Ambienti, paesaggi e natura di Puglia
Seconda parte
di Francesco Lacarbonara
Nella prima parte di questo nostro breve viaggio alla scoperta del patrimonio naturalistico pugliese abbiamo visto quelle che sono le sue principali caratteristiche geografiche. Continuiamo il nostro percorso esplorando i diversi habitat naturali della Puglia per evidenziarne i suoi più importanti aspetti biologici e paesaggistici.
La nostra regione rientra, dal punto di vista biogeografico, nella zona centrale di quello che viene definito come “bioma mediterraneo” (Whittaker, 1970): un’area geografica che si colloca intorno al 40° di latitudine nord e le cui caratteristiche climatiche risentono dell’influsso del Mar Mediterraneo. In questa vasta area si riscontrano aspetti climatici comuni quali: precipitazioni diffuse soprattutto nei mesi autunnali ed invernali, lunghi periodi di siccità caratterizzanti i mesi estivi durante i quali si possono registrare temperature massime anche superiori ai 40 °C, mentre le temperature minime di rado scendono al di sotto dei 0 °C; rare le precipitazioni nevose. In particolare i valori medi di piovosità in Puglia sono compresi tra i 450 e i 650 mm annui; valori maggiori si registrano sul Gargano, sul Subappennino Dauno e lungo il versante adriatico del Salento, con precipitazioni locali che superano gli 800 mm annui.
Un tale quadro climatico consente lo sviluppo di una ricca flora che vanta circa 20.000 specie, delle quali 7.050 sono presenti in Italia, 2.076 in Puglia e 1.400 nel solo Salento, corrispondenti ai 2/3 della flora pugliese e a 1/3 della flora italiana; di queste 150 sono piante alimurgiche, prive cioè di sostanze velenose o comunque dannose per l’organismo e pertanto commestibili.
Il paesaggio vegetale mostra aspetti molto diversi a seconda delle zone geografiche, delle condizioni microclimatiche e dell’ininterrotta opera di trasformazione apportata dalle attività antropiche. Si passa così dalleforeste di latifoglie del Gargano alla pseudo-steppa dell’Alta Murgia, dalla vegetazione psammofila e igrofila dei litorali e delle retrostanti zone umide alle distese di ulivi, molti dei quali centenari, che da un capo all’altro della Puglia rendono tipico il nostro paesaggio.
Tra le specie di particolare rilievo ricordiamo, solo a titolo di esempio, il fragno (Quercus troiana) e la quercia vallonea (Quercus macrolepis) per le essenze arboree ; Campanula versicolor, Salvia triloba, Phlomis fruticosa tra le specie di origine balcanica; Inula candida, Scabiosa dallaportae e Iris pseudopumila tra le specie endemiche; Ipomea saggitata e Sarcopterium spinosum, tra le specie rare dell’intera flora italiana.
La particolare disposizione geografica, unitamente alla diversità dei biotopi, fa della Puglia un luogo ideale per la sosta di numerose specie di uccelli, sia stanziali sia migratrici.
Il dato si fa interessante se si considera che le specie di uccelli che nidificano in Puglia sono 179 pari a circa il 72 % del totale delle specie nidificanti in Italia (fonte: Arpa Puglia, Relazione sullo stato dell’ambiente 2004). Passeggiando lungo i sentieri di una delle tante faggete della Foresta Umbra, nel Parco Nazionale del Gargano, non è raro imbattersi nel ripetitivo tamburellare del picchio, che con ben cinque specie popola questi boschi, tra cui il raro ed elusivo picchio dorsobianco (Picoides leucotos). I campi coltivati del Tavoliere, come le