di Armando Polito
Appartenente alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla (Liliaceae), lo spunzàle (in italiano cipollotto), non è altro che lo sviluppo di un bulbo avventizio di una cipolla (Allium cepa) dell’anno precedente. Spesso lo spunzàle è confuso col porro (Allium porrum), anch’esso delle Liliacee.
Il porro è una specie coltivata già nell’antico Egitto (alcuni geroglifici ci raccontano che esso era consumato dagli schiavi impegnati nella costruzione delle piramidi) e poi nel mondo greco (ove era chiamato prason, cui fa riferimento il nome scientifico della varietà Allium ampeloprasum) e in quello romano (col nome, appunto, di porrum).
Riporto sul porrum (che nella sua genericità potrebbe pure essere riferito allo spunzàle) per brevità solo tre testimonianze, comunque più che sufficienti a dare un’idea dell’ampio spettro di applicazioni medicinali del vegetale (che fosse un ingrediente diffusissimo in cucina lo testimonia, fra gli altri, il De re coquinaria di Apicio) : dall’insonnia all’ulcera, dalla tosse secca agli ascessi, fino a far parte della nutritissima schiera di presunti afrodisiaci