La quercia Vallonea di Tricase, “quercia dei cento cavalieri”
Se un albero scrivesse l’autobiografia, non sarebbe diversa dalla storia di un popolo
(Kahlil Gibran)
di Alessandro Bianco
Tricase, piccola cittadina del basso Salento, è spesso meta di tanti turisti che d’estate giungono qui da tutte le parti della penisola per ammirare le sue meraviglie architettoniche e paesaggistiche. Accogliente e ricca di storia, questa è la terra dei cinque castelli, contando anche le sue frazioni, e del giurista e politico italiano Giuseppe Pisanelli.
Visitando le stradine del centro storico ci si immerge in un’ esplosione di emozioni in quanto ci sembra di rivivere le reminiscenze del passato, le gesta di antichi personaggi ed eroi; palazzo Gallone, la chiesa Madre, piazza Pisanelli, la chiesa di San Domenico: sono questi i luoghi di straordinaria attrazione. Lasciando il paese si raggiungono le marine, con la località Marina Serra, dal mare limpido e il porticciolo di Tricase Porto.
Percorrendo la strada che conduce a quest’ultima località, non sfugge agli occhi dei visitatori, la maestosa Quercia Vallonea, conosciuta anche come “Quercia dei Cento Cavalieri”, un vero e proprio dolmen naturalistico, vecchio di circa 700 anni, che la natura possa aver generato. Imponente e maestosa in tutte le sue forme, a volte bizzarre, di accesi colori, è stata considerata monumento arboreo della Puglia e Vallonea più bella e più grande d’Italia, una onorificenza non solo per questa cittadina ma anche per l’intera regione. Scampata dall’ira (dis)umana, che molti anni fa vide la triste scomparsa nella zona di molti suoi simili, per la costruzione della strada che conduce verso la marina di Tricase Porto, oggi, per nostra fortuna, è inserita nel Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.
A quest’albero è legata anche una fantastica leggenda che vide come artefice il re Federico II, il quale, trovandosi nei dintorni di Tricase con uno squadrone