di Oreste Caroppo*
IL RITORNO DEL DAINO NEL SALENTO OGGI PUÒ GIÀ DIVENTARE REALTÀ !
NON UCCIDETE quei cento DAINI Pugliesi !
Abbattere quei 100 Daini (o sterilizzarli) per una questione di sovraffollamento sarebbe un’operazione aberrante!
Da pochi giorni lo spiraglio: chi volesse in Puglia può ADOTTARLI e chiedere degli esemplari da ALLEVARE nella propria proprietà o nei parchi regionali!
Un’ occasione per reintrodurre nel Salento, nei suoi parchi naturali, nelle aziende agricole e parchi privati, ad esempio ricadenti anche nel neoistituito Parco dei Paduli-Foresta Belvedere nel cuore del basso Salento (tra Otranto, Leuca e Gallipoli), e nel Salento tutto, a scopo naturalistico, didattico e paesaggistico, il Daino (Dama dama), autoctono nel Salento già in epoca paleolitica, come innumerevoli resti fossili attestano scientificamente, prima che l’azione dell’uomo lo portasse all’estinzione locale insieme ad i suoi habitat, che oggi abbiamo il dovere di ricostruire diffusamente con un’azione nuova di “Rimboschimento Razionale e Partecipato” perfettamente conciliato con le attività silvo-agro-pastorali (vedi: “L’unica vera infrastruttura di cui ha urgentemente bisogno il Grande Salento sono i Grandi Boschi !!!” Link: http://www.lavalledeitempli.net/2011/03/22/lunica-vera-infrastruttura-di-cui-ha-urgentemente-bisogno-il-grande-salento-sono-i-grandi-boschi/ )!
Ancora nel secolo scorso, nei boschi del Salento era uso diffuso allevarvi allo stato brado proprio dei Daini, (come anche i Cinghiali, i “neri” anche chiamati in alcuni catasti del ‘700, relativi alla foresta del Belvedere – questi animali