Le pozzelle di Zollino

Pozzelle, foto di Enrico Floriddia e Silvia Cesari
Pozzelle, foto di Enrico Floriddia e Silvia Cesari

 

Il progetto di innovazione sociale In-Culture, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Zollino, ha presentato ieri 13 maggio, nella Sala Consiliare del Comune di Zollino (Le), il volume “Conservare l’acqua. Le pozzelle di Zollino tra memoria storica e indagini scientifiche“, realizzato nell’ambito delle attività di ricerca del progetto In-Cul.Tu.Re.

La pubblicazione raccoglie i risultati degli studi condotti sui sistemi di raccolta di acqua piovana presenti a Zollino, elementi caratteristici dell’architettura rurale locale dal notevole valore identitario e simbolico: le Pozzelle di Pirro, le Pozzelle di Apigliano, le Cisterne di Masseria Gloria.

Pozzelle, foto di Marco Rizzo
Pozzelle, foto di Marco Rizzo

 

Il libro, che al termine della presentazione è  stato consegnato gratuitamente alla comunità di Zollino e ai partecipanti, offre un punto di partenza per futuri interventi di recupero, manutenzione e valorizzazione dell’area oggetto di studio.

I risultati delle attività di ricerca condotte sulle aree delle pozzelle sono il frutto di un lavoro multidisciplinare condotto da In-Culture, vincitore del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation e finanziato dal Miur, in collaborazione con il Comune di Zollino e l’Ibam-Cnr di Lecce.

All’incontro hanno preso parte: Antonio Chiga (Sindaco di Zollino), Ivan Stomeo (Presidente Unione dei Comuni della Grecìa Salentina), Paola Durante e Sofia Giammaruco (Progetto In-Cul.Tu.Re.), Giovanni Quarta (IBAM-CNR di Lecce), Ivan Ferrari e Francesco Giuri (IBAM-CNR di Lecce), Giovanni Leucci (IBAM-CNR di Lecce), l’archeologa Barbara Vetrugno. Modera: Gabriele Miceli (Progetto In-Cul.Tu.Re.)

Le aree delle pozzelle rientrano tra i 12 casi studio individuati da In-Culture (Innovazione nella cultura, nel turismo e nel restauro) sul territorio della Grecìa Salentina.

Il volume “Conservare l’acqua. Le pozzelle di Zollino tra memoria storica e indagini scientifiche” contiene al suo interno i contributi del dott. Gianni Carluccio con informazioni sul contesto storico, la diffusione sul territorio delle pozzelle e una raccolta dei principali studi sinora condotti sul tema; il complesso programma diagnostico messo in atto da In-Cul.Tu.Re. in collaborazione con l’IBAM-CNR di Lecce a partire dalla mappatura dello stato di fatto dei luoghi, al rilievo interno di una pozzella con successiva modellazione 3d, fino alla ricostruzione dei modelli geologici e idrogeologici delle tre aree.

Il volume si arricchisce inoltre di un contributo sulle recenti ricerche archeologiche, curato da Francesco Esposito e Barbara Vetrugno, che hanno avuto luogo presso le pozzelle di Apigliano, in occasione dei lavori per la realizzazione di un nuovo percorso di visita.

Al termine dell’incontro è stato proiettato “Acqua tra le pietre”, il documentario realizzato da Meditfilm nell’ambito del progetto In-Culture, diretto da Fabrizio Lecce, che raccoglie le testimonianze inedite sulle pozzelle di Zollino. La cultura, la sapienza e i ricordi affiorano dai racconti delle persone che hanno vissuto tali luoghi e continuano a viverli.

clicca qui per scaricare il volume

www.inculture.eu/conservarelacqua-lepozzelledizollino

 

 

 

CONTATTI

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progettoinculture@gmail.com

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INFO

Gabriele Miceli

335.5772274

 

Antonio Buttazzo (1905-1957) tipografo leccese

ODORE DI INCHIOSTRO

(ANTONIO BUTTAZZO TIPOGRAFO LECCESE)

 

di Paolo Vincenti

Quando si parla dell’arte della stampa, il pensiero corre veloce a Johann Gutenberg, universalmente ritenuto il primo stampatore della storia (per quanto i cinesi avessero già prima di lui sperimentato delle tecniche lavorative in questo settore). E al mitico fondatore della stampa sono oggi intitolate mostre, fiere di settore, librerie e chi più ne ha più ne metta, nella variegata “galassia Gutenberg”, sebbene  una menzione speciale andrebbe anche  a coloro che aiutarono Gutenberg in quell’ intrapresa, vale a dire i misconosciuti Johann Fust, il banchiere che finanziò l’opera, e Peter Schoffer, l’amanuense che ci mise del suo, in termini di “olio di gomito”, grazie ai quali venne stampata a Magonza nel 1454 la famosa Bibbia.

Ma il nostro pensiero va anche a chi importò in Italia questa invenzione, cioè a quell’Aldo Manuzio, veneziano, che pubblicò i primi libri tascabili, gli enchiridia , classici latini senza note e senza commento, realizzati con un nuovo carattere corsivo disegnato da Francesco Griffo. Così la nostra mente viaggia veloce attraverso il Settecento, con i vari Baskerville,  Didot e soprattutto l’italiano Bodoni.

Ovviamente, l’arte tipografica ha subito varie modifiche  nel corso degli anni e dei secoli, evolvendosi  secondo le mutate esigenze del pubblico e le innovazioni, se non vere e proprie rivoluzioni, apportate dalla tecnica. Pensiamo alla prima pressa piano-cilindrica a vapore, realizzata nel 1814 da Koenig e utilizzata nella stamperia del “Times” di Londra e, pochi anni dopo,  sempre al “Times”, l’introduzione della macchina “a quattro cilindri” verticali realizzata da Applegath e Cowper, in grado di far aumentare sensibilmente la produzione dei giornali. Poi, sempre nell’Ottocento, l’invenzione della rotativa e della quadricromia, che si devono all’italiano Ippolito Marinoni; quindi, con quella che ormai era divenuta una produzione industriale,  l’ introduzione della composizione meccanica, con la “Linotype” e la “Monotype”,  e, per venire ai giorni nostri, l’introduzione della stampa off-set nel 1960. E non ci avventuriamo nella descrizione dei grandi cambiamenti avvenuti a livello tipografico in questi ultimi anni con l’introduzione del computer, perché il discorso sarebbe davvero vasto.

Fra gli eredi di tanto prestigiosa tradizione, nel nostro Salento,  Antonio Buttazzo, titolare di quella che oggi si chiama “Tipografia del Commercio”.  Il

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