di Luigi Giungato
La vita pubblica di Gallipoli è stata contrassegnata, nel corso dei secoli, forse sin dal XV, dal predominio esercitato dal ceto della nobiltà, vera o presunta, appannaggio di poche famiglie che hanno gestito tutte le vicende politico-amministrative.
Nella seconda metà del XVIII secolo, quando le nuove dottrine politiche cominciarono a diffondere in Europa gli importanti principi della libertà e dell‘eguaglianza, tutti i livori di casta che col tempo si erano sedimentati avevano creato un dualismo municipale che, distruggendo ogni armonia fra i cittadini, determinarono le prevedibili vendette personali e le forti tensioni sociali tra i componenti dei diversi ceti.
Sino a quegli anni un ristretto gruppo di persone appartenenti al primo ceto,