Libri| Canto per te. Omaggio a Tito Schipa

CONSERVATORIO “TITO SCHIPA” DI LECCE – AUDITORIUM

VENERDÌ 30 SETTEMBRE 2016

ORE 18.00

PRESENTAZIONE DEL VOLUME

Canto per te. Omaggio a Tito Schipa

a cura di ELSA MARTINELLI

Lecce, Ed. Grifo, 2016

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Saluti istituzionali

On. NICOLA CIRACÌ, Presidente del Conservatorio di Lecce

M° SALVATORE STEFANELLI, Direttore del Conservatorio di Lecce

Interventi

della CURATRICE, degli AUTORI e dell’EDITORE

Introduce e modera

Prof. MAURIZIO NOCERA

Omaggio musicale

a cura di RAFFAELLA LICCARDI soprano

ALBERTO NARDELLI fisarmonica

VALERIO DE GIORGI pianoforte

FRANCESCO SABATO – MARCELLO BALDASSARRE

FERNANDO TOMA – ANTONIO ZITANO quartetto d’archi

 

In occasione del 50° anniversario della morte (New York, 1965), la città di Lecce ha reso omaggio a Tito Schipa con una serie di eventi commemorativi, ufficiali, istituzionali e spontanei, compositi o episodici. Anche il Conservatorio di Lecce, che oggi perpetua il nome di Schipa, avendo ereditato il lascito istituzionale del già Liceo Musicale a lui intitolato, ha inteso onorare la memoria di questa importante figura della storia della vocalità. Accanto a varie altre manifestazioni promosse per l’occasione dell’anniversario, l’Istituto ha dato alle stampe un volume commemorativo miscellaneo, per la cura scientifica di ELSA MARTINELLI.

Promosso dal Miur e dal Conservatorio di Lecce, il volume ha il patrocinio morale di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Archivio di Stato di Lecce, Università del Salento, Accademia di Belle Arti di Lecce, Società di Storia Patria per la Puglia, Agenzia Euro-Mediterranea e Archivio “Schipa-Carluccio”. Oltre alla presentazione di TITO SCHIPA JR., il libro riunisce i saggi di studiosi di varia formazione professionale: MICHAEL ASPINALL esperto di storia della vocalità e maestro di canto attivo a Napoli, GIGLIOLA BIANCHINI documentalista e bibliotecaria del Conservatorio di Torino, MARIA GIOVANNA BRINDISINO già bibliotecaria del Conservatorio di Lecce, ingegnere GIANNI CARLUCCIO responsabile dell’Archivio “Schipa-Carluccio” di Lecce, LUCIANA D’AMBROSIO MARRI sociologa attiva a Roma, MARIACARLA DE GIORGI musicologa dell’Università del Salento, GIOVANNI INVITTO professore emerito dell’Università del Salento e già vicesindaco di Lecce, ALESSANDRO LAPORTA direttore emerito della Biblioteca Provinciale di Lecce, architetto BEATRICE MALORGIO di Lecce, musicologa ELSA MARTINELLI del Conservatorio di Lecce, PIERO MENARINI esperto di letteratura ispanica dell’Alma Mater di Bologna, senatrice ADRIANA POLI BORTONE già sindaco di Lecce, DARIO SALVATORI giornalista e critico musicale RAI di Roma. La presentazione del volume si terrà venerdì 30 settembre 2016, nell’Auditorium del Conservatorio di Lecce, alle ore 18.00.

Moderati dal Prof. MAURIZIO NOCERA, gli interventi del Presidente del Conservatorio di Lecce On. NICOLA CIRACÌ e del Direttore M° SALVATORE STEFANELLI, della CURATRICE del volume, degli AUTORI e dell’EDITORE, saranno incorniciati da un omaggio musicale a cura del soprano RAFFAELLA LICCARDI, col sostegno di ALBERTO NARDELLI alla fisarmonica, di VALERIO DE GIORGI al pianoforte e del quartetto d’archi formato da FRANCESCO SABATO, MARCELLO BALDASSARRE, FERNANDO TOMA e ANTONIO ZITANO.

 

INGRESSO LIBERO

Soirée parisienne nella biblioteca Roberto Caracciolo in Lecce

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a cura dell’Ufficio Pubbliche Relazioni  del Conservatorio di Lecce

 

Proseguono con grande successo di pubblico gli appuntamenti musicali promossi dal Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Domenica 21 febbraio 2016, nel salone rinascimentale della Biblioteca Roberto Caracciolo in Lecce (ore 19:30), si terrà una raffinata “soirée parisienne”, un concerto di musica vocale da camera dal repertorio di Massenet, Milhaud, Poulenc, Satie e Rosenthal, a cura del contraltista GIANLUCA BELFIORI DORO e di FILIPPO FARINELLI al pianoforte.

La serata si aprirà con la mesta e lenta melodia di Élégie, per voce e pianoforte o violoncello, tratta dalle Vingt Mélodies (1872) di Jules Massenet, su versi di Louis Gallet.

Seguiranno Trois chansons de négresse (1935-36) per voce e orchestra da camera o pianoforte di Darius Milhaud, su versi di Jules Supervielle, nei quali una schiava africana canta del suo popolo deportato in Venezuela. In Mon histoire (la mia storia) la donna narra la miseria e l’umiliazione della sua condizione. In Abandonnée (abbandonata) la schiava vedova esprime la disperazione del suo lutto e racconta del meditato suicidio frenato dal dover allattare il proprio bambino. In Sans feu ni lieu (senza focolare né luogo), il sentimento è esteso a tutti i bambini che la lotta per la liberazione ha lasciato senza casa. Eseguite per la prima volta nel 1937 dal soprano Madeleine Grey, spesso scelta dai compositori francesi per le anteprime dei loro lavori, queste tre canzoni sono un esempio di semplicità, di efficace uso delle brevi frasi ripetitive dei canti popolari ascoltati in Brasile dal compositore.

Il programma proseguirà con Le bestiaire ou “Cortège d’Orphée” (1919) di Francis Poulenc, su poesie di Guillaume Apollinaire: Le dromedaire (il dromedario) – La chèvre du Thibet (la capra del Tibet) – La sauterelle (la cavalletta) – Le dauphin (il delfino) – L’ecrevisse (il gambero) – La carpe (la carpa). Questo ciclo di canzoni in miniatura, scritto da Poulenc all’inizio della carriera, non ha nulla di accademico, né sul piano del trattamento del testo né sul piano ritmico, melodico o armonico. Il poeta e il compositore giocano con l’apparente semplicità del bestiario, privo di gioia infantile, ma piuttosto venato di una sottile malinconia.

Le chemins de l’amour (le vie dell’amore) è un valzer per voce e pianoforte composto da Poulenc nel 1940, su testo di Jean Anouilh, tratto dalle musiche di scena della pièce Léocadia, con dedica all’attrice e cantante Yvonne Printemps.

Un’indolenza rigogliosa pervade Hôtel, affascinante e modernissimo brano di Poulenc, su versi di Guillaume Apollinaire, tratto da Banalités (1940): un testo spettacolare, fatto di piccole banalità, di stupidità assolute che fanno il nonsense della vita, in una camera d’albergo.

Je te veux (voglio che tu) è un valzer sentimentale, scritto nel 1897 da Erik Satie, su testo di Henry Pacory, in più versioni: per voce e pianoforte, per orchestra di ottoni e per grande orchestra.

Il concerto proseguirà con Daphénéo, n. 2 delle Trois mélodies (1916) di Erik Satie. Scritto dalla diciassettenne Mimi Godebska, già dedicataria del raveliano Ma mère l’oye, il testo è un breve dialogo, d’atmosfera lieve, giocato su un equivoco fonico che sembra provenire da un luogo e un tempo lontani e misteriosi: Chrysaline domanda a Daphénéo quale sia quell’albero i cui frutti sono uccelli piangenti. Questo immaginario onirico e bambinesco suggerisce a Satie sonorità spoglie e figurazioni ripetitive e cantilenanti che ricordano un carillon.

Chiudono la serata tre canzoni di Manuel Rosenthal, Grammaire (grammatica) – La souris d’Angleterre (il topo d’Inghilterra) – Le bengali (il bengalese), tratte dal ciclo di canzoni Chansons du Monsieur Bleu (1932), psichedelica mini-opera che si muove tra facezie e colore, stravaganze e poesia, per bambini, giovani e meno giovani.

 

 

INGRESSO LIBERO

 

Prossimo Appuntamento:

Domenica 6 marzo 2016

Biblioteca Roberto Caracciolo – Lecce

“LE PIACE BRAHMS?”

PIERLUIGI CAMICIA – VINCENZO RANA

(pianoforte)

Musica. Carnevale degli animali, Pulcinella e…

a cura dell’Ufficio Pubbliche Relazioni Conservatorio di Lecce

conservatorio lecce

I CONCERTI DEL CONSERVATORIO “TITO SCHIPA” DI LECCE

“IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI, PULCINELLA E…”

in collaborazione con COMUNE DI LECCE

ORCHESTRA DA CAMERA del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce

Solisti PIERLUIGI CAMICIA e VINCENZO RANA

Voce recitante VINCENZA DE RINALDIS

Direttore GIOVANNI PELLEGRINI

MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2015 – ORE 20:45

LECCE – TEATRO PAISIELLO

 

 

Proseguono con grande partecipazione di pubblico gli appuntamenti musicali promossi dal Conservatorio di Lecce. In sintonia con lo spirito del Carnevale, martedì 17 febbraio 2015, al Teatro Paisiello di Lecce (ore 20:45), in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Lecce, si terrà un concerto dal titolo “Carnevale degli animali, Pulcinella e…”. La serata è affidata ai solisti al pianoforte PIERLUIGI CAMICIA e VINCENZO RANA, alla voce recitante VINCENZA DE RINALDIS e all’ORCHESTRADA CAMERA del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, diretta dal M° GIOVANNI PELLEGRINI.

Il programma si aprirà con il celebre Carnevale degli animali (Le carnaval des animaux) di Camille Saint-Saëns, suite zoologica dai toni umoristici e canzonatori la cui comicità sta nei riferimenti satirici e nell’uso di citazioni esplicite di brani o motivi noti. La prima esecuzione privata del brano si tenne in occasione della festività del martedì grasso del 1887, mentre la prima esecuzione pubblica si ebbe nel febbraio 1922, un anno dopo la morte dell’autore, nel rispetto delle sue volontà.

La serie di 14 brani, tutti assai brevi, va dalla solennità della Marcia reale del leone (Introduction et marche royale du lion)al chiocciare di Galline e galli (Poules et coqs), alla corsa frenetica degli asini selvatici o Emioni (Hémiones animaux véloces), parentesi virtuosistica affidata ai due pianoforti in Presto furioso. L’ironico brano sul tema del celebre Can-can dell’Orfeo all’inferno di Offenbach, adattato all’andatura lenta delle Tartarughe (Tortues), è seguita dal goffovalzer dell’Elefante (L’éléphant), descritto dal timbro grave del contrabbasso, nella citazione del noto tema della Danza delle silfidi di Berlioz.

La suite prosegue con i salti improvvisi dei Canguri (Kangourous), con l’ambiente soave dell’Acquario (Aquarium),il raglio degli asini o Personaggi dalle lunghe orecchie (Personnages à longues oreilles) che allude all’aria saccente dei critici musicali del tempo, i colori e le sensazioni della foresta del Cucù nel bosco (Le coucou au fond des bois) e il rapido volo di uccelli in Voliera (Volière). Nella serie di animali è anche la divertente parodia della “razza” dei Pianisti (Pianistes), costretti a ore di ripetitivi ed estenuanti esercizi alla tastiera.

Al brioso brano dei Fossili (Fossiles) che prende in giro i critici musicali, spesso vecchi e antiquati, su temi tratti dalla Danza macabra dello stesso Saint-Saëns e dal Barbiere di Siviglia di Rossini, segue il celebre dolcissimo temadel Cigno (Le cygne), esposto dal violoncello. Chiude, e ricapitola l’intero lavoro, l’allegro rondò Finale (Finale) che alterna un nuovo divertente tema alla citazione di temi proposti nei brani precedenti.

Il programma proseguirà con la Suite n. 1 (1915-25), per piccola orchestra, di Igor Stravinskij: Andante, Napolitana, Española e Balalaïka.

Chiuderà la serata Pulcinella, suite per orchestra di Stravinskij, da Giovanni Battista Pergolesi: Sinfonia (Ouverture), Serenata, Scherzino, Allegro e Andantino, Tarantella, Toccata, Gavotta con due variazioni, Vivo, MinuettoFinale. Soppiantando nel repertorio il balletto originale (del quale ripropone pagine e caratteristiche salienti), la suite da concerto che Stravinsky elaborò nel 1922 e revisionò nel 1949 (con le parti vocali sostituite da brani strumentali) consente di apprezzare le capacità parodistiche del compositore. Pulcinella è tra le più riuscite realizzazioni di quell’idea che l’autore spiegò più avanti: «Credo che l’unico esercizio critico valido debba compiersi nell’arte e per mezzo di essa, vale a dire nel pastiche o nella parodia. Il Baiser de la fée e Pulcinella sono critiche musicali di tale sorta, sebbene siano anche qualcosa di più».

 

 

 

PIERLUIGI CAMICIA

Inizia la carriera concertistica sulla scia di premi conseguiti in Concorsi Nazionali (Treviso) e Internazionali di grande prestigio (Busoni, Ciani, Chopin) e con l’ammirazione e la stima di artisti quali Rostropovitch, Ferrara, Ciccolini. Particolare attenzione rivolge a repertori inusuali, con direttori di fama (Ferro, Friedman, Haronovitch, Biscardi, Gusella) e con orchestre europee e americane; e insieme con Michael Flaksman, Ruggiero Ricci, Angelo Persichilli, Felix Ayo, Nina Beilina (tra gli altri) l’attività cameristica diventa occasione di proposte musicali poliedriche e affascinanti. Titolare di cattedra al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari dal ’73, chiamatovi dall’allora Direttore Nino Rota, Pierluigi Camicia è maestro di una schiera di talenti alla ribalta del concertismo internazionale; ha inciso musiche di Chopin, Giuliani, Rota, Grieg, Brahms, Franck, Faurè e Van Westerhout per la Farelive, la Abegg e Bongiovanni. Dal 2003 è Direttore Artistico della Camerata Musicale Salentina di Lecce, la più importante Associazione Musicale del Salento. Ha ricevuto nel 2000 il Premio per la Musica “Nelo Freni”. Nel 2007 è stato nominato Direttore del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, per “meritata fama”, dal Ministro per l’Università, e confermato nella carica per il triennio successivo. Attualmente è docente di Pianoforte nello stesso Conservatorio.

 

VINCENZO RANA

Si è diplomato in pianoforte con lode presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari sotto la guida del M° G. Binetti. Ha poi studiato con Rodolfo Caporali, Pierluigi Camicia e Aldo Ciccolini. Premiato in concorsi quali il “Cata ed Ernesto Monti” –Trieste, il “Premio Rendano” –Roma, “E. Porrino” –Cagliari, Ciem –Ginevra, ha tenuto recital solistici e concerti con orchestra in Italia e all’estero. Svolge intensa attività di collaboratore al pianoforte e direttore musicale di palcoscenico per diversi Teatri di tradizione e Festival: Teatro Petruzzelli di Bari, con le sue tournée in Egitto e in Francia, Teatro V. Emanuele di Messina, Teatro Verdi di S. Severo, Teatro Cilea di Reggio Calabria, Politeama Greco di Lecce, Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, Wexford Opera Festival in Irlanda, Opera Giocosa di Savona. Ha curato la revisione della partitura del 1777 di un lavoro di G. Insanguine per il Conservatorio “N. Rota” di Monopoli e, nell’ambito del repertorio vocale ha inciso un CD Ricordo di Musicisti Pugliesi e diverse Petite Messe Solennelle di Rossini. È docente di Spartito presso l’Accademia del Belcanto presso la Fondazione P. Grassi di Martina Franca e di Lettura della partitura presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce.

 

VINCENZA DE RINALDIS

Cantante, studia Canto Lirico presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce. Attrice, speaker radiofonica, presentatrice. Ha collaborato con le più importanti compagnie teatrali presenti sul territorio. Laureata in Lettere Moderne, vanta premi e collaborazioni in ambito poetico e giornalistico. Vincitrice di vari concorsi canori a livello regionale e nazionale. Si sta perfezionando nella tecnica vocale del crossover con il M° Ida Decenvirale. Direttrice responsabile dell’Accademia d’Arte Thymos di Miggiano. Ospite in varie manifestazioni e in tv locali e nazionali. Ultimamente ha collaborato per Accademia Tv Talent, un programma ideato da Antonella Tauro su Canale 7.

 

GIOVANNI PELLEGRINI

Nato a Polignano a Mare (BA), compie gli studi musicali presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Formatosi alla scuola di composizione del M° Fabio Cellini, si perfeziona con G. Serembe, M. Atzmon e F. Nagy, Donato Renzetti, conseguendo il diploma di alto perfezionamento. Ha diretto concerti con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, l’Orchestra Sinfonica della Fondazione ICO “T. Schipa” di Lecce, l’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia di Taranto, l’Orchestra Sinfonica MAV di Budapest, l’Orchestra della Fondazione Lucana, l’Orchestra Sinfonica M. Gusella di Pescara, l’Orchestra del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, l’Orchestra di Puglia e Basilicata, l’Orchestra Saverio Mercadante, l’Orchestra da camera di Durazzo e l’Orchestra da camera Paisiello di Lecce. Ha diretto in prima esecuzione l’opera “Ghetonia” di F. Muolo, il concerto inaugurale del Festival Internazionale di Avignon (Francia) e l’opera “Il Matrimonio Inaspettato” di G. Paisiello con la regia di Elena Barbalich, l’opera “L’Elisir d’Amore” di G. Donizetti con la regia di Katia Ricciarelli, i Carmina Burana di C. Orff. Diplomato in Strumentazione per Banda, è docente di Master e Corsi di Perfezionamento per Ensemble di Fiati, e titolare della cattedra di Musica d’Insieme per Fiati e di Musica da Camera Vocale e Strumentale presso il Conservatorio di Musica “T. Schipa” di Lecce. Dal 2007 è fiduciario della sede distaccata di Ceglie Messapica (BR).

 

 

INGRESSO LIBERO

fino ad esaurimento dei posti disponibili

 

 

Prossimo appuntamento

Domenica 8 marzo 2015

Biblioteca R. Caracciolo – Lecce

Galà Lirico

ALESSANDRA CONTALDO soprano

LI MIN soprano

VANESSA SOTGIU pianoforte

 

 

 

                                                                                            

 

Si è spento il maestro Giuseppe Alfredo Pastore, noto musicologo di origini napoletane, ma salentino d’adozione

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a cura dell’UPR Conservatorio Tito Schipa – Lecce

Si è spento, all’età di novantanove anni, il maestro Giuseppe Alfredo Pastore, noto musicologo di origini napoletane, ma salentino d’adozione. Ha diretto il Conservatorio Tito Schipa di Lecce per oltre un trentennio.  I funerali venerdì 27 Giugno, alle ore 17:00 nella Chiesa di San Pio a Lecce.

 

Durante il suo lungo mandato il maestro Pastore ha promosso un forte inserimento del Liceo nella realtà culturale cittadina, anche attraverso il recupero e la divulgazione della tradizione musicale di compositori salentini. Ancora oggi il Conservatorio di Lecce orienta in questa direzione molti progetti, impegnandosi in un percorso musicologico che, partendo da fonti inedite, arriva a esecuzioni curate filologicamente. Motivo conduttore della sua attività di studioso è stata la ricerca intorno alla figura di uno dei più illustri figli di Puglia, Leonardo Leo, compositore, maestro di cappella e operista, continuatore di una scuola che vedeva il suo principale rappresentante in A. Scarlatti, e i suoi epigoni in Durante, contemporaneo di don Lionardo, e negli allievi Jommelli, Piccinni, Paisiello…

Pastore ha strappato Leo alla dimenticanza dei moderni: un lavoro paziente e certosino, fatto di costante confronto con le fonti manoscritte, che ha permesso di restituire tra gli altri, in edizione critica, capolavori come l’opera buffa Amor vuol sofferenza (tra le poche conservate), l’oratorio Sant’Elena al Calvario e un Concerto per Quattro violini obbligati e Basso continuo. Ha realizzato numerose pubblicazioni monografiche e revisioni di composizioni di altri maestri napoletani nati tra la Terra di Bari e la Terra d’Otranto (Cafaro, Tricarico, Traetta, Piccinni, Paisiello) e non (Scarlatti, Orefice, Speranza, Durante).

Appassionato bibliofilo, è stato geloso custode di una nutrita biblioteca specializzata privata che annovera migliaia di volumi, manoscritti, edizioni rare e di grande pregio, gran parte dei quali personalmente catalogati con grande cura e messi a disposizione degli studiosi e dei ricercatori.

Formatosi al Conservatorio “S. Pietro a Majella” diretto da Francesco Cilea, ha condiviso la sua formazione con compagni come Aldo Ciccolini o Jacopo Napoli, ha vissuto nel fermento culturale di Benedetto Croce ma anche nei salotti dove la colta borghesia dell’epoca teneva le proprie esclusive conversazioni.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la nascita di nuove iniziative editoriali, ha affiancato al mestiere di compositore quello di pubblicista collaborando con le terze pagine di numerosi periodici napoletani (tra gli altri, la rivista S. Carlo e il quotidiano Roma),  fatto  volontariato nella Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele II” coltivando un sempre più serrato interesse per la ricerca musicologica. Negli anni 50 la sua vita si sposta a Lecce: comincia a insegnare Storia della Musica al Liceo “Tito Schipa”, ne diventa nel 1953 Direttore e riesce a ottenere, nel 1970, il passaggio dell’Istituzione in Conservatorio.

Diventa una presenza di assoluto riferimento per la cultura salentina: pubblicista per La Gazzetta del Mezzogiorno e per Il Quotidiano, didatta, musicologo, revisore dell’opera Amor vuol sofferenza per il prestigioso Festival della Valle d’Itria e di varie composizioni prodotte ed eseguite nel  Festival Concertistico d’Organo di Lecce.

Terminato il mandato al Conservatorio ha continuato a produrre incessantemente. Ha curato la  trascrizione di un manoscritto di Bassi e Fughe di F. Durante (Padova, Armelin Musica, 2003) e l’edizione di un autografo di memorie A. Petito, attore partenopeo del secondo Ottocento (Lecce, Del Grifo, in corso di stampa), continuano a riannodare “gli amorosi sensi” con la la sua Napoli che ha sempre fatto da sfondo alla sua formazione e all’ attività tutta.

Con evidente commozione, Salvatore Stefanelli – attuale Direttore del Conservatorio, dichiara: La comunità del Tito Schipa gli è grata per tutto ciò che ha fatto, per il forte impulso sul territorio, per gli studi, per le ricerche avviate, per il metodo e per le scoperte che terranno sempre vivo il suo ricordo e che rappresenteranno una possibilità per tutti i giovani studiosi.

 

Canti devozionali della Passione di Cristo a Lecce

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a cura dell’Ufficio Pubbliche Relazioni – Conservatorio di Lecce

 

CONCERTO DELLA PASSIONE NELLA TRADIZIONE SALENTINA

“VIA CRUCIS” di SERAFINO MARINOSCI

Lecce – Chiesa di San Matteo

MARTEDÌ 15 APRILE 2014 ORE 20:30

 

GIACOMO LEONE Tenore

EMILY DE SALVE Baritono

CORO DI VOCI BIANCHE “SULL’ALI DEL CANTO”

TINA PATAVIA Maestro del Coro

ORCHESTRA DI FIATI DEL CONSERVATORIO “TITO SCHIPA”

FRANCESCO MUOLO  Direttore

 

Proseguono gli appuntamenti con la musica di alto livello accademico promossi dal Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Il nuovo incontro, che si terrà nella magnifica chiesa barocca di S. Matteo in Lecce, martedì 15 aprile 2014 alle ore 20.30, in sintonia con lo spirito e i riti della settimana santa, è affidato alle cure dei giovani talenti Giacomo Leone (tenore) ed Emily De Salve (baritono), affiancati dal Coro di voci bianche “Sull’ali del canto”, preparato dal M° Tina Patavia, e sostenuti dall’Orchestra di Fiati del Conservatorio, per la direzione del M° Francesco Muolo.

15 Aprile

Dedicato al recupero e alla riproposizione dei canti devozionali della Passione di Cristo nella tradizione salentina, il concerto è incentrato sulla “Via Crucis” di Padre Serafino Marinosci e su alcune musiche religiose di tradizione orale legate al Venerdì Santo, espressioni culturali che resistendo al tempo e alle mode ci consegnano l’essenza del divenire umano.

«Tomba che chiudi in seno/ il mio Signor già morto/ finch’Ei non sia risorto/ non partirò da te:/ no! Alla spietata morte/ allor dirò con gloria:/ dov’è la tua vittoria/ dov’è dimmi dov’è!». Al canto di questi versi di Metastasio, Marinosci affidò l’accompagnamento di Gesù al sepolcro «nuovo scavato nella roccia», come narrato nell’ultima stazione della struggente “Via Crucis” composta dal frate minore pugliese intorno al 1895, quale meditazione musicale di alcuni episodi della Passione di Cristo lungo la via dolorosa che separò il Pretorio di Pilato dal Calvario.

Padre Serafino Marinosci (Francavilla Fontana, 1869-Napoli, 1919) mostrò sin dalla tenera età una forte passione per la religione e per l’arte. Frequentò il convento di Santa Maria della Croce in Francavilla Fontana (Br), dove si accostò alla musica grazie agli insegnamenti del maestro Trisolini per l’organo e del maestro Sarago per il violino. Restato orfano d’entrambi i genitori, si diede alla vita monastica entrando nel convento di Galatone (Le) dei Frati Minori Alcantarini, e fu per sempre padre Serafino della Purità. Riprese gli studi musicali a Taranto, dove compose il mottetto “Alla Vergine Desolata” (1894) e la struggente “Via Crucis” per due tenori e basso, con accompagnamento di pianoforte o harmonium. Passato al convento di San Giacomo in Lecce frequentò il corso di armonia col maestro Cazzella, musicista emerito già allievo di Donizetti, e si dedicò alla composizione di Litanie, Messe e Tantum ergo. Quando il 3 marzo 1895 eseguì per la prima volta la sua “Via Crucis” nella monumentale Basilica di Santa Croce in Lecce, la stampa salentina vaticinò che la fama del fraticello avrebbe varcato i confini della natia provincia con quei motivi originali e ispirati che manifestano la purezza e la squisitezza del sentimento religioso del suo autore. Trasferito nel 1899 nel convento di San Pasquale a Chiaia in Napoli, frequentò il Conservatorio di San Pietro a Majella, compiendo studi appassionati e severi di contrappunto e fuga. Acquisita una non comune erudizione scientifico-estetica nella sublime arte dei suoni, con i maestri Oronzo Scarano, Nicola D’Arienzo e Paolo Serrao, Padre Serafino compose oltre quaranta opere, alcune delle quali restano esempi di genialità e dottrina, come la meravigliosa “Missa pro pace” e la “Messa di reque” a due voci eguali (1908). La morte lo colse a Napoli il 21 novembre 1919 mentre istrumentava la “Messa pastorale”.

 

Il CORO DI VOCI BIANCHE “Sull’ali del canto” del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce è nato per espresso desiderio del Direttore M° Pierluigi Camicia nell’anno 2008, e affidato per la realizzazione alla professoressa Tina Patavia, la quale con grande entusiasmo e passione ne ha curato la nascita e l’ulteriore crescita. Il Coro è formato per lo più da bambini delle scuole elementari e medie del territorio scelti al fine di educarli all’utilizzo del canto e della musica. In alcune occasioni il Maestro del coro ha ritenuto opportuno affiancare ai piccoli alcuni brillanti allievi delle classi di Canto del Conservatorio in formazione di Coro Misto. L’attività tutta ha acquistato maggior prestigio avvalendosi inoltre della collaborazione artistica della professoressa Francesca Mammana, valente e poliedrica musicista. Nel corso degli anni il Coro ha partecipato a numerose manifestazioni pubbliche sul territorio pugliese, con grandi consensi di pubblico. Tuttora continua la sua attività con l’approvazione del Consiglio Accademico e dell’attuale direttore M° Salvatore Stefanelli.

 

EMILY DE SALVE, baritono, intraprende lo studio del Canto Lirico nel 2002 sotto la guida del soprano Maria Mazzotta, nella vocalità di sopranista con la tecnica del falsetto rinforzato. Nel 2009 il cambiamento. Dopo l’ammissione al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, sotto la guida del M° Maurizio Picconi, scopre la voce baritonale con ottimi risultati. Ha frequentato Masterclass con Giovanna Lomazzi, Astrea Amaduzzi e Mattia Peli. Frequenta il 5° anno di Canto Lirico presso il “Tito Schipa” di Lecce e svolge attività concertistica come solista e corista. In un’audizione a Venezia ha vinto il ruolo di Miss Magen nell’opera “Magen Zeit” del compositore Gabriele Cosmi che debutterà ad ottobre 2014 per il 58° Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, diretto da Ivan Fedele.

 

GIACOMO LEONE, tenore lirico, nasce a San Pietro Vernotico nel 1988. Sin dagli anni del Liceo Classico inizia a studiare Canto Lirico e dopo il diploma intraprende la carriera universitaria laureandosi in Scienze dei Beni Musicali presso l’Università del Salento. Nel 2009 entra a far parte del Coro stabile dell’Università e dal 2012 è allievo del corso di canto del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Frequenta Masterclass con docenti del calibro di E. Dundekova e E. Erlingsdotter. Il 5 aprile 2013 è comparsa nell’opera “800. L’assedio di Otranto” del M° F. Libetta, messa in scena presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce e, al contempo, si esibisce in Galà lirici tenutisi nel capoluogo leccese.

 

FRANCESCO MUOLO ha iniziato giovanissimo lo studio della musica seguendo i corsi di Pianoforte e Canto e diplomandosi brillantemente in Musica Corale e Direzione di Coro, Strumentazione per Banda, Direzione d’Orchestra, Composizione. È, inoltre, laureato, con il massimo dei voti, lode e menzione speciale in Discipline Musicali presso il Conservatorio “Niccolò Piccini” di Bari. Ha frequentato i corsi di Composizione Polifonica con i maestri D. Bartolucci e V. Miserachs e di Canto Gregoriano con B. Baroffio presso l’Istituto Pontificio di Musica Sacra nella Città del Vaticano. Partecipa a numerosi corsi di Direzione d’Orchestra con importanti maestri quali: B. Aprea, H. Samale a Roma e Duarte a Molfetta (Ba). A Orvieto, presso il Teatro “Mancinelli”, frequenta la scuola di Direzione d’Orchestra di B. Rigacci ed è scelto quale migliore corsista per la direzione dell’opera “Il Tabarro” di G. Puccini. Ha diretto, inoltre, diverse Formazioni Sinfoniche e Liriche, tra cui l’Orchestra della Provincia di Bari. Ha diretto nella città di Bari l’opera “L’elisir d’amore” di G. Donizetti nell’ambito delle esercitazioni della classe di Direzione d’Orchestra riscotendo importanti e concordi favori. Ha fondato e diretto l’Orchestra da Camera “G. Insanguine” di Monopoli riscoprendo i tesori della musica settecentesca ottenendo numerosi consensi di critica e di pubblico. Ha diretto i maggiori complessi bandistici pugliesi quali: “Gennaro ed Ernesto Abbate” di Squinzano (Le), Città di Noci (Ba), Filarmonica Salicese di Salice Salentina (Le). Alterna all’attività direttoriale anche quella di compositore. Ha al suo attivo diverse composizioni che spaziano dal genere sacro (messe e mottetti) a quello lirico-sinfonico e a quello per orchestra di fiati. Un suo brano, dal titolo “Il circo” per Symphonic Band, è stato eseguito nel maggio del 2007 presso il Palazzo dei Celestini, sede della Prefettura di Lecce, in occasione della Festa della Polizia. La sua operetta “Ghetonia”, su libretto di G. Palasciano, è stata scelta come il lavoro più rappresentativo della cultura italiana, in particolare della cultura salentina, in un progetto Interreg tra Provincia di Brindisi e Prefettura di Corfù, e rappresentata, in collaborazione con l’Orchestra del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, in diversi teatri pugliesi ottenendo lusinghieri risultati. Su richiesta del comitato “Un cordone per la vita” ha musicato per soprano e orchestra la poesia “Il gelsomino notturno” di G. Pascoli, brano eseguito nell’ottobre del 2008 al Teatro Politeama Greco di Lecce in occasione di una serata di solidarietà a favore della citata associazione con unanimi consensi. È autore, inoltre, di diversi testi didattici editi da case editrici pugliesi: “Vivere in” di Monopoli e “Papageno” di Bari. Attualmente frequenta l’Accademia di S. Cecilia a Roma e si perfeziona in Composizione con il M° Luciano Pelosi. È docente di Strumentazione e Composizione per orchestra di fiati per banda presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce.

 

INGRESSO LIBERO

 

Francesco Libetta… la classe pianistica

Molto volentieri pubblichiamo un breve ma significativo profilo di un amico, un grande pianista di cui il Salento può sentirsi fiero, che non poteva mancare nei nostri albums. Riprendiamo buona parte delle notizie da Wikipedia e dal suo sito http://www.libetta.it, ringraziando Francesco per averci consentito di riprodurre alcune delle foto personali.

 

Francesco Libetta (Galatone, 16 ottobre 1968 è un pianista, compositore e direttore d’orchestra italiano.

La sua formazione artistica si è sviluppata soprattutto in Francia e in Russia. Ha studiato pianoforte con Vittoria De Donno a Lecce, composizione con Gino Marinuzzi a Roma e Jacques Castérède a Parigi. Dopo essersi imposto all’attenzione internazionale nel 2000 al Miami International Piano Festival of Discovery, è stato invitato in stagioni concertistiche negli Stati Uniti, a Londra, Parigi, Stoccolma, Oslo, Barcellona, Hong Kong, Tokyo e Osaka. Si esibisce in alcune delle più importanti istituzioni musicali, quali il Teatro alla Scala di Milano – sia da solista che in quartetto con il Trio d’archi della Scala – e la Carnegie Hall di New York.

Come direttore d’orchestra ha collaborato con I Filarmonici di Verona, la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, l’orchestra del Teatro Nazionale di Tirana.

Ha eseguito registrazioni (pubblicate anche negli Stati Uniti) delle Variazioni Diabelli di Beethoven, le trascrizioni di Liszt delle opere wagneriane, Mozart, brani di Debussy, Brahms, Ravel e Chopin, numerose opere di Schumann, l’integrale della musica per tastiera di G. F. Händel.

Ha eseguito le 32 sonate di Beethoven per pianoforte (le cui registrazioni sono disponibili in formato .mp3 su internet), l’integrale pianistica di Chopin e la “prima assoluta” (1990) dei 53 Studi di Leopold Godowsky sugli Studi di Chopin.

Il regista Bruno Monsaingeon ha dedicato un filmato, premiato con il Diapason d’Or e lo CHOC – Le Monde de la Musique, al concerto da lui eseguito al Festival pianistico di Roque d’Anthéron.

Insegna “Musica da Camera” presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.

Nel 2005 appare nel film “Musikanten” di Franco Battiato.

Con Eugenia Leon, a Città del Messico

Nel 2009 è stata prodotta la sua opera musicale “Ottocento”, scritta in collaborazione con il coreografo e regista Fredy Franzutti (Otranto – Agosto 2009. Ripresa a Roma, Auditorium di via della Conciliazione – Gennaio 2010). Viene messa in scena la storia dell’assedio subito da Otranto nel 1480.

Nel 2010 la casa discografica statunitense Marston lo include in una antologia di interpreti chopiniani storici, che a partire da Pabst include de Pachmann, Friedman, Paderewski, Rubinstein, Lipatti, Bartok, etc., e un unico altro italiano: Busoni.

È direttore artistico del “Miami International Piano Festival in Lecce” ed è fondatore e presidente dell’Associazione Nireo che ha realizzato e messo in commercio la serie delle registrazioni integrali di Tito Schipa (un album di 34 compact disc).

Prossimi eventi

Filmographie

  • Les Pianos de la Nuit – Récital à La Roque d’Anthéron 2002 (réalisateur : Bruno Monsaingeon)

Strauss, Liszt, Debussy, Cajkovskij, Ligeti, Hummel, Alkan, Saint-Saëns, Chopin-Godowsky, Delibes – DVD NAIVE 2003 – DR 2101

  • Libetta à Lecce, Récital Beethoven, Delibes, Chaminade, Schubert-Godowsky, Ravel, Chopin, Brahms, Debussy, Saint-Saëns/Godowsky – DVD VAI 2002 – 4225
  • Camille Saint-Saëns, Claude Debussy, Leo Delibes (+ Berezowsky, Lugansky, Kocsis, etc) – DVD Ideale Audience International – MIRARE 2002
  • Master of the keyboard – Miami International Piano Festival

(Godowsky: Igniis Fatuus; Saint-Saens: Étude en forme de valse Op. 52 n. 6; Schubert/Strauss: Kuppelwieser Walzer) VAI – VHS 69230 (2001)

Discographie

  • Libetta Plays Beethoven (Variations Diabelli, Variations Op. 34) VAI (2003) – AUDIO VAIA 1208
  • Piano duos – Mozart, Libetta, Rimsky-Korsakov/Libetta (avec Pietro De Maria); Liszt (avec Kemal Gekic); Rachmaninov (avec Ilya Itin) VAI (2003) – AUDIO VAIA 1212
  • Masters of the Keyboard Vol. 2 (+ A. Neiman, N. Angelich, D. Burstein, I. Itin, P. De Maria) – Debussy (Les Collines d’Anacapri), Strauss-Risler (Till Eulenspiegel), Brahms- Cortot (Wiegenlied) VAI (2002) – AUDIO VAIA 1206
  • Respighi (Due Danze Italiane), Gesualdo (Canzone Francese), Godowsky (Deux Études d’après Chopin), Ravel (La Valse), Debussy (Estampes), Wagner/Liszt (O du mein holder Abendstern), Gounod/Liszt (Valse de “Faust”), Saint-Saens (Étude en forme de Valse), etc. VAI (2001) – VAIA 1196
  • Alkan (Grande Sonate Op. 33, 1er mvt), etc. (+ autres) – MPF (2000) – (2 CD) Danacord (2000) – DANACOCD 559

Godard (Mazurka n. 4 Op. 103) (+ autres)

  • Eisler (Die Mutter) – avec E. Arciuli, D. Fasolis, RTSI Choir. Chandos (2000) – CHAN 9820
  • Liszt – Intégrale des transcriptions d’opéras de Wagner – Agorà (1999) – AG 175.2 (2CD)
  • Platti (Sonate XIII-XVIII) – Agorà – AG 168.1
  • Chopin (Deux Nocturnes Op.27, Scherzo Op. 31, Études Op. 10 n° 3,5,10,12 Études Op. 25 n° 2,8,9,12, Valzer Op. 34 n. 2, Impromptu Op. 66, Polacca Op. 53) – AIG (1998) – AIG 1097
  • Libetta (Le candide), Monpou (Cancion VI), Wagner (Brautlied aus Lohengrin) – Eventyr (1998) – ED 180481202
  • Liszt (Transcriptions d’opéras italiens et français : Rigoletto, La muette de Portici, Guglielmo Tell, Roberto le Diable, La Sonnambula, Faust) – Agorà (1997) – AG 115.1
  • Schubert (Moment musical, Kuperwieser Waltzer), Mendelssohn (Romances sans paroles Op. 62 n° 6, Op. 67 n° 4), Beethoven (Sonate Op. 78), Mozart (Adagio KV 617a), Hummel (Rondo favori Op. 11), Raff (La Fileuse), etc. – Eventyr (1995) – LC 01
  • Ligeti (Études, Premier Livre I-V) – Promusica Norway (1992) – PCC 9031
  • Sinding (Sérénades Op. 33 n. 4) Cleve (Étude Op. 17 n. 2) – Promusica Norway (1992) – PCC 9030.

Repertorio

Repertorio da solista

I. Albeniz (1860-1909) Seguidillas Op. 232 n. 5; Iberia, terzo quaderno

F. Alfano (1875-1954) Se taci… – Tr. P. Mijic

Ch. Vn. Alkan (1813-1888) Due Concerti da camera Op. 10; Sonata Op. 35; Allegretto alla Barbaresca Op. 39 n. 10; Salterelle; Grande Sonate Op. 33; etc.

M. A. Balakirev (1837-1910) Islamey; Sonata

L. van Beethoven (1771-1827) Sei variazioni sopra un tema originale Op. 34; 32 Sonate; Variazioni su un tema di Diabelli.

P. Boulez (1925) Notation

J. Brahms (1833-1897) Variazioni su un tema di Paganini; Danze ungheresi n. 1, 2, 5, 6, 7, 9, 10, 11

H. von Bülow (1830-1894) – D. Scarlatti (1685-1757) Siciliana

S. Cafaro Swing piece

G. Cambissa (1921) Tre schizzi

A. Casella (1883-1947) Toccata; Studio Op. 72 n. 1 – Per le terze maggiori

J. Castérède La Course du soleil, quatre études de concert

C. Chaminade (1857-1944) Les Sylvains

A. Chasins (1903-1987) Parafrasi su due temi dal’opera Shvanda di J. Weinberger (1896-1967)

F. F. Chopin (1810-1849) Integrale delle opere per pianoforte

M. Clementi (1752-1832) Sonata Op. 47 n. 2; Sonata Op. 40 n.2; Sonata Op. 26 n. 3

H. Cleve (1879-1951) Etude op.17 n. 2

K. Czerny Studi op. 740

F. D’Avalos Composizioni per pianoforte

A. C. Debussy (1862-1918) Estampes; L’isle joyeuse; La plus que lente; Elegie; etc.

L. Delibes (1836-1891) Pizzicato Polka from “Sylvia”

A. Dvorák (1841-1904) Humoresken Op 101 n. 6 e 7; Walzer Op. 54 n. 1 e 4

N. Fago (1676-1745) Toccata

M. de Falla (1876-1946) Tre danze da El Sombrero des tres picos

G. Fauré (1845-1924) Nocturne n. 6, Nocturne n. 13 (Op. 119); Improvviso n. 2, n. 3; Ballata

I. Friedman (1882-1948) Frühlingsstimmen, Walzer von J. Strauss (1825-1899); O schöner Mäi, Walzer von J. Strauss; Tabatière à musique Op. 33 n. 3; Danza viennese n. 1 di E. Gärtner

C. Gesualdo Principe di Venosa (1560-1613) Canzon francese

A. E. Ginastera (1916-1983) Suite de danzas criollas

B. L. P. Godard (1849-1895) Quarta mazurka Op. 103

L. Godowsky (1870-1938) Studien über die Etüden von F. Chopin (1810-1849); Valses de Chopin; Valzer von J. Strauss (1825-1899)

L. M. Gottskalk (1829-1869) Tournament Galop

E. Granados y Campiña (1867-1916) Quiejas ò la maja y el ruiseñor (da Goyescas)

E. H. Grieg (1843-1907) Rötnamsknut

A. von Henselt (1814-1889) Si oiseau j’étais, Studio Op. 2 n. 6

A. Honneger (1892-1955) 7 Pezzi brevi

J. N. Hummel (1778-1837) Rondo favori Op. 11; Concerto di W. A. Mozart K 482

L. Janacek (1854-1928) “1-X-1905” (Sonata) Il presentimento, La morte

L. Leo (1694-1744)Canzone a dispetto da “Amor vuol Sofferenza” – tr. F. Libetta

G. Ligeti (1923) Etudes: I-Désordre; II-Cordes vides; III-Touches bloquées; IV-Fanfares; V-Arc-en-ciel; VI-Automne à Varsave; XIII-L’escalier du Diable

F. Liszt (1811-1886) Rapsodia ungherese n. 16 “A. Munkàcsy”; n. 6; n. 2; Nuages gris; Parafrasi sul Rigoletto [G. Verdi (1813-1901)]; Au bord d’une source; Feux Follets, Étude d’exécution transcendante; Via Crucis: Station IV-Jesus begegnet seiner heiligen Mutter; Vallée d’Obermann; Mephisto-Walzer; Valse-Impromptu; Valse de l’opéra Faust [C. Gounod (1818-1893)]; Reminiscences de Robert le diable – Valse Infernale [J. L. Meyer Beer (1791-1864)]; Overture de l’Opéra Guglielmo Tell [G. Rossini (1792-1868)]; Grosse Concert-Fantaisie aus der Oper Sonnambula [V. Bellini (1801-1835)]; Reminiscences de Lucia de Lammermoor – Fantaisie dramatique [G. Donizetti (1797-1848)]; Simon Boccanegra – Oper von G. Verdi. Concert-Paraphrase; Tarantella di bravura su temi da La Muette de Portici [D. F. E. Auber (1782-1871)]; Sonata; Totentanz; Integrale delle trascrizioni da Opere di R. Wagner (1813-1883)

S. Ljapunow (1859-1924) Studio Op. 11 n. 2 (Rondò des fantòmes); n. 10

A. Marescotti (1902-199.) Fantasque

G. Marinuzzi (1920-1996) Tre preludi (1, 9, 11)

J. L. F. Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) Variation sérieuses Op. 54; Romanze senza parole: Op. 38 n. 6 (Duetto); Op. 53 n. 2; Op, 62 n. 6; Op 67 n. 4

S. Mercadante (1795-1870) La serenata del Marinaro – tr. F. Liszt

O. Messiaen (1908-1992) Regard de l’Esprit de joie; Regard de l’Eglise d’ amour; Le baiser de l’enfant Jesus

M. Moszkowsky (1854-1925) Serenata; La jongleuse; Caprice Espagnol

W. A. Mozart (1756-1791) Sei variazioni in Fa magg. K 416c su tema da “I filosofi immaginari”di G. Paisiello; Sonata K. 311; Giga KV 574; Adagio KV 617a; Minuetto KV 355; Variationi in Fa magg. K 398; etc.

M. P. Mussorgsky (1839-1881) Hopak da “La Fiera di Sorótschinzy” (Tr. S. Rachmaninov); Quadri di un’esposizione.

F. Nietzsche (1844-1900) Unserer Altvordern eingedenk (zwei polnische Tänze): Mazurka – Aus der Czarda; Hymnus auf die Freundschaft Fassung für Klavier zu zwei Händen

J. Pachelbel (1653-1706) Aria variata

G. Paisiello (1740-1816) Inno

I. Pizzetti (1880-1968) La Pisanella, Musique de scène, préludes, choeurs et danses pour le drame de Gabriele D’Annunzio Trascriptions de concert par Mario Castelnuovo-Tedesco L’Estampie Royale; La “Danza dello Sparviero” (La danse de Pauvreté et de Parfait Amour); Le quai du port de Famagouste; Per “La Pisanella” di Gabriele D’Annunzio Musica di Ildebrando Pizzeti da Parma (3191) Preludio dell’Atto III (Il castello della Regina spietata); Canti di ricordanza, Variazioni su un tema del Fra Gherardo

G. B. Platti (1700-1763) Sonate XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII

S. Rachmaninov (1873-1943) Melodia Op. 3 n. 3; Etudes-Tableaux Op. 39 n. 5 e 9

J. J. Raff (1822-1882) La Polka de la Reine (Caprice); La Fileuse

M. Ravel (1875-1935) Miroirs; Jeux d’eau; Toccata; La Valse; Valses nobles et sentimentales

O. Respighi (1879-1936) V. Galilei (1520-1591): Gagliarda; Ignoto (fine Sec. XVI) Siciliana; Valse caressante; Tre preludi sopra melodie gregoriane

A. G. Rubinstein (1829-1894) Studio in Do Maggiore; Melodia; Valse-Caprice

C. Saint-Saëns (1835-1921) Etude en forme de valse Op. 53 n. 6; Il Cigno (L. Godowsky)

E. Satie (1866-1925) Sports et divertissements; etc.

D. Scarlatti (1685-1757) Sonata in Re K 96, etc.

A. Schönberg (1874-1951) Sechs kleine klavierstüke Op 19

F. Schubert (1797-1828) Wanderer-Phantasie; Sonata D 537; Sonata D 850

A. Schulz-Evler (1852-1905) Arabesken über Themen des Walzers “An der schönen blauen Donau”, von Johann Strauss (1825-1899)

R. Schumann (1810-1856) Studi sinfonici Op.13; Variazioni postume dall’Op. 13; Fantasia Op. 17; Gesänge der Frühe Op. 133; Papillons Op. 2

A. Scriabine (1872-1915) Sonata n. 4 Op 30; Poemi Op. 32; Studio Op 40 n.5

C. Sinding (1856-1941) Serenade

B. Smetana (1824-1884) Polka “Narodni Besede”1880; Danze boeme (1 – Furiant, 2 – Slepicka, 5 – Cibulicka, 8 – Obkrocak, 9 – Sousedska); Rêves n.6 (La fête des paysans bohemiens)

Igor Strawinski (1882-1971) Serenata

G. M. Trabaci (1575c.-1647) Gagliarda II

P. J. Tchajkowsky (1840-1893) Le Stagioni; Polonaise da “Eugene Onegin” (tr. F. Liszt)

R. Wagner (1813-1883) Sonata in Si b Maggiore; Integrale delle trascrizioni da Opere (Liszt); Albumblatt – “Lied ohne Worte”; Albumblatt für Frau Betty Schott; Widmungsblatt – Palermo 25 Dez ’81

C. M. von Weber (1786-1826) Invitation à la Valse Op. 65

Repertorio con orchestra

Ch. Vn. Alkan (1813-1888) Due Concerti da camera Op. 10

L. van Beethoven (1771-1827) Concerti n. 1, n. 5

J. Brahms (1833-1897) Concerto n. 1, n. 2

F. F. Chopin (1810-1849) Concerto n. 2

F. D’Avalos Idillio per pianoforte e archi

G. Fauré (1845-1924) Ballata

E. H. Grieg (1843-1907) Concerto

F. J. Haydn Concerto in Sol magg. per pianoforte

F. Liszt (1811-1886) Fantasia su temi popolari ungheresi; Concerto n. 2

J. Massenet (1842-1912) Concerto

J. L. F. Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) Concerti n. 1 e 2

W. A. Mozart (1756-1791) Concerti K. 467, K. 482, K. 488, K. 595

F. Oppo (1935) Concerto

G. Paisiello (1740-1816) Concerto per pianoforte in Sol min. n. 4

I. Pizzetti (1880-1968) Canti della stagione alta

S. Rachmaninov (1873-1943) Concerti n. 1, n. 3, n. 4

C. Saint-Saëns (1835-1921) Wedding-cake, Concerto n. 5

A. Scarlatti (1660-1725) Concerto in La magg. n. 2

R. Schumann (1810-1856) Concerto Op. 54, Introduzione e Allegro Op. 92, Allegro da concerto Op. 134

A. Scriabine (1872-1915) Concerto

P. J. Tchajkowsky (1840-1893) Concerto n. 1

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