di Paolo Vincenti
Franco Ventura è un pittore ed un poeta del sud. Da Sannicola, dove vive ed opera, egli canta “i sassi nudi come ossa dissepolte, vetusti ceppi scoppiati, colori d’uragano e di incendio” della sua terra, il “Salento”, un Salento umile eppure forte, un Salento “pietroso”, “maschio” come i suoi contadini, colmo di disperazione eppure mai rassegnato.
E’ difficile separare la pittura dalla poesia che, in Ventura, sono tutt’uno. Il “sapore agreste” del suo Salento è un sapore acre, amaro, è il sapore di un mondo fatto di fatica, di povertà e di sofferenza ma da tutto questo Ventura trae la forza per andare avanti e nelle difficoltà e negli stenti di quel mondo trovano linfa vitale i suoi quadri e le sue liriche. La sua pittura testimonia il fortissimo legame con la sua terra, terra che sembra quasi impastare i caldi e morbidi colori delle sue tele, conferendo ad esse una cifra stilistica del tutto personale. Protagonista, nelle sue opere luminose ed espressive, è la cultura contadina, dalla quale il pittore proviene per storia personale e formazione, ed essa cultura permea di se tutta la produzione dell’artista e dà una immediata