di Paolo Vincenti
“Conquistatevi un’anima nuova, la vostra non basta neanche per un cane. Conquistatevi un’anima nuova!”, disse il giudice al Ministro prima di essere considerato completamente pazzo e dover lasciare la propria carriera. Così, Basil Grant affittò una mansarda a Lambeth a si ritirò a vita privata. Da quel momento, si divertiva a risolvere curiosi casi che gli venivano affidati dal cosiddetto “Club dei mestieri stravaganti”, di cui egli era socio affezionato. Ma qualcosa di veramente stravagante doveva ancora capitargli. Un giorno nella sua soffitta piccola ma ben arredata doveva fare l’incontro più assurdo di tutta la sua vita. Venne a trovarlo un distinto signore dall’aria molto inglese ma con una gran pena nel cuore, che necessariamente si manifestava all’esterno attraverso la concitazione dei suoi movimenti e il rossore che cerchiava i suoi occhi intelligenti. Anch’egli era socio del “Club dei mestieri stravaganti”.
Si trattava del famoso Gilbert Keith Chesterton, un giornalista e scrittore, originario di Kensington, dalla vita molto piena e travagliata. Chesterton, di vaghe idee liberali, era stato anche in politica per un certo periodo ma se ne era allontanato, disgustato dal clima di corruzione che regnava in quell’ambiente e dalla assoluta impossibilità di attuare quelle riforme sociali delle quali egli era intimamente convinto che vi fosse bisogno dell’Inghilterra dell’epoca. Aveva viaggiato molto: in Irlanda, in Francia e soprattutto in