di Armando Polito
nome italiano: gramigna
nome scientifico: Cynodon dactylon (L.) Pers.
famiglia: Poaceae
Il nome dialettale e quello italiano sono dall’aggettivo latino femminile gramìnea(m)1=di erba, da gramen=erba. Cýnodon è un aggettivo che significa con denti di cane, modellato alla greca sul sostantivo greco kynòdus=dente canino, formato a sua volta da kyon=cane e odùs=dente; dactylon è dal greco dàktylos=dito2. Poàceae è forma aggettivale latina moderna dal greco poa=erba
È l’infestante più nota, diffusa e temuta sul globo; eppure, paradossalmente ha dato vita al nome della famiglia (Graminaceae) dell’essenza alimentare per eccellenza: il grano.
Nel mondo greco quest’erba era nota col nome di àgrostis3, da agròstes=selvatico, a sua volta da agròs=campo.
Per quello romano ecco la testimonianza di Plinio(I° secolo d. C.): “Proprio la gramigna è conosciutissima tra le erbe. Serpeggia con i suoi internodi a forma di ginocchio e frequentemente da essi e dalle punte sparge nuove radici. Le sue foglie nel resto del mondo assottigliandosi terminano a punta, solo sul Parnaso hanno l’aspetto di quelle dell’edera, più folte che altrove, dal fiore candido e profumato. Non c’è erba più gradita di questa agli animali, sia verde, sia seccata come foraggio purché sia data dopo averla spruzzata di acqua. Dicono pure che il succo si estrae da quella del Parnaso per la sua abbondanza. Esso è dolce. Nel resto del mondo al posto del succo si usa il decotto per cicatrizzare le ferite, al che è utile anche l’erba pesta e preserva le piaghe dall’infiammazione. Al decotto si aggiunge vino e miele, altri vi aggiungono pure un terzo di incenso,