiettivo dichiarato: provare a fendere, almeno un po’, il velo di false credenze e luoghi comuni con il quale superficialità, semplificazione ed ignoranza coprono la realtà.
“I vini bianchi devono essere freschi, leggeri, magari frizzantini …”
“I vini bianchi vanno bevuti giovani, non devono maturare …”
“Al sud, al sud i vini bianchi non li sanno (ho udito anche “sappiamo”) fare …”
Sentito dire tante volte da provar nausea. Ma è vero? Per sempre, per tutto e per tutti?
Non è semplice arrivarci nel groviglio di viuzze che s’attorcigliano tra via Galilei, Via Colonna e via 4 Novembre, ma alla fine al Largo vicino alla Chiesa si giunge.
Milleuna, azienda che ha scelto di fare vini buoni. Di perseverare nelle coltivazioni proprie della zona: alberello e senza irrigazione, vigneti vetusti e